Articolo apparso sull’allegato Small Giants di gennaio 2025 di Forbes Italia. Abbonati!
Le aziende guardano oggi con grande attenzione alla Generazione Z, cercando di comprendere le loro modalità di rapportarsi al mondo del lavoro, spesso non immediatamente intuibili. Il mondo imprenditoriale è chiamato, infatti, a confrontarsi con le nuove leve del mercato e, di conseguenza, ha bisogno di conoscerne i tratti distintivi. “La Gen Z è stata forse etichettata frettolosamente per un approccio al sacrificio e alla resilienza che differisce da quello delle generazioni precedenti: sono giovani che cercano un equilibrio tra vita privata e lavoro, adottando talvolta visioni meno convenzionali rispetto a quelle tradizionali del business”, riflette Andrea Bet, ceo della società di consulenza e formazione Leanbet.
“Tuttavia, accanto a questi tratti, esiste una prospettiva più complessa e interessante che merita di essere esplorata. La Gen Z è una generazione di giovani motivati, curiosi e determinati a comprendere in profondità ciò che si cela dietro la superficie. Sono pieni di energia, spirito innovativo e pronti a portare il loro contributo in un mondo del lavoro che necessita di rinnovamento. Le aziende hanno un’opportunità straordinaria di alimentare le loro sinapsi aziendali con una nuova linfa vitale, ma solo se sono pronte ad aprirsi al dialogo con questi giovani talenti”.
Porte aperte all’Università: ecco il programma di Leanbet dedicato al mondo accademico
È proprio su questo principio di apertura che si fonda il progetto Porte Aperte all’Università, un’iniziativa che mira a connettere il mondo accademico con l’industria in modo diretto e concreto. Il programma, ideato da Leanbet, si articola in visite formative presso le aziende ed è rivolto sia agli universitari, sia agli studenti del quarto e quinto anno delle superiori e degli Its. “Nel mio ruolo di docente all’Università di Ferrara e Udine, e con la lunga esperienza di Leanbet nella formazione aziendale, ho sempre avuto a cuore il percorso di crescita dei giovani e il loro inserimento nel mondo del lavoro. Conosco bene il disorientamento che vivono i neolaureati quando si trovano a dover affrontare per la prima volta la realtà aziendale”, sottolinea Andrea Bet.
“Dall’altra parte, molti manager mi raccontano quotidianamente delle difficoltà nel trovare giovani talenti motivati, pronti a entrare nel mercato del lavoro e a crescere all’interno delle loro aziende. Da qui è nata l’idea di costruire un ponte tangibile, che connetta l’industria con l’università, creando opportunità concrete per entrambe le parti”.
Visibilità per le aziende, un’esperienza unica per gli studenti
Il programma è progettato su misura per le esigenze delle aziende ospitanti. La prima fase è solitamente dedicata alla presentazione dell’impresa, seguita da un tour delle aree produttive o degli spazi dove vengono erogati i servizi, per illustrare la struttura aziendale, le diverse funzioni operative e le metodologie adottate. Successivamente, le aziende possono invitare gli studenti a cimentarsi in sfide pratiche, proponendo soluzioni innovative su temi come la sostenibilità o la digitalizzazione. Il programma culmina con un momento di confronto diretto, in cui i manager condividono il loro percorso professionale, offrendo agli studenti spunti di riflessione sulle opportunità di carriera. Tra le aziende che hanno già partecipato al progetto figurano realtà di primo piano come Danfoss Power Solutions, L.T.E. Lift Truck Equipment, Sica, Vimec, Eurobearings e Faro Industriale.
“I manager aziendali rimangono sempre sorpresi dall’energia, dalla motivazione e dall’entusiasmo che questi giovani talenti dimostrano. ‘Mi ha permesso di uscire dagli schemi universitari’, ‘È stato lungimirante’, ‘È bellissimo vedere applicati i concetti studiati in aula nella realtà aziendale’ sono solo alcune delle dichiarazioni degli studenti al termine dell’esperienza. Il bilancio è sempre positivo per entrambe le parti: le aziende ottengono visibilità e raccolgono insight preziosi, mentre i giovani hanno l’opportunità di vedere concretizzarsi, in poche ore, ciò che hanno appreso teoricamente durante gli studi. L’esperienza pratica, dopo anni di studio, rende infatti l’apprendimento più ricco e stimolante, migliorando le competenze professionali degli studenti”.
Abbracciare la generazione Z per diventare più competitivi
Il progetto Porte Aperte all’Università di Leanbet ha dimostrato che non sono solo le grandi multinazionali a offrire percorsi interessanti e stimolanti per i neolaureati, ma anche molte realtà industriali B2B. “Proprio i cosiddetti small giants, luoghi di grande valore dove l’attenzione alle persone, la qualità dei processi e l’innovazione sono al centro delle strategie aziendali. Il mio consiglio alle aziende è chiaro: abbracciamo queste nuove generazioni, formiamole e rendiamole il carburante per i nostri motori. Come insegna il Kaizen, ogni risorsa, a ogni livello, è fondamentale per costruire una cultura aziendale forte e resiliente. Oggi, più che mai, è necessario integrare nella propria visione strategica la mentalità della Generazione Z: una generazione nativa digitale, flessibile, desiderosa di fare la differenza e di contribuire a un mondo migliore. Abbracciarla non è solo un atto di apertura, ma una scelta strategica per diventare un’azienda più competitiva, sostenibile e al passo con i tempi”.
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