Speciale 100 Ristoranti Innovativi 2025
Se Antonio Biafora è uno dei talenti più cristallini del fine dining calabrese, Hyle è il progetto nel quale riversa la sua costante ricerca, maturata attingendo a un patrimonio gastronomico internazionale. Il nome del ristorante – inserito all’interno del resort & spa di famiglia a San Giovanni in Fiore, nel cosentino – richiama il nome greco dato alla materia, a ricordare l’abbondanza di legname che una volta caratterizzava la Sila, e pare che questo fosse addirittura il nome originario dell’altopiano calabrese. La curiosità e la sperimentazione sono alla base della personalità dello chef e sono i punti cardine da cui parte anche per la proposta di Hyle, con una consapevolezza matura che lo porta a ricercare i prodotti più interessanti del territorio e a lavorarli utilizzando tecniche contemporanee, provando cotture e abbinamenti ogni volta diversi. Ecco quindi le trote allevate a San Giovanni in Fiore, la capra rustica di Calabria allevata allo stato brado, le quaglie di un piccolo allevatore, fino alla stroncatura, una pasta antica, ruvida e di spiccata acidità, che un tempo era di recupero, ottenuta dalla scopatura del mulino. Il menu di Hyle è studiato da Antonio Biafora per mesi, e già dalle prime battute si evince la grande attenzione verso il mondo vegetale, che è il protagonista assoluto di due piatti di “semplice complessità” come la Pesca con pomodoro e basilico, o la zuppa di Talli e patate. Non meno interessanti le carni, in particolare le animelle di podolica con carote osmotizzate senape e un beurre blanc allentato con un dashi ai funghi porcini, oppure la quaglia servita come una lepre à la royale. Oltre alla carta, Hyle prevede anche due menù degustazione, Pùzaly (11 piatti) e Chjùbica.
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CONTATTI
Località Torre Garga San Giovanni in Fiore (CS)
Tel. 0984970722
www.hyleristorante.it
[email protected]
In primo piano
Sperimentare è un concetto fondamentale della cucina di Hyle, e attraverso un laboratorio ad hoc si recuperano tecniche o si testano nuovi metodi per lavorare al meglio la materia prima del territorio. Nella ‘credenza delle dispense’, dove una volta si custodivano conserve di pomodoro, vasetti di marmellata, ortaggi sott’olio e molto altro, oggi Biafora trasforma cibi realizzati coi prodotti dell’orto e più in generale del territorio, con l’obiettivo è proiettare la tradizione nel futuro e non perdere il gusto di sapori dimenticati.