L’Italia, con il 43,1% di donne nei cda delle società quotate che operano nel settore finanziario, è seconda soltanto a Francia (47,9%) e Spagna (45,1%) per quanto attiene alla rappresentanza femminile nei consigli di amministrazione. A pari merito i Paesi Bassi (43,1%), seguono Germania (40%), Belgio (38,5%) e Svizzera (37,8%).
L’evoluzione dei cda nel settore finanziario
È quanto emerge dall’EY European Financial Services Boardroom Monitor, che monitora semestralmente l’esperienza, la formazione e le competenze dei membri dei consigli di amministrazione delle istituzioni finanziarie e assicurative comprese nell’Msci European Financials Index e di altri grandi intermediari finanziari. I consigli di amministrazione italiani dei player del settore finanziario e assicurativo, è stato rilevato, stanno evolvendo e si preparano ad affrontare le sfide legate all’innovazione tecnologica e alla sostenibilità, integrando al proprio interno specifiche competenze in materia.
“L’Italia”, commenta Stefano Battista, Italy financial services market leader di EY, “prosegue il suo percorso di crescita nella rappresentanza femminile nei consigli di amministrazione, con il 43,1% di donne nei cda delle società quotate che operano nel settore finanziario siamo secondi solo a Francia e Spagna, dimostrando un impegno significativo verso l’inclusività. In un contesto sempre più dinamico, le aziende del settore dei servizi finanziari si sono avvalse delle nuove nomine per integrare competenze tecnologiche e di sostenibilità nei loro consigli di amministrazione, entrambe cruciali per affrontare le sfide del futuro. Questi sviluppi testimoniano un’evoluzione verso una governance più inclusiva e orientata alla sostenibilità e all’innovazione”.
“Negli ultimi cinque anni”, dice Luca Galli, EY risk leader, financial services, “la remunerazione mediana delle donne nei consigli di amministrazione in Europa è cresciuta di quasi il 30%, un aumento superiore a quello registrato dai consiglieri uomini. Questo progresso è stato favorito dall’incremento della presenza di donne in ruoli di presidenza dell’organo amministrativo o dei comitati endoconsiliari, dato che testimonia una maggiore equità e inclusività nei nostri consigli di amministrazione. In Italia, il divario retributivo di genere nei CdA dei servizi finanziari è diminuito al 12%, un dato migliore rispetto alla media europea del 15%. La futura direttiva europea ‘Women on Boards’ prevista per il 2026 rafforzerà ulteriormente questi progressi, promuovendo una rappresentanza femminile ancora più equilibrata nei ruoli di leadership”.
Remunerazione complessiva in crescita negli ultimi anni
Negli ultimi anni, nei Paesi europei si è registrata una crescita generale della remunerazione dei membri dei consigli di amministrazione. In Italia, la remunerazione mediana è aumentata passando dai 150.323$ del 2019 ai 173.894$ del 2023, dato che colloca il nostro Paese in una posizione intermedia rispetto alle altre economie del continente. Mentre in Svizzera oggi la remunerazione mediana raggiunge i 338.621$, seguita da Spagna (252.570$) e Regno Unito (199.856$), in altri Paesi, come Belgio (110.534$) e Francia (83.941$), si attesta su livelli più bassi.
Aumenta la presenza di donne in ruoli di leadership e diminuisce il gender pay gap
In 5 anni la remunerazione mediana delle donne nei CdA in Europa è cresciuta di quasi il 30%, passando dai 128.912$ del 2019 ai 167.421$ del 2023, un aumento lievemente maggiore a quello fatto registrare dalle remunerazioni dei consiglieri uomini, cresciute nello stesso periodo del 22,5% (2019: 155.369$ – 2023: 190.361$).
La nostra analisi evidenzia che uno dei principali fattori che ha favorito l’incremento della remunerazione femminile è l’aumento della presenza di donne in ruoli di leadership, in qualità di presidenti di cda o di comitati endoconsiliari, passata dal 42,9% nel 2021 al 44,0% nel 2024. In Italia il divario retributivo di genere mediano nei consigli di amministrazione dei servizi finanziari è diminuito negli ultimi anni: nel 2023 si attestava al 12%, con le donne che hanno guadagnato l’88% del salario mediano degli uomini (contro l’83% del 2019).
Un dato migliore rispetto alla media europea: nel 2023, il divario retributivo di genere mediano in Europa era, infatti, del 15% (le donne guadagnano in media 85 dollari per ogni 100 dollari guadagnati dagli uomini).
Competenze tech e Esg in crescita in Italia
L’Italia, con il 24,3% di membri dei consigli di amministrazione che hanno competenze tecnologiche, è seconda solo alla Spagna (28,2%) su questo parametro; seguono Olanda (23,8%), Germania (20,7%), Francia (20,4%), Svizzera (20%) e Belgio (15,4%). Guardando alla sostenibilità, l’Italia si posiziona al terzo posto con il 14,6% dei consiglieri che ha competenze ESG (percentuale che arriva al 23,8% tra i consiglieri nominati negli ultimi 12 mesi), dopo Francia (20,4%) e Spagna (15,5%).
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