La presentazione alla stampa dello stabilimento dedicato alla maglieria e uno sguardo al presente e al futuro del Gruppo. Andrea Guerra, ceo del Gruppo Prada, è intervenuto durante la presentazione dello stabilimento di Torgiano, in provincia di Perugia, commentando anche i conti economici della casa di moda milanese.
“Questo di Torgiano per tanti anni è stato un piccolo luogo importante, sempre legato alla tradizione umbra della maglieria, in cui venivano fatte attività di pre produzione, studio, analisi, ricerca e invenzione prodotto”, ha commentato Guerra, come riporta Adnkronos. “Negli ultimi 6/7 anni, con la crescita straordinaria del segmento della maglieria si è deciso di creare un polo industriale a tutto tondo, si è irrobustita la parte di realizzazione prodotto e si è creato un polo di produzione”. A Torgiano, continua il ceo, ”Abbiamo 220 persone che lavorano. È un numero enorme”.
Il ceo del Gruppo Prada ha poi fornito una panoramica sulla situazione attuale del settore moda e in particolare sui progetti dell’azienda che guida. La concorrenza ”sarà sempre più agguerrita anche qua” ha aggiunto il manager, in riferimento alle acquisizioni dei big del lusso francesi. ”Noi immaginiamo che Prada sia al centro di un network. Quando parliamo di acquisizioni parliamo di ampliamento del network, dove portiamo a bordo intelligenza e know-how e nel quale mettiamo a disposizione idee, capitale e uno sbocco mondiale”. L’Italia, per Prada, è ancora il centro di riferimento: ”Pensiamo che riuscire a dare stabilità generazionale a tante di queste aziende, medie e piccole, sia responsabilità del nostro ruolo imprenditoriale. Ciò significa che essendo noi cresciuti in questo network di italiani con italiani, la stanza dei bottoni resta in Italia. Le scelte vengono fatte qui, non da un’altra parte”.
Il passaggio generazionale
Guerra ha poi parlato del passaggio generazionale in atto. “Il Gruppo”, ha spiegato il ceo, “ha intrapreso un percorso generazionale da 6 anni ormai e i risultati sia numerici sia culturali ne dimostrano l’evoluzione. Non è però facile il passaggio generazionale soprattutto quando hai due fondatori a bordo (Miuccia Prada e Patrizio Bertelli, ndr). Allora ci vuole intelligenza, lungimiranza, fasi di lavoro lunghe e poi la necessità di un fantastico rispetto tra le persone. Questo gruppo ha radici profondissime nella cultura che è anche rispetto di ciò che è stato creato fino ad oggi. Chi parla coi fondatori sa che per loro il risultato economico non era il solo risultato fondamentale“.
In conclusione il manager ha parlato anche dei conti del Gruppo, analizzando anche il momento per il settore della moda. ”Il gruppo”, ha concluso Guerra, “è cresciuto a doppia cifra nell’ultimo trimestre e negli ultimi 9 mesi nella pelletteria. È vero che c’è un rallentamento nel settore, dopo un decennio di euforia. Forse stiamo tornando in un mondo di normalità. Il 2023 e il 2024 penso siano due anni di normalizzazione. Abbiamo fatto parte di quell’euforia in un certo modo e oggi ne stiamo traendo dei benefici. Continuiamo a crescere e a crescere bene”.
Il patrimonio di Miuccia Prada e Patrizio Bertelli
Secondo la Real Time Billionaires di Forbes, Miuccia Prada e Patrizio Bertelli hanno un patrimonio di 6,5 miliardi ciascuno.
Per altri contenuti iscriviti alla newsletter di Forbes.it CLICCANDO QUI .
Forbes.it è anche su WhatsApp: puoi iscriverti al canale CLICCANDO QUI .