Andrea Orcel, ad di Unicredit - banco bpm
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UniCredit lancia l’assalto a Banco Bpm per oltre 10 miliardi. E non molla Commerzbank

UniCredit lancia un’offerta pubblica di scambio volontaria su tutte le azioni ordinarie di Banco Bpm per un corrispettivo totale di circa 10,1 miliardi di euro (interamente in azioni). Lo ha reso noto lo stesso istituto di Piazza Gae Aulenti in una nota ufficiale.

UniCredit e Banco Bpm: i dettagli dell’operazione

  • Oggi, il cda di UniCredit ha approvato il lancio di un’offerta pubblica di scambio volontaria su tutte le azioni ordinarie di Banco Bpm (stiamo parlando di un massimo di 1.515.182.126 azioni) per un corrispettivo totale di circa 10,1 miliardi di euro.
  • Per ciascuna azione Bpm, UniCredit offrirà un corrispettivo unitario pari a 0,175 azioni ordinarie. Pertanto, per ogni 1.000 azioni di Bpm saranno corrisposte 175 azioni ordinarie di UniCredit di nuova emissione.
  • Il prezzo implicito dell’offerta è quindi pari a 6,657 euro per azione, che comporta un premio di circa lo 0,5% rispetto alla chiusura dello scorso venerdì, e di circa il circa 15% rispetto al prezzo del 6 novembre, prima dell’annuncio dell’offerta.
  • “L’offerta mira a rafforzare la posizione competitiva di UniCredit in Italia, uno dei mercati principali del Gruppo, creando una seconda banca ancora più forte in un mercato attraente, in grado di generare un significativo valore di lungo termine per tutti gli stakeholder e per l’Italia”, spiega UniCredit nella nota.
  • Si prevede che l’esecuzione dell’offerta di scambio sarà completata entro giugno 2025, con la piena integrazione completata entro approssimativamente i 12 mesi successivi e con la maggior parte delle sinergie realizzate entro 24 mesi.

Continua la scalata di UniCredit in Commerzbank

Come sottolineato dalla nota, “l’offerta pubblica di scambio volontaria è autonoma e indipendente dall’investimento effettuato da UniCredit nel capitale sociale di Commerzbank”.

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I numeri dell’integrazione

Se la combinazione dovesse andare avanti, UniCredit si impegna a garantire un livello sostenibile e tra i migliori nel settore di distribuzione a lungo termine agli azionisti e a mantenere un robusto rapporto di capitale di almeno il 13% continuerà. Nello specifico, prevede un accrescimento accrescimento dell’utile per azione per una percentuale di crescita a una cifra entro due anni dalla conclusione dell’offerta di scambio, un ritorno sull’investimento aggiustato per il rischio di oltre il 15%. Inoltre, conferma la politica di distribuzione dei dividendi e il dividendo per azione per il 2024, come da guidance. In questa direzione, mira a mantenere le aspettative relative all’ammontare dei dividendi assoluti e al dividendo per azione nel 2025 e 2026 e “nell’utilizzare e e/o restituire il capitale in eccesso entro il 2027”. Il restante programma di riacquisto di azioni proprie del 2024 sarà avviato dopo la chiusura dell’offerta.

Gli attuali investimenti di Banco Bpm, tra Mps e Anima

Prima di lanciare l’operazione, UniCredit ha preso atto dell’offerta pubblica di acquisto volontaria lanciata da Banco Bpm sulla totalità delle azioni ordinarie di Anima Holding. Peraltro, recentemente, sia Banco Bpm che Anima hanno acquisito una quota importante all’interno di Mps, rispettivamente il 5 e il 3 per cento. Banco Bpm ha comunque precisato che non intendeva “presentare alle autorità competenti le istanze autorizzative per poter eventualmente superare la soglia del 10%”.

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Nasce un nuovo colosso europeo

Il risultato dell’aggregazione tra Unicredit e Banco Bpm sarà un gruppo con quasi 20 milioni di clienti e 100 mila dipendenti, che diventerà ufficialmente la terza banca più grande d’Europa, con sinergie già per 1,2 miliardi.

La redditività del gruppo combinato beneficerà di sinergie di costo al lordo delle imposte stimate in circa 900 milioni di euro all’anno a regime, da realizzare attraverso misure volte a migliorare la redditività del gruppo combinato, efficienza operativa, anche attraverso programmi di formazione e riqualificazione. Ciò si aggiunge alle sinergie di ricavo al lordo delle imposte stimate in circa 300 milioni di euro all’anno, da ottenere rafforzando l’offerta di prodotti e servizi, integrando pienamente le fabbriche prodotto di Banco Bpm e migliorando la tecnologia.

Nell’ambito dell’operazione, il gruppo prevede attualmente oneri di integrazione per circa 2,0 miliardi di euro al lordo delle imposte da sostenere nel corso del primo anno, e rettifiche su crediti aggiuntive per circa 0,8 miliardi di euro al lordo delle imposte, che consentiranno un miglioramento del rapporto di copertura dei crediti deteriorati e delle esposizioni in bonis di Banco Bpm.

Male UniCredit a Piazza Affari

Ovviamente contrastate le reazioni a Piazza Affari dei due titoli protagonisti. Unicredit sta cedendo circa il 4%, mentre Banco Bpm sta guadagnando il 2,3%.

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