Peter Carlsson Northvolt
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L’azienda svedese di batterie per auto elettriche Northvolt ha dichiarato bancarotta negli Usa

Northvolt, il produttore svedese di batterie destinate ai veicoli elettrici, ha presentato accesso alla  procedura fallimentare (Chapter 11) negli Stati Uniti. La notizia è un duro colpo alle speranze europee di avere un leader nel settore delle batterie in grado di ridurre la dipendenza delle case automobilistiche occidentali dai concorrenti cinesi come CATL e BYD. A seguito della crisi, il ceo, Peter Carlsson, ha annunciato le sue dimissioni.

Aspetti principali

  • Secondo quanto ripotato da Reuters, Northvolt ha dichiarato di avere liquidità sufficiente per sostenere le operazioni solo per circa una settimana e di aver ottenuto un finanziamento di 100 milioni di dollari per supportare il processo di bancarotta. L’azienda ha assicurato che le operazioni continueranno normalmente durante la procedura.
  • “La situazione di liquidità di Northvolt è diventata critica”, si legge nel documento presentato al tribunale fallimentare di Houston.
  • L’azienda, che opera anche in California, dispone di circa 30 milioni di dollari in liquidità, sufficienti a coprire le operazioni per una settimana, a fronte di un debito complessivo di 5,8 miliardi di dollari.
  • Northvolt, che impiega circa 6.600 dipendenti in sette Paesi, prevede di completare la ristrutturazione entro il primo trimestre del 2025.
  • Come si legge nel comunicato diffuso dall’azienda, Northvolt Ett, la gigafactory di batterie di punta dell’azienda a Skellefteå, in Svezia, e Northvolt Labs a Västerås, in Svezia, rimarranno operative.
  • Northvolt Germany e Northvolt North America, filiali di Northvolt AB con progetti di espansione in Germania e Canada, sono escluse dall’istanza presentata e i progetti di apertura di nuove fabbriche saranno posticipati.

Le cause

In pochi mesi, Northvolt è passata dall’essere considerata la principale speranza europea per la creazione di un leader locale nel settore delle batterie per veicoli elettrici, a un’azienda in grave difficoltà, costretta a ridurre le proprie dimensioni.

Northvolt ha fatto sapere che i 100 milioni di dollari ottenuti fanno parte di un finanziamento complessivo da 245 milioni destinato a supportare la procedura di bancarotta. Scania, produttore svedese di camion, azionista e principale cliente di Northvolt, ha annunciato di aver messo a disposizione un prestito di 100 milioni di dollari per sostenere la produzione di celle per batterie a Skellefteå, nel nord della Svezia.

“Questa mossa fondamentale permetterà a Northvolt di portare avanti la sua missione di sviluppare una solida base industriale europea per la produzione di batterie”, ha dichiarato Tom Johnstone, presidente ad interim del consiglio di amministrazione di Northvolt, sottolineando il sostegno ricevuto dagli attuali finanziatori e clienti.

La crisi dell’elettrico

Come già raccontato, l’industria automobilistica sta gradualmente sostituendo il carburante con l’elettricità, ma molti consumatori sembrano voler a disposizione entrambe le opzioni. Questo ha portato a un boom delle vendite di auto ibride plug-in, complice il fatto che le vetture completamente elettriche sono ancora troppo costose e le stazioni di ricarica sono insufficienti. Guardando ai numeri, nel 2023 le vendite globali di auto completamente elettriche (BEV) sono state più del doppio rispetto a quelle delle ibride plug-in (PHEV), ma il gap si sta riducendo. Nei primi sette mesi del 2024, le vendite globali di PHEV sono aumentate del 50%, mentre quelle di BEV sono salite solo dell’8%, secondo le stime della società di ricerca Bernstein.

A questo punto, resta da capire quanto durerà l’interesse per i modelli ibridi. Questi riusciranno a mantenere il loro appeal o sarà l’elettrico a prevalere, facendo fare un passo falso a chi oggi frena sugli investimenti? Nel frattempo, i grandi produttori stanno rivedendo le loro strategie: Ford ha abbandonato il progetto di un SUV interamente elettrico, puntando su una versione ibrida. Hyundai ha preso una decisione simile, mentre Volvo ha recentemente ridotto le sue ambizioni di diventare un’azienda completamente elettrica entro il 2030.

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