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L’e-commerce che vuole diventare leader mondiale nel business dei matrimoni

In senso orario: Salvatore Cobuzio con la moglie Simona Conta, Tiziana Mendolia e Laura Bevelacqua sono i co-fondatori di Martha’s Cottage.

Articolo tratto dal numero di giugno 2019 di Forbes Italia. Abbonati.

Ogni matrimonio è sempre l’inizio di una storia: la casa, le vacanze, i figli, persino gli amici animali. Salvatore Cobuzio non vorrebbe perdersene neanche un pezzo e vorrebbe poter accogliere tutti nel suo Martha’s Cottage, nato, a dispetto del nome, tra Roma e Siracusa e adesso insediato in un capannone di duemila metri quadrati a Priolo, tra l’ex polo petrolchimico della città siciliana e il mare, costruito per essere un centro commerciale. Martha’s Cottage è un’azienda di vendite online, l’e-commerce dei matrimoni, dove si trova tutto quel che serve per il giorno più bello (e più costoso) della nostra vita.

Se n’è scritto molto dalla sua fondazione, alla fine del 2013. Perché è nato proprio dal matrimonio di Salvatore con Simona Conta, biologa, entrambi siracusani: organizzavano quasi tutto online ma facevano fatica per le loro nozze. Perché è una delle poche startup di successo del Sud, anzi ormai è una scaleup, come si dice in gergo, cioè un’impresa giovane ma consolidata, con un alto potenziale di crescita. E infatti ha continuato a crescere, soprattutto all’estero, che è poi quel che conta per gli investitori, che infatti hanno continuato a dare fiducia al team. È appena stato chiuso un aumento di capitale da 500mila euro e si sta lavorando a un nuovo round di finanziamenti molto più importante, anche per il profilo dell’investitore: un partner industriale che darebbe un’ulteriore spinta, molto probabilmente con una ricaduta nel mondo del commercio fisico.

Alcuni dei prodotti commercializzati da Martha’s Cottage.

“Quando ho scelto il nome volevo dare un’impronta internazionale alla nostra impresa. Devo dire che ci sono riuscito, visto che pochi a Siracusa ci conoscono. Anche quando comprano da noi pensano che stiamo a Milano. Meglio”, racconta Cobuzio, che adesso è il ceo, quarantenne architetto mancato con un passato nell’editoria libraria e nella comunicazione. Fare impresa al Sud non è facile, ricorda spesso, ma con Martha’s ha dimostrato che è possibile. “Il nostro è un family e-commerce”, dice Cobuzio e sottolinea la parola family, visto che la moglie è tra i fondatori insieme ad altre due amiche: Laura Bevelacqua e Tiziana Mendolia. “In Martha’s Cottage c’è una grande flessibilità. Non ci sono orari né cartellini da timbrare. Quest’estate sarà aperta una nursery per le madri lavoratrici. Inoltre tutti (nessuno escluso) possono partecipare alle riunioni aziendali ed essere aggiornati sui progetti di sviluppo”.

Nel 2018 sono stati superati i 2 milioni di fatturato, con circa 20 persone. Nel 2019 si punta a una crescita del 20%. Come? “Abbiamo cominciato con i matrimoni ma adesso ci stiamo spostando verso i party, cioè verso ogni occasione di festa. E non solo. Puntiamo molto sugli acquisti post-wedding mentre aumentano i prodotti in vendita non solo per il giorno del sì. Facciamo inoltre temporary sales, come è già accaduto con Smeg, Thun e Shaomi per la tecnologia per la casa”. Ci sono poi i fiori per gli anniversari (mai dimenticarsene in un matrimonio!) e persino una sezione dedicata alla casa, dalla cucina alla camera da letto ovviamente, e un’altra per i pacchetti viaggio di addio al celibato/nubilato, con Lastminute e Volagratis. “Non ci credevo fino in fondo, ma la proposta sta funzionando, la gente che magari ci ha conosciuto per le bomboniere o i confetti comincia a comprare altro”.

Alcuni dei prodotti commercializzati da Martha’s Cottage.

Adesso bisogna accelerare. Il piano c’è ed è impegnativo: dopo l’aumento di capitale già ricordato, c’è in vista un round da 2 milioni che vedrà l’ingresso nel capitale di una grande azienda nel settore dei prodotti e servizi per la famiglia, e non solo. L’operazione potrebbe accelerare lo sbarco di Martha’s Cottage nel commercio fisico, con corner in una nota catena di negozi. In prospettiva, poi, c’è anche il collocamento in Borsa. “Il mercato ha finalmente capito quello che facciamo”, dice Cobuzio soddisfatto. “Stiamo crescendo bene all’estero: quest’anno rappresenterà il 40% del fatturato ed è una percentuale destinata a salire”.

Guardare oltrefrontiera non significa però dimenticare le radici. Anzi. “L’obiettivo non deve essere solo diventare l’e-commerce di oggettistica per il matrimonio più grande d’Europa e del mondo”, spiega Cobuzio. “Io ho un’altra ambizione: vorrei che Martha’s Cottage diventasse un polo di riferimento per la nuova imprenditoria del Sud. Vogliamo contaminare il territorio con eventi, formazione e altre attività. Adesso siamo nelle condizioni di dire che il nostro business model funziona, quindi possiamo far partire la seconda parte del progetto”.

Che si può sintetizzare in uno slogan: si può fare anche qui, cioè in Sicilia e al Sud. “Non mi piace vedere tre persone che fanno quello che potrebbe fare tranquillamente una sola… non mi piace sentire chi si piange addosso e si lamenta senza fare nulla per cambiare il proprio status”. Lui al cambiamento positivo ci crede. “Pensa a questo spazio dove lavoriamo adesso: è la metà di un capannone di cinquemila metri quadrati nato per ospitare un centro commerciale mai inaugurato e rimasto sfitto per dieci anni. E adesso ci siamo noi. Ecco l’evoluzione del territorio che vogliamo sostenere e valorizzare”. Anche questa, tutto sommato, è una storia d’amore, come se ne vedono solo nei migliori matrimoni.

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