Il colosso della consulenza PwC ha annunciato un importante accordo con OpenAI. Potrà in sintesi rivendere ChatGPT ad altre aziende, diventando così il cliente principale e il primo rivenditore del prodotto aziendale della società. L’operazione segue la strategia tecnologica, incentrata particolarmente sull’intelligenza artificiale della società (che rientra tra le ‘Big Four), in un contesto in cui le aziende stanno cercando sempre di più di trarre vantaggio dall’intelligenza artificiale generativa, ormai sempre più sofisticata.
Fatti principali
- PwC, nota anche come PricewaterhouseCoopers, ha affermato che le sue sedi nel Regno Unito e negli Stati Uniti hanno siglato un accordo con OpenAI per diventare il cliente principale e il primo rivenditore del prodotto aziendale del chatbot della società incentrato sul business: ChatGPT Enterprise.
- La scorsa estate, OpenAI, sostenuta da Microsoft, ha lanciato la versione business del suo chatbot ChatGPT. Si tratta di uno strumento progettato per aiutare le grandi aziende a migliorare le operazioni, crescere e generare risultati più rapidamente.
- Prima dell’accordo con PwC, le aziende che volevano utilizzare ChatGPT Enterprise dovevano rivolgersi direttamente a OpenAI.
- La partnership renderà inoltre PwC il più grande cliente di ChatGPT Enterprise, ha affermato una delle quattro Big Four, sottolineando che la sua forza lavoro nel Regno Unito e negli Stati Uniti avrà accesso “alla versione più potente di ChatGPT”.
- Secondo quanto riferito, lo strumento sarà accessibile a 100mila lavoratori di PwC, tre quarti dei quali sono negli Stati Uniti, e l’azienda ha affermato che sta sviluppando strumenti di intelligenza artificiale personalizzati per aiutare i lavoratori a rivedere le dichiarazioni dei redditi, sviluppare software e generare report.
- PwC non ha rivelato i termini dell’accordo con OpenAI.
In cifre
1 miliardo di dollari. Questo è la cifra che la filiale americana di PwC ha dichiarato di voler investire nell’intelligenza artificiale nei prossimi tre anni a partire dallo scorso aprile.
Background
Anche se le aziende per decenni si sono avvalsi, in qualche modo, delle potenzialità dell’intelligenza artificiale, tuttavia fino a poco tempo fa i sistemi si concentravano principalmente sull’analisi e su attività predittive, nonché su attività manuali di routine come quelle incentrate sulle linee di produzione. E anche se non è una novità, i recenti progressi nell’intelligenza artificiale generativa – sistemi in grado di sintetizzare output come testo, video e immagini da vari prompt – hanno promesso di aprire nuove frontiere nel posto di lavoro, semplificando le attività o addirittura sostituendo alcuni lavori dei cosiddetti ‘colletti bianchi’ che in precedenza si pensava che fossero inutili.
Il rilascio di ChatGPT da parte di OpenAI nel 2022 ha accelerato l’adozione dell’intelligenza artificiale generativa e ha spinto una serie di aziende, da start-up come Anthropic a giganti delle Big Tech come Google, Meta e Amazon, a implementare e migliorare rapidamente i propri modelli, rilasciando versioni aziendali avanzate insieme a modelli, in versione limitata, al pubblico.
Molte aziende hanno adottato rapidamente la tecnologia e PwC ha affermato che i casi d’uso che evidenziano l’utilità dell’intelligenza artificiale generativa stanno crescendo rapidamente, aggiungendo di aver già identificato oltre 3mila casi interni che stanno “guidando una trasformazione end-to-end all’interno della nostra stessa attività” che “rappresenta infinite potenziali applicazioni per i clienti”.
Valutazione Forbes
Secondo Forbes, Sam Altman vanta un patrimonio netto stimato di 1 miliardo di dollari. E anche se non ha alcuna partecipazione in OpenAI, deve la sua fortuna a una serie di investimenti redditizi, tra cui partecipazioni nella fintech Stripe, in Reddit e nella società di fusione nucleare Helion. Altman è un investitore seriale e prima di cofondare OpenAI, ha fondato la società di mappatura sociale Loopt ed è stato partner e presidente dello storico acceleratore di startup Y Combinator.
Per altri contenuti iscriviti alla newsletter di Forbes.it CLICCANDO QUI .
Forbes.it è anche su WhatsApp: puoi iscriverti al canale CLICCANDO QUI .