Speciale 100 Ristoranti Innovativi 2025
Grazie alle ampie vetrate che affacciano su un panorama in grado di cogliere nello stesso sguardo Ponte Vecchio, il Corridoio vasariano e la Torre di Arnolfo, il Golden View è con tutta probabilità il ristorante con la vista più mozzafiato del capoluogo toscano. Eppure non è solo nella bellezza del contesto dell’Oltrarno fiorentino, che vanno ricercati il valore e il coefficiente d’innovazione del locale: da un anno il proprietario Tommaso Grasso ha affidato il timone della cucina allo chef napoletano Andrea Candito, formatosi con Entiana Osmenzeza e in realtà stellate come “Il Pellicano” a Porto Ercole e alla corte di Gaetano Trovato da “Arnolfo” a Colle Val d’Elsa. Nella sua ispirazione coesistono due anime, frutto di altrettante tradizioni: quella toscana dove è approdato, e quella campana dove è nato. Figlio d’arte – arriva da una famiglia di cuochi e pizzaioli sparsi tra Napoli, Londra e Miami – lo chef pensa al menù come a un racconto unitario, composto da molte esperienze di diverso tenore e sapore. Il tutto senza disdegnare accenti francesi. Tre i menù degustazione, tra mare, terra e vegetariano. Tra i piatti più interessanti, lo scampo con zucchine fiorentine, aglione e menta, così come l’ostrica Krystale cotta al carbone con scalogno, aceto e finocchietto selvatico, oppure il Piccione con susine, patata abruzzese, cipollotto e alloro. Ricercata inoltre la proposta dei tagliolini al burro acido con caviale e finger lime. Un cenno a sé merita poi la cantina, da sempre affidata a Paolo Miano, un’autentica wunderkammer dell’enologia d’autore dove trovano spazio sia annate rare di etichette blasonate sia perle enologiche scovate dal sommelier siciliano in giro per il mondo.
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CONTATTI
Via de’ bardi, 58r
Firenze (FI)
Tel. 055214502
www.goldenview.it
[email protected]
In primo piano
Se la cucina di Andrea Candito è nutrimento per il corpo, così come quello del maestro panificatore Gennaro Ruggiero all’adiacente Forneria, il lavoro portato avanti al Golden View dal proprietario Tommaso Grasso guarda invece al nutrimento dello spirito: le pareti del ristorante sono tempestate da opere d’arte contemporanea, e periodicamente la struttura ospita mostre di autori di caratura mondiale, con l’obiettivo di far dialogare a più livelli la cucina col mondo dell’arte.