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Innovation

La tua prima auto a guida autonoma potrebbe essere di Amazon

Il fondatore di Amazon, Jeff Bezos.

Aurora, startup americana di veicoli a guida autonoma, ha annunciato di aver concluso un ingente round di finanziamento da oltre 530 milioni di dollari a cui ha partecipato anche Amazon. Il primo annuncio è stato dato attraverso un tweet sull’account ufficiale @aurora_inno, con un successivo rimando a un post su medium.com.

Guidato dall’ex capo del progetto Google Self-Driving Car, Chris Urmson, Aurora ha dichiarato che della cordata di investitori, oltre al colosso fondato da Jeff Bezos, fammo parte anche la società di venture Sequoia Capital e T. Rowe Price. Carl Eschenbach, socio di Sequoia, si unisce così al consiglio di amministrazione di Aurora, che comprende altri colleghi illustri del comparto tech come il venture capitalist Mike Volpi e il co-fondatore di LinkedIn, Reid Hoffman.

Aurora ha raccolto finora un totale di 620 milioni di dollari e la sua valutazione supererebbe ormai i 2 miliardi di dollari. La startup con base a Paolo Alto non ha però in programma di operare o costruire flotte di veicoli a guida autonoma, ma di sviluppare solo la tecnologia a guida autonoma, come ha dichiarato recentemente l’amministratore delegato Chris Urmson. Per fare questo Aurora sta stringendo partnership con marchi del calibro di Volkswagen e Hyundai Motor.

Urmson si è detto soddisfatto che “una grande azienda tecnologica come Amazon, che guarda con attenzione alle implicazioni della logistica e degli spostamenti delle merci” stia investendo in Aurora.

Interpellata da Forbes.com, Amazon ha spiegato così l’investimento: “Cerchiamo sempre di investire in società innovative e ossessionate dai clienti e Aurora è proprio questo. La tecnologia autonoma ha il potenziale per contribuire a rendere più sicuri e produttivi i lavori dei nostri dipendenti e partner”.

E’ presto dunque per dire se l’investimento possa rappresentare il viatico a una futura produzione di auto a guida autonoma a marchio Amazon, ma sicuramente lo sforzo di Bezos e soci indica quanto le potenzialità del settore siano tenute in considerazione dal quartier generale del colosso dell’e-commerce di Seattle.

 

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