Bologna scavalca Milano e diventa la città più smart d’Italia. A dirlo è la settima edizione della classifica Ey Smart City Index, che analizza le 109 città capoluogo di provincia italiane e le classifica in base al loro livello di transizione ecologica, transizione digitale e inclusione sociale. Il podio è completato da Milano e Torino, la lista delle prime dieci da Venezia, Roma, Trento, Cagliari, Modena, Reggio Emilia e Firenze.
Le città vengono valutate secondo 323 indicatori, che coprono tutti gli aspetti relativi alle smart city, suddivisi in due categorie: ‘readiness’ (iniziative e investimenti pubblici e privati per rendere disponibili infrastrutture e servizi) e ‘comportamenti dei cittadini’.

Le grandi città
Otto delle prime dieci posizioni sono occupate da città metropolitane. La nona e la decima sono Bari e Palermo, che negli ultimi anni hanno guadagnato molte posizioni grazie a una ripresa degli investimenti legati ai fondi europei. In particolare, le risorse destinate alla transizione digitale sono serviti a trasformarle in laboratori di innovazione, in collaborazione con il mondo della ricerca e delle startup.
Tutte le prime città del Mezzogiorno in classifica hanno guadagnato posizioni rispetto a tre anni fa: Cagliari dal 19esimo al settimo posto, Bari dal 36esimo al 19esimo, Palermo dal 46esimo al 27esimo, Napoli dal 34esimo al 28esimo, Messina dall’87esimo, Catania dal 72esimo al 61esimo, Reggio Calabria dall’89esimo al 66esimo.
Le città di medie dimensioni
Trento si conferma la città media più smart, seguita da Modena, Reggio Emilia, Bergamo, Brescia, Ravenna, Padova, Bolzano, Trieste e Parma. Il punto di forza dei centri di questa categoria è la transizione ecologica, con colonnine elettriche, piste ciclabili e bike sharing.
Le piccole città
La città più smart sotto gli 80mila abitanti è Pavia, seguita da Pordenone, Matera, Belluno, Oristano, Aosta, Fermo, Cuneo, Mantova e Macerata. Anche qui il punto di forza è la transizione ecologica.
L’effetto degli investimenti
“Il significativo miglioramento delle città italiane negli ultimi tre anni è un chiaro segnale dell’efficacia degli investimenti in digitalizzazione e sostenibilità finanziati dai fondi europei”, ha commentato Dario Bergamo, Italy government & infrastructure market leader di Ey. “Bologna, Milano e Torino, che si confermano le città più smart d’Italia, rappresentano esempi virtuosi di come l’innovazione urbana possa tradursi in benefici concreti per i cittadini”.
L’analisi lega i miglioramenti delle città rispetto alla scorsa edizione, risalente al 2022, agli investimenti specifici finanziati dai fondi europei e dal Programma Pon Metro (il programma operativo nazionale di interventi per lo sviluppo urbano sostenibile).
“La crescita dell’IoT e della sensoristica è stata rilevante negli ultimi anni, con un aumento del 30% nella diffusione dei sensori e del 40% nelle centrali di controllo della mobilità, della sicurezza urbana e delle piattaforme di monitoraggio dei consumi energetici negli edifici pubblici”, ha detto Antonio Lombardo, Italy government & public sector consulting leader di Ey. “Attraverso il building information modeling (Bim) è ora possibile analizzare in tempo reale le dinamiche urbane, elaborare scenari per la riprogettazione delle infrastrutture e dei servizi, gestire i flussi e le emergenze, semplificare l’integrazione cittadino-amministrazione e creare un digital twin della città. Questo non solo migliora la qualità della vita dei cittadini, ma rende le città più competitive a livello internazionale”.
La transizione ecologica
Bergamo è la città italiana più avanzata nella transizione ecologica, seguita da Venezia, Brescia, Torino, Bologna, Cagliari, Bolzano, Mantova, Udine e Trento. I progressi rispetto al 2022 sono considerevoli, grazie all’aumento degli investimenti in efficienza energetica, mobilità sostenibile e gestione responsabile delle risorse naturali (+33% in quelle piccole, +21,5% nelle città metropolitane, +10% nelle medie).
Anche i comportamenti dei cittadini sono migliorati, con un aumento dell’uso di auto non inquinanti, della raccolta differenziata, del risparmio energetico e una riduzione degli sprechi d’acqua.
La transizione digitale
Milano è la città più avanzata in ambito digitale, seguita da Bologna, Roma, Torino, Reggio Emilia, Genova, Bari, Firenze, Modena e Venezia. Rispetto al 2022, aumenta di molto la ‘readiness’ delle città metropolitane (+22,7%). Considerevole soprattutto la crescita dell’IoT e della sensoristica (+30%), grazie all’adozione di centrali di controllo della mobilità, della sicurezza urbana e di piattaforme di monitoraggio dei consumi energetici negli edifici pubblici.
L’inclusione sociale
La voce inclusione sociale considera l’accessibilità a servizi fondamentali, la riduzione delle disuguaglianza e il coinvolgimento dei cittadini nelle decisione collettive. Secondo questi criteri, Bologna è la città più inclusiva d’Italia, seguita da Trieste, Pordenone, Modena, Cagliari, Milano, Trento, Pavia, Genova e Ravenna.
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