Articolo tratto dal numero di maggio 2024 di Forbes Small Giants. Abbonati!
L’Italia è il primo produttore di pasta al mondo con quasi quattro milioni di tonnellate, 22,3% del totale, ed è il primo esportatore a livello internazionale. Ma c’è pasta e pasta, e c’è anche chi ha deciso di reinventare il modo di produrla, sfruttando le possibilità offerte dalle nuove tecnologie.
BluRhapsody è una realtà giovane, brand di 3D food, startup del gruppo Barilla, che impiega la tecnologia della stampa 3D per realizzare formati di pasta dal design unico, architetture originali create su misura da un team di designer chiamati a realizzare forme e colorazioni. Tutto questo senza rinunciare ad un tipo di lavorazione artigianale e ad un’attenta selezione delle semole più pregiate.
Ne abbiamo parlato con Valentina Parravicini, marketing & business development manager di BluRhapsody.
Come nasce l’idea di utilizzare la tecnologia 3D e di abbinarla a un prodotto tradizionale come la pasta?
L’idea nasce dalla volontà di guardare al futuro e interpretare nuove esigenze. Barilla è l’azienda alimentare più grande al mondo e una buona parte delle risorse disponibili viene destinata a progetti di ricerca e sviluppo guardando all’inno vazione di prodotto e all’evoluzione dei processi. La scelta del ricorso al 3D viene dal desiderio di offrire un prodotto altamente personalizzabile a fronte di un panorama standard. La pasta è un simbolo della nostra tradizione e abbiamo pensato all’impiego della tecnologia per creare forme esteticamente piacevoli ma anche funzionali, per dare un’esperienza unica al consumatore. Ad oggi, siamo i soli al mondo a farlo.
Quali sono le caratteristiche della vostra produzione?
La nostra produzione resta del tutto artigianale ed è un prodotto realizzato interamente a mano, se si esclude il passaggio della stampa in 3D. La produzione è fatta in piccoli lotti ed è estremamente limitata, proprio per la volontà di offrire qualcosa di ricercato e unico a suo modo. La pasta 3D viene progettata dal team di designer con un apposito software di progettazione e trasferita digitalmente alla stampante. Poi, con l’impasto inserito a mano nella stampante, viene creata ogni singola forma, con attenzione al dettaglio. Tanto che ci piace parlare di ‘artigianato digitale’. La cosa bella è proprio questa: creare qualcosa di speciale parlando di un prodotto così amato e diffuso qui in Italia.
Un vostro punto di forza è l’on demand, la personalizzazione. Qual è il mercato di riferimento?
Il nostro mercato è composto da ristoranti e servizi di catering che sono alla ricerca di qualcosa di particolare da presentare ai loro clienti, ma anche da consumatori finali e i cosiddetti foodies che vogliono provare questa esperienza gastronomica unica. Il servizio on demand consente di richiedere forme particolari di pasta con un livello di personalizzazione molto elevato, rispondendo a precise esigenze. Ogni nuova forma necessita di almeno 15 giorni di progettazione, dal momento che viene testata più volte affinché il prodotto finale sia perfetto dal punto di vista estetico e organolettico.
Tra i vostri tipi di pasta ce ne sono anche alcuni di colori particolari…
Alcuni prodotti utilizzano, insieme a semola di grano duro 100% italiano e acqua, coloranti completamente naturali e insapori, come il nero di seppia e la spirulina, per rendere più realistiche alcune forme che produciamo, come ad esempio il guscio della cozza che tendiamo a riprodurre con un colore nero.
Cosa c’è nel futuro di BluRhapsody?
Sarà sicuramente contrassegnato da una continua innovazione di prodotto che passa da ingredienti e forme. A questo dovrà aggiungersi necessariamente un’ottimizzazione dei processi produttivi per rispondere a quello che auspichiamo sarà l’aumento della domanda. Terzo aspetto è la ricerca di collaborazioni che ci consentano di esprimere al meglio le possibilità che offre la nostra pasta.
Guardate anche a un pubblico giovane?
Dalla comunicazione di BluRhapsody emerge la realtà di un pubblico di età compresa tra i 25 e i 44 anni. Un’attenzione prevedibile da parte di questo tipo di target, considerando che guardiamo anche a un concetto di aperitivo glamour che possa consistere in un piatto di due o tre pezzi di pasta. Pasta che per altro può essere mangiata anche con le mani, come un vero finger food made in Italy. Resta chiaro che noi non pensiamo a fare quantità e a far concorrenza agli altri momenti di consumo, ma ci posizioniamo su un livello qualitativo diverso caratterizzato proprio dall’unicità.
Per altri contenuti iscriviti alla newsletter di Forbes.it CLICCANDO QUI .
Forbes.it è anche su WhatsApp: puoi iscriverti al canale CLICCANDO QUI .