Mar-a-Lago
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I guadagni della tenuta di Mar-a-Lago sono quadruplicati da quando Donald Trump non è più presidente

Questo articolo è apparso su Forbes.com

Con il Covid ormai alle spalle e un’altra elezione all’orizzonte, il club di Trump a Palm Beach sta facendo soldi come mai prima.

Quando nel 2021 un membro di Mar-a-Lago, l’esclusivo club di Donald Trump, ha invitato la no-profit di Joni Bryan a tenere il suo gala annuale nella tenuta di Palm Beach, Bryan ne ha subito approfittato. La direttrice esecutiva e fondatrice della 917 Society, che vuole educare gli studenti sulla costituzione statunitense, pensò che fosse una grande occasione di far conoscere il suo piccolo gruppo e ottenere un sostegno di più alto profilo.

Anche se Bryan non vuole rivelare quanto la 917 Society abbia versato all’ex presidente per l’evento, la serata è andata così bene che il gruppo con sede a Nashville è tornato altre due volte negli ultimi tre anni. Nel 2024 ha venduto circa 225 biglietti a 1.250 dollari l’uno, ricavando circa 280mila dollari. Cifra che, dice Bryan, ha coperto tutti i costi e ha aggiunto un po’ di denaro alle sue casse. In più ha avuto un breve incontro con Trump: “Il momento in cui ho incrociato il presidente è stato all’uscita dal bagno”.

Bryan dice che “il posto è costoso, certo, ma non molto più di Nashville” e osserva che le persone sono più che disposte a pagare un extra per avere la possibilità di entrare nello storico club di Trump. “Non è qualcosa che puoi fare tutti i giorni”, aggiunge. “C’è davvero un valore aggiunto e la notorietà della fondazione aumenta”.

Quanto vale Mar-a-Lago

Tutto questo porta anche un sacco di soldi a Donald Trump. L’ex presidente ha comprato Mar-a-Lago nel 1985 per 10 milioni di dollari. La proprietà, che si estende su 18 acri, dalla riva dell’oceano di Palm Beach sul lato orientale dell’isola al lago sul lato occidentale, si è rivelata uno dei suoi migliori investimenti immobiliari, visto che ora ha un valore stimato in 325 milioni (la famiglia di Trump ha parlato di una cifra superiore al miliardo durante il suo processo civile a New York dello scorso autunno). La tenuta è anche una delle proprietà più redditizie di tutto l’impero di Trump, grazie all’aumento delle quote associative e a una serie di eventi, tra cui matrimoni, occasioni benefiche e raccolte fondi politiche.

Se Mar-a-Lago ha fatto buoni affari già prima che Trump entrasse in politica, ha ottenuto risultati ancora migliori quando era presidente ed è cresciuto ancora dopo che ha lasciato la Casa Bianca. Il club ha guadagnato una cifra stimata in circa 40 milioni nel 2023. Si tratta di più del doppio di ciò che ha generato nel 2019, l’anno prima della pandemia, e quasi il triplo del 2014, prima che Trump entrasse in politica, secondo un’analisi di documenti giudiziari e delle dichiarazioni dei redditi di Trump, la più recente delle quali risale a poche settimane fa.

Perché Mar-a-Lago va così bene

È interessante notare che le spese per le campagne federali e i comitati si avvia a raggiungere appena i 2 milioni di dollari nel 2024, cioè circa il 2% di tutte le spese registrate al club quest’anno. Il costo di gestione di Mar-a-Lago, nel frattempo, è rimasto relativamente stabile nel tempo, tra i 12 e i 16 milioni di dollari. Mentre le entrate aumentano, così sono cresciuti i margini di Trump, passati da circa il 9% nel 2011 al 60% nel 2023. Lo scorso anno il club di Palm Beach gli ha fatto guadagnare una cifra stimata in 22 milioni di dollari, più di sette volte quelli di prima che il più famoso magnate dell’immobiliare d’America si dedicasse alla politica.

Quanto al motivo per cui Mar-a-Lago va così bene, in una deposizione del 2016 Trump suggerì che fosse la politica. “L’amministratore mi ha detto di recente: ‘Ragazzi, questo è il miglior anno di sempre a Mar-a-Lago’. Io ho guardato i numeri e ho chiesto: ‘A che cosa lo attribuisci?’. Lui mi ha risposto: ‘Alla campagna’”.

La storia di Mar-a-Lago

La tenuta sulla spiaggia in stile mediterraneo è stata costruita circa un secolo fa da Marjorie Merriweather Post, erede dell’impero dei cereali. La chiamò Mar-a-Lago, dallo spagnolo. Nel 1985, 12 anni dopo la sua morte, Trump acquistò la proprietà dalla Marjorie Merriweather Post Foundation per circa 10 milioni di dollari. Nel 1993 firmò un accordo con la città di Palm Beach che gli permetteva di rendere la proprietà un club privato. Tra i membri, che in base all’accordo non possono essere più di 500, secondo Politico ci sono stati l’amministratore delegato del Madison Square Garden, James Dolan, lo scrittore James Patterson e l’ex allenatore di football Bill Belichick (storico capo allenatore dei New England Patriots di Tom Brady, ndt). Trump possiede il 100% della proprietà tramite due aziende e un trust revocabile di cui è l’unico beneficiario. Nel 2002 ha rinunciato al diritto di suddividere la proprietà o di usarla a qualsiasi scopo che non sia quello di club privato in cambio di un’agevolazione fiscale.

Nel 2011 le entrate del club erano di circa 15 milioni di dollari, secondo una valutazione condotta da Golf Property Analysts per l’ufficio del procuratore generale di New York, basata su dati interni della Trump Organization. Al di là di un calo del 16% nel 2012, gli introiti di Mar-a-Lago sono rimasti piuttosto costanti fino al 2014. Le spese politiche al club dal 2011 al 2014 hanno totalizzato appena 17mila dollari (di cui 900 per il catering dell’ultima campagna elettorale per il Congresso di Mike Pence), secondo dati della Federal Election Commission (Fec). Non se ne parlava nemmeno molto sui mezzi di informazione: in quei quattro anni, Mar-a-Lago è stata citata in appena 1.400 articoli indicizzati da LexisNexis, una società di dati e analisi.

Le sorti del club hanno iniziato a svoltare nel 2015, l’anno in cui Trump è sceso dalla scala mobile dorata della Trump Tower per entrare nella corsa alla presidenza. Le entrate di Mar-a-Lago sono salite del 17% quell’anno, mentre le menzioni del club sui media sono salite del 163% rispetto all’anno precedente.

Cosa è successo durante la presidenza Trump

Nel 2016 la statura politica di Trump è passato da quella di curiosità della campagna elettorale a quella di presidente eletto, e Mar-a-Lago è arrivato alla ribalta nazionale. Quell’anno le entrate del club sono aumentate di un altro 17% e hanno raggiunto i 21 milioni di dollari, un record all’epoca. Trump ha attribuito il merito al balzo dei ricavi alla sua campagna. In una testimonianza tratta da una causa che riguardava un’altra sua attività, rilasciata nel giugno 2016, poche settimane dopo essersi assicurato la nomination del Partito repubblicano, Trump ha dichiarato che non pensava che la sua campagna elettorale avesse avuto un grande impatto sul successo delle sue attività – tranne nel caso di Mar-a-Lago, l’unica grande eccezione.

Dopo che Trump ha conquistato la presidenza, i gruppi repubblicani hanno iniziato a riversarsi nel suo nuovo hotel di Washington, Dc, che ha incassato almeno 219 pagamenti da comitati politici, per un totale di 620mila dollari, nei 14 mesi seguiti all’elezione di Trump. Mar-a-Lago, però, è stata perlopiù ignorata. I documenti della Fec mostrano che un solo gruppo ha speso soldi lì nel 2016 e nel 2017: la campagna dello stesso Trump. Per la precisione, ha speso 435mila dollari al club in quel periodo, di cui il 97% in un singolo evento.

La Casa Bianca d’inverno

Ciò non significa che Mar-a-Lago non ricevesse alcuna attenzione. Appena pochi giorni prima dell’insediamento di Trump, nel 2017, Mar-a-Lago, secondo la Cnbc, ha raddoppiato la sua quota d’iscrizione, portandola a 200mila dollari. E se ci fossero dubbi su quali privilegi accompagnassero l’iscrizione alla ‘Casa Bianca d’inverno’, Trump stabilì subito che Mar-a-Lago sarebbe stato un centro di potere della sua amministrazione, quasi al livello della vera Casa Bianca, ma molto più accessibile. Poco dopo l’insediamento, stando al New York Times, Trump ha trascorso cinque weekend al club in un periodo di sette settimane. Durante una di queste puntate, il patio si è trasformato nella Situation Room, solo con spettatori che scattavano foto mentre spazzolavano panini per cena, mentre Trump, che mangiava con il primo ministro giapponese Shinzo Abe, rispondeva al lancio di un missile nordcoreano. Più o meno in questo periodo le ricerche su Google di Mar-a-Lago hanno raggiunto un massimo storico che non sarebbe stato superato fino all’agosto 2022, quando l’Fbi ha compiuto una persquisizione nella tenuta. Nel frattempo le entrate, quell’anno, sono arrivate intorno ai 26 milioni di dollari, con un incremento del 22% sull’anno precedente, e pari al doppio di cinque anni prima.

Quella cifra, però, è rimasta insuperata per tutta la presidenza Trump. I guadagni di Mar-a-Lago sono diminuiti in ognuno dei successivi tre anni, raggiungendo un minimo di 18 milioni di dollari nel 2020, con l’avvento del Covid (sebbene il club abbia licenziato 153 lavoratori a qualche mese dall’inizio della pandemia, nel dicembre 2020, ha anche ospitato circa 280 persone per una serata di gala da 2mila dollari a persona dell’organizzazione conservatrice Turning Point Usa, senza mascherina ma con un sacco di selfie in posa). In ogni caso, il minimo toccato dalle entrate di Mar-a-Lago durante la presidenza Trump è stato superiore agli introiti pre-elezione.

Dopo la presidenza

Rompendo con una tradizione lunga un paio di secoli, Trump non ha partecipato all’inaugurazione del suo successore ed era già tornato a Mar-a-Lago quando Joe Biden ha prestato giuramento.

Ventidue giorni dopo che Trump aveva incitato la rivolta del Campidoglio, guadagnandosi perfino al condanna di alcuni dei suoi più leali sostenitori, il suo leadership Pac ha diffuso una sua foto assieme al leader della minoranza repubblicana alla Camera, Kevin McCarthy, scattata a Mar-a-Lago. Secondo il dispaccio del 28 gennaio 2021, quando il rappresentante repubblicano ha chiamato Trump al suo club privato e residenza, il principale argomento di discussione era ottenere la maggioranza alla Camera nelle elezioni di medio termine del 2022.

La visita di McCarthy sembra anche avere inviato un messaggio a persone e gruppi benestanti che volevano unirsi a un club di Palm Beach o prenotarlo: Mar-a-Lago era aperto. Entro quattro mesi dalla visita, almeno sei senatori e 15 rappresentanti sono andati in pellegrinaggio a Mar-a-Lago per incontrare l’ex presidente.

E se Mike Pence era sicuro di non tornare, altri clienti di Mar-a-Lago si sono ripresentati. Nel 2021 il club ha festeggiato le entrate più alte di sempre fino ad allora, incassando 27 milioni di dollari: addirittura il 45% in più dell’anno precedente. Nel 2022 gli introiti sono aumentati quasi altrettanto e sono arrivati a circa 38 milioni.

Nuovi record

Sembra probabile che il 2024 sarà un altro anno da record per i guadagni di Mar-a-Lago. Trump, che in genere trascorre l’estate in uno dei suoi campi da golf nel New Jersey, sembra passare più tempo a Mar-a-Lago in bassa stagione. E con il quartier generale della sua campagna nelle vicinanze e un flusso costante di persone in cerca del suo appoggio, delatori e funzionari stranieri – tra cui, in occasioni separate, il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, il membro della Florida Agricolture Commission Wilton Simpson e il cospirazionista di estrema destra Jack Posobiec – il business sembra forte.

Trump, ovviamente, è pronto ad approfittarne. Le quote di iscrizione, che ora risultano essere di 700mila dollari, balzeranno a 1 milione a ottobre, come ha detto a Bloomberg Bernd Lembcke, manager di Trump e di Mar-a-Lago. Il club, secondo Lembcke, in quel momento aveva appena quattro posti liberi, il che significava che stava per incassare 4 milioni di dollari che sarebbero finiti dritti nel bilancio. Lembcke ha dichiarato a Forbes in agosto che il club era a pieno, con 500 membri e una lista d’attesa.

Anche il business degli eventi di Mar-a-Lago sembra prosperare. Se Joni Bryan non pensa che la 917 Society tornerà alla tenuta nel 2025, optando invece per un evento più vicino a casa, deve comunque prendere una decisione definitiva alla svelta. Lo scorso anno ha dovuto prenotare il gala del 2024 con quasi un anno di anticipo.

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