Articolo apparso sul numero di dicembre 2024 di Forbes Italia. Abbonati!
Conoscenza. È intorno a questa parola che si articola il business di Rina, gruppo multinazionale che fornisce servizi nei settori energia, marine, certificazione, infrastrutture e mobilità, industria, real estate, ricerca e sviluppo, diventata un punto di riferimento globale per la transizione digitale, tecnologica ed energetica. “Siamo una knowledge company”, dice Carlo Luzzatto, amministratore delegato e direttore generale, che in questi giorni festeggia il suo primo anno dall’insediamento al timone della società, concretizzatosi assieme all’ingresso come nuovo azionista del Fondo Italiano d’Investimento, che ha portato un’iniezione di capitali di 180 milioni di euro. Un’operazione che ha permesso alla società di continuare, anche in questo 2024, il suo percorso di crescita in termini sia di espansione internazionale che di business, come dimostrano i circa 900 milioni di euro di fatturato previsti per l’anno (in aumento rispetto ai 797 milioni registrati al 31 dicembre 2023) e le oltre seimila persone impiegate in tutto il mondo.
“La nostra capacità di trasformarci ed evolverci continuamente ci ha permesso di diventare, nel tempo, un partner affidabile, un’azienda a cui si riconoscono competenza e affidabilità, fondamentali in un mondo che corre verso il digitale”, aggiunge Luzzatto. Non stupisce quindi se proprio il digitale è una delle colonne portanti di Rina. “Le tecnologie digitali permettono di superare i confini tradizionali, creando interconnessioni e favorendo la condivisione di saperi e risorse”. Rina, d’altronde, è proprio questo: un ecosistema digitale in grado di supportare clienti e partner in vari settori, dalla transizione energetica all’industria manifatturiera, “che non si limita a fornire servizi, ma crea un contesto di fiducia e di crescita reciproca con i suoi interlocutori”.
Non c’è solo il digitale, però. La sostenibilità è l’altro grande pilastro su cui si basa la visione della società per il futuro. Partendo dalla classificazione navale, che rappresenta le radici dell’azienda, Rina ha ampliato il proprio raggio d’azione, diventando un partner per la consulenza ingegneristica legata alla sostenibilità e alla decarbonizzazione. In un mondo sempre più attento al rispetto dell’ambiente, la società si pone quindi l’obiettivo di aiutare le aziende a fare la differenza, offrendo soluzioni che consentano di ridurre l’impatto ambientale e di adottare nuove tecnologie energetiche, come l’idrogeno e le altre fonti rinnovabili. “Assistiamo le aziende nella transizione verso fonti energetiche sostenibili”, dice Luzzatto, sottolineando l’impegno nel supportare una trasformazione verde e consapevole.
Tutto questo non sarebbe possibile senza le persone. “Siamo oltre seimila in tutto il mondo e continuiamo a crescere, ma trovare, trattenere e sviluppare i migliori talenti è una sfida continua che stiamo vincendo. Non è un caso se stiamo assumendo quasi mille persone all’anno”, racconta Luzzatto, che insiste su un aspetto: la creazione e la promozione di un ambiente capace sia di attirare continuamente sia coloro che già lavorano all’interno della società, sia nuove persone. “La concorrenza per i talenti è fortissima e siamo consapevoli dell’importanza di creare un ambiente in cui i nostri dipendenti abbiano voglia di rimanere”. Questo significa non solo assumere, ma costruire una cultura del lavoro basata sull’interdipendenza e sulla collaborazione. “In Rina ognuno è parte di un network e non di una struttura gerarchica rigida. Perché è evidente che il modello a rete permette alle persone di mantenere la loro autonomia, di sentire l’impatto del loro lavoro e di sviluppare una mentalità imprenditoriale”, spiega Luzzatto.
In quest’ottica, il progetto degli open innovation hub è particolarmente significativo. “Non crediamo in un’innovazione chiusa, ma in una strategia che coinvolga tutti: clienti, università, istituzioni, persino la concorrenza”. Gli open innovation hub, spiega Luzzatto, sono concepiti per favorire uno scambio continuo di idee e conoscenze. Un esempio concreto è il Centro sviluppo materiali di Castel Romano, alle porte di Roma, acquisito da Rina alcuni anni fa e trasformato in un centro di eccellenza. Qui la società sta realizzando Hydra, un progetto per decarbonizzare il processo di produzione dell’acciaio attraverso le tecnologie legate all’idrogeno, un passo importante verso la sostenibilità nell’industria pesante. Ma c’è anche l’open innovation hub di Singapore, da poco inaugurato, che si inserisce in un network globale pensato per supportare startup, grandi aziende e centri di ricerca nel loro percorso di crescita.
In ogni open innovation hub, inoltre, Rina offre programmi di formazione avanzata, collaborando con università e centri di ricerca per preparare le nuove generazioni. Per formare i talenti affinché diventino parte della knowledge company, la società collabora anche con il mondo dell’alta formazione, in particolare con gli Its Academy, tra cui la Fondazione G. Caboto – Tecnologie per il Mare e la Logistica di Gaeta. “Il nostro obiettivo è risalire la catena della formazione, offrendo competenze che siano al passo con la tecnologia e le sfide della sostenibilità”, dice Luzzatto. “La responsabilità sociale è un valore fondamentale per noi, che investiamo nella formazione non solo per attrarre talenti, ma per contribuire al progresso della società”. I programmi di formazione e i percorsi di crescita sono progettati per sviluppare le competenze di domani, con un focus su sostenibilità e innovazione. “Non possiamo aspettare che il sistema educativo si adatti ai cambiamenti, dobbiamo anticipare le esigenze del mercato e offrire alle nuove generazioni le competenze di cui hanno bisogno per fare la differenza”, aggiunge Luzzatto, che si sofferma anche su alcuni degli obiettivi economici e di business previsti dal piano strategico al 2030. “Puntiamo a un fatturato di 2 miliardi di euro (più del doppio di quello odierno), di pura crescita organica, e a continuare ad attrarre e ispirare nuove persone e aziende. Inoltre, continueremo ad avanzare per linee esterne. Sono diversi i dossier aperti”.
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