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Cresce l’industria manifatturiera in Italia: fatturato verso i 1.160 miliardi entro fine 2024

Intesa Sanpaolo ha presentato insieme a Prometeia il 105° rapporto analisi dei settori industriali di maggio 2024. Dallo studio è emerso che il fatturato dell’industria manifatturiera italiana dovrebbe stabilizzarsi sui 1160 miliardi di euro nel 2024, a prezzi correnti: +250 miliardi rispetto al 2019, a chiusura di un ciclo post-Covid da record.

Cosa dice il rapporto

La prima parte dell’anno è stata ancora debole, in linea con la tendenza 2023. “Ci attendiamo un secondo semestre di maggior dinamismo, grazie all’impatto positivo che il rientro dell’inflazione avrà sulla domanda interna e internazionale, e al conseguente ribasso dei tassi d’interesse”, si legge nella nota stampa diffusa da Intesa Sanpaolo. L’indice Istat, che sintetizza il clima di fiducia delle imprese manifatturiere italiane, resta in territorio negativo ma è in costante ripresa dai minimi di novembre 2023.

“Prevediamo esportazioni di beni manufatti in crescita del 2,6% nel 2024, a prezzi costanti”. Il canale estero fornirà un contributo molto rilevante nell’anno in corso. Secondo la ricerca, le opportunità di export emergeranno sia su mercati extra-europei sia all’interno della Ue, che nel 2023 aveva rallentato in termini di scambi commerciali. Rallentano gli investimenti in costruzioni, a causa del contributo meno espansivo della riqualificazione (rimodulazione del Superbonus, stop definitivo alla cessione del credito e allo sconto in fattura). Questo sarà compensato solo in parte dagli interventi legati al pnrr.

I consumi sono in cresciuta, favoriti dal recupero del reddito prima in difficoltà a causa dell’inflazione. A fare da traino saranno i servizi, a fronte di consumi di beni manufatti meno dinamici, con spunti di crescita per i beni durevoli per la mobilità e una tenuta della spesa per beni alimentari, che continuerà a incidere in maniera rilevante sulla spesa complessiva togliendo spazi di recupero al comparto abbigliamento.

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L’analisi dei settori industriali

  • Il settore manifatturiero potrà crescere del 1,2% medio annuo nel biennio 2025-2026, grazie agli investimenti del pnrr. La curva di crescita calerà sotto l’1% medio annuo al 2028, dove “il mercato interno potrebbe perdere slancio in assenza di nuovi provvedimenti e il ruolo di traino tornerà a essere affidato soprattutto alle esportazioni”.
  • Gli investimenti nella doppia transizione digitale e ambientale saranno fondamentali per sostenere la competitività delle imprese italiane e saranno favoriti dall’attesa riduzione dei tassi di interesse a partire dalla seconda metà del 2024.
  • I consumi sono destinati a crescere in modo modesto, ma saranno comunque frenati dai salari bassi, dai vincoli di reddito e da riduzione e invecchiamento della popolazione.
  • I settori che avranno le maggiori opportunità di crescita nel medio periodo sono quelli legati alla twin transition e ai mercati esteri, a iniziare da elettrotecnica (+2,6% medio annuo nel quadriennio 2025-28, in termini di fatturato deflazionato), meccanica (+2%) ed elettronica (+1,4%), davanti agli autoveicoli e moto (+0,9%). Positive anche le prospettive per largo consumo (+2,3%) e farmaceutica (+1,9%), che oltre a una migliore tenuta sui mercati internazionali beneficeranno di una dinamica dei consumi interni più vivace rispetto ad altri comparti di spesa.

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