L’ex presidente Donald Trump ha dichiarato di voler eliminare le tasse federali dalla retribuzione degli straordinari. Si tratta solo dell’ultima proposta in questa campagna presidenziale che mira a modificare in modo significativo la politica fiscale federale.
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Aspetti principali
- Durante un discorso, Trump ha dichiarato che la sua amministrazione “porrà fine a tutte le tasse sugli straordinari” se sarà eletto presidente, definendo i lavoratori straordinari “tra i cittadini che lavorano più duramente nel Paese”.
- Trump non ha fornito ulteriori dettagli sulla sua proposta, che ha anche definito “ottima” per i datori di lavoro e vantaggiosa per infermieri, lavoratori edili, agenti di polizia e operai.
- L’ex presidente ha avanzato la nuova proposta dopo aver ribadito il suo progetto di esentare dalle tasse federali i redditi da mancia e da previdenza sociale, annunciato in estate.
Come viene tassata la retribuzione degli straordinari?
Il reddito da lavoro straordinario – il denaro che deve essere dato ai dipendenti che lavorano più di 40 ore in una settimana e che sono definiti non esenti ai sensi del Fair Labor Standards Act – è tassato alla stessa aliquota del reddito normale.
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Sullo sfondo
Durante la sua campagna elettorale, Trump ha puntato molto sulle proposte di riduzione delle tasse. Ma gli esperti fiscali ritengono che le sue politiche fiscali creerebbero 1,6 miliardi di dollari di perdite per la previdenza sociale e Medicare tra il 2026 e il 2035. L’ex presidente ha proposto anche di ridurre l’aliquota fiscale sulle società dal 21% al 15% per le aziende che producono negli Stati Uniti.
Che cosa ha proposto Kamala Harris?
Kamala Harris ha proposto di porre fine alle tasse federali sulle mance dopo che Trump aveva fatto la stessa proposta a giugno. La vicepresidente ha proposto anche una deduzione fiscale di 50mila dollari per le spese di avviamento sostenute dalle piccole imprese, nonché l’espansione del credito d’imposta per i bambini fino a 6mila dollari per le famiglie con neonati.
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La Tax Foundation prevede che le politiche fiscali di Harris ridurrebbero le entrate di oltre 2.200 miliardi di dollari e “ridurrebbero notevolmente la capacità di affrontare una crisi del debito emergente”, notando che il suo piano fiscale raccoglierebbe circa 642 miliardi di dollari in 10 anni.
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