I mercati azionari sono ancora vicini ai massimi, anche se nei prossimi mesi potremmo trovarci di fronte ad uno scenario maggiormente volatile. Sin qui le banche centrali hanno tergiversato, posticipando i tagli al costo del denaro. Se l’attesa dovesse essere troppo lunga, però, i mercati potrebbero spazientirsi. Al tempo stesso i rischi geopolitici appaiono significativi, in un panorama mondiale ricco di elezioni (dall’UE, al Regno Unito, per arrivare alle votazioni americane).
Come muoversi nel mondo degli investimenti in un simile scenario? I certificates possono rappresentare un’interessante opzione. Permettono infatti all’investitore di ottenere un rendimento positivo anche in caso di moderate correzioni da parte delle azioni sottostanti.
Fra le società maggiormente attive nel settore troviamo Leonteq, emittente svizzera specializzata in prodotti finanziari strutturati, con circa mille prodotti attualmente quotati su Borsa Italiana. Leonteq offre prodotti pensati per una clientela globale, con cui è possibile investire su singoli titoli azionari, ma anche su panieri di più titoli azionari, indici, materie prime e tassi di interesse.
In queste ultime settimane, poi, l’offerta si è ulteriormente ampliata con l’emissione dei primi credit linked certificates. “Si tratta di strumenti finanziari che permettono agli investitori di diversificare la loro esposizione, puntando su un asset diverso dall’azionario” ha spiegato Marco Occhetti, Managing Director presso Leonteq “Molto spesso questi prodotti sono disponibili soltanto in valuta estera e con tagli minimi di 100.000 euro. Con questi certificates vogliamo rendere disponibili i credit linked anche per gli investitori privati, con capitali minimi decisamente inferiori e con certificati in euro, quindi senza rischio cambio”.
Ma come funzionano i credit linked? Di fatto hanno una struttura simile a quella di un’obbligazione, prevedendo il pagamento di cedole fisse (su base trimestrale nel caso dei primi certificates di Leonteq) fino alla naturale scadenza. Sono legati ad un’entità creditizia e la loro vita si interrompe anticipatamente soltanto nel caso in cui questa sia coinvolta in problematiche legate al credito (come fallimento, mancati pagamenti, ristrutturazione del debito, etc..).
Puntare sul credito con i certificates di Leonteq
L’ultima emissione di Leonteq di questa tipologia di prodotto è legata a Petroleos Mexicanos, un’azienda pubblica messicana operativa nel settore petrolifero che nel 2023 ha generato un fatturato di circa 97 miliardi di dollari, con un profitto di poco inferiore ai 500 milioni di dollari. Decisamente interessante il rendimento, che arriva al 7% su base annua (grazie a premi trimestrali dell’1,75%).
Il rendimento del certificato ISIN CH1336245662 è quindi slegato dall’andamento dell’azione in borsa, permettendo all’investitore di diversificare il proprio portafoglio puntando sul credito. Un’eventuale correzione azionaria, infatti, non impatterebbe sull’esito del certificato, legato invece alla solidità creditizia di Petroleos Mexicanos.
Fra le altre emissioni di questa tipologia ricordiamo il certificato credit linked su Iliad (ISIN CH1325427636) e quello su American Airlines e United Airlines Holdings (ISIN CH1336239442).
Rating di Leonteq
Lo scorso autunno Fitch ha alzato l’Investment grade rating di Leonteq a “BBB” con outlook stabile. L’agenzia ha aggiornato il rating di default dell’emittente a lungo termine di Leonteq AG, Leonteq Securities AG e Leonteq Securities AG (Guernsey Branch) da “BBB-” a “BBB” con outlook stabile.
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