dove investire nel 2025
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“Un anno di promesse e di rischi”: i trend per investire nell’azionario nel 2025

“Un anno di promesse e di rischi”. È questo il sentiment più comune che aleggia intorno al 2025 secondo i diversi outlook svelati nelle ultime settimane. Tra inflazione in ‘controllo’ e nuovi possibili tagli del costo del denaro, il 2025 segnerà anche il ritorno di Donald Trump, fresco vincitore delle elezioni americane, di una nuova politica protezionistica. “Il calo dei tassi di interesse e l’atterraggio morbido in molte delle principali economie possono mantenere la promessa di condizioni di credito più favorevoli”, evidenzia S&P Global Ratings.

D’altro canto, l’intensificarsi delle tensioni geopolitiche e commerciali accresce il pericolo esistente in un contesto già piuttosto complesso. “L’aggravarsi delle fratture geopolitiche rappresenta il rischio maggiore per il miglioramento del panorama creditizio. Il conflitto tra Russia e Ucraina si sta avvicinando alla fine del suo terzo anno e quello in Medio Oriente, insieme alla polarizzazione interna in alcuni mercati, potrebbe interrompere i flussi commerciali e d’investimento, agitare i mercati finanziari e costringere i governi ad aumentare le spese per la difesa in un contesto di bilanci già in tensione”, aggiunge la nota.

La crescita mondiale, passando tra nuove elezioni

In questo contesto, prima di concentrarsi su dove investire nel 2025, Anima si aspetta che la crescita globale mantenga un ritmo simile a quello del 2024 e si attesti in media al 2,6%, leggermente al di sopra delle aspettative di consenso. “Siamo più ottimisti della media degli analisti sulla crescita degli Stati Uniti (2,3% nel 2025, a fronte di una stima di consenso dell’1,9%) e più cauti sull’Area Euro (1,0%, rispetto all’1,2% del consenso), mentre prevediamo per le altre principali economie tassi di espansione su livelli intermedi. In Cina, le prospettive di crescita dipenderanno in larga parte dall’entità del sostegno offerto dalle Autorità e dalle scelte dell’amministrazione Trump in tema di politica commerciale”, evidenziano.

Peraltro, come evidenzia Morningstar, “i tedeschi saranno chiamati alle urne dopo la crisi politica scoppiata lo scorso 7 novembre e l’attenzione dei mercati è sulle possibilità che ci sia un allentamento del cosiddetto ‘freno al debito’, ossia il vincolo che impedisce di aumentare strutturalmente il debito oltre lo 0,35% del Pil in un determinato anno. Anche la Francia è alle prese con vincoli fiscali che lasciano poco spazio a manovre espansive e si prepara ad affrontare un altro anno di incertezza politica. Tra le grandi economie dell’area euro, l’Italia dovrà dare attuazione al suo piano di consolidamento fiscale per riportare il rapporto debito/PIL su una traiettoria discendente nel medio termine, in un contesto di rallentamento congiunturale; mentre la Spagna è l’unica che cresce a un ritmo sostenuto, grazie soprattutto al settore dei servizi”.

Dove investire nel 2025: i trend da seguire nell’azionario

“Sui mercati azionari, ci affacciamo al 2025 con Wall Street a livelli record, spinta dal boom dell’intelligenza artificiale e dalle prospettive di tassi di interesse più bassi. La Borsa americana ha sovraperformato i mercati mondiali nel corso del 2024 e ora molti titoli sono sopravvalutati con margini ridotti per un ulteriore apprezzamento”, evidenzia Morningstar. La solidità dell’economia statunitense, “sostenuta da consumi robusti, dovrebbe garantire una crescita degli utili aziendali superiore al 10%, con un impatto favorevole sulle valutazioni”, sottolinea Anima. “Sebbene i livelli valutativi di partenza siano superiori alla media storica, infatti, le aspettative di crescita e l’adozione di politiche monetarie più espansive da parte delle banche centrali alimenteranno ulteriore ottimismo. In questo contesto, suggeriamo un’allocazione orientata verso i settori Quality e Growth, con una preferenza geografica per gli Stati Uniti, grazie alla maggior solidità macro”.

D’altronde, come specifica Allianz Global Investors, “i mercati azionari globali, e quelli statunitensi in particolare, sembrano guardare con ottimismo a una seconda amministrazione Trump”, anche se “gli investitori devono considerare che potrebbe aumentare l’incertezza sul possibile impatto di cambiamenti radicali nella politica su commercio, immigrazione e altre aree”. In questa direzione, l’ottimismo del mercato è in parte supportato dalla “deregulation attesa in vari settori, in particolare quello tecnologico, sotto la nuova amministrazione”.  Aspetto che può trovare “un gradito ampliamento del mercato, a beneficio non solo delle mega cap, in particolare nel settore tecnologico”. Un esempio di ciò è il settore delle criptovalute e in particolare il Bitcoin che, grazie all’elezione di Trump, al suo appoggio e alla nomina di Paul Atkins come nuovo presidente della Sec, ha sfondato il muro dei 100mila dollari.

Dove investire nel 2025 oltre gli Usa

In Europa, Piazza Affari è candidata ad essere la migliore per il secondo anno consecutivo, grazie al rally dei titoli bancari. Nel complesso, però, gli analisti di Morningstar considerano i mercati europei leggermente a sconto e “i più attraenti” tra quelli sviluppati a livello globale. “Guardando alle aree emergenti, la Cina resta l’osservato speciale, dopo gli stimoli del governo per rilanciare l’economia, mentre l’America latina è stata la peggior area in termini di performance di Borsa nel 2024”.

Chiara anche la visione di Goldman Sachs Asset Management su quali settori investire nel 2025. “Le aziende del settore healthcare, del clean energy e dei beni di lusso che non hanno un equivalente negli Stati Uniti presentano prezzi interessanti. In tutti i mercati sviluppati non statunitensi, vediamo opportunità nelle società che distribuiscono dividendi con rendimenti sostenibili sul capitale investito, una forte generazione di flussi di cassa, un track record di disciplina del capitale e uno storico di payout costanti”, ha affermato Alexis Deladerrière, Head of International Developed Market Equity di Goldman Sachs Asset Management.

Con una forte crescita degli utili corporate a valutazioni adeguate, investire sui titoli azionari degli emergenti dovrebbero offrire notevoli opportunità. “I mercati azionari asiatici presentano divergenze: i rischi legati alle azioni cinesi sono in aumento a causa della prospettiva di nuovi dazi, mentre l’India presenta ancora fondamentali solidi. In altri mercati, come Taiwan e la Corea del Sud, sono presenti società di semiconduttori indispensabili per lo sviluppo dell’intelligenza artificiale. I titoli azionari giapponesi sono stati trainati da utili solidi, dal momentum della corporate governance e da un cambiamento del contesto inflazionistico, ma con venti contrari. Anche i Paesi con trend demografici favorevoli, come ad esempio il Messico, sono interessanti”, ha dichiarato Ashish Shah, Chief Investment Officer of Public Investing di Goldman Sachs Asset Management.

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