La nuova generazione della Formula 1 è sbarcata anche in Ferrari. Dalle sportellate con Verstappen nei kart alle sportellate con Verstappen sui circuiti del Mondiale F1, Charles Leclerc ha convinto anche i più scettici a nemmeno metà della sua prima stagione a Maranello. Sarà quella ventata di gioventù anche in pista (deve ancora compiere 22 anni), con una guida tutta all’attacco che ha fatto scomodare già diversi paragoni di un certo livello, ma il giovane monegasco non sembra aver avuto difficoltà di ambientamento in rosso, né tantomeno complessi di inferiorità verso il compagno di squadra, Sebastian Vettel. Merito probabilmente anche del mental coach, con cui lavora da quando aveva 11 anni.
La precocità è sempre stata una delle principali caratteristiche di Leclerc, fin dai tempi dei kart con il titolo cadetto in Francia all’età di 12 anni. Merito anche della famiglia Bianchi, visto che il giovane Charles cominciò a correre sulla pista gestita dal padre di Jules, poi diventato una sorta di “padrino sportivo” di Leclerc. Proprio attraverso Jules Bianchi avvenne il contatto non solo con le piste ma anche con il suo attuale agente Nicholas Todt, figlio di Jean che fece grande la Ferrari con Schumacher: un segno del destino, evidentemente. Anche perché dall’accordo con Todt la carriera di Charles è decollata. Passato alle monoposto, Leclerc domina in Gp3 e in Gp2, prima dello sbarco in F1: prima da tester tra Haas e Sauber, poi nel 2018 da pilota titolare proprio con quest’ultima, nel frattempo diventata Alfa Romeo. Non solo vittorie, tuttavia, per Leclerc, che ha vissuto la tragedia della scomparsa prima del padrino Jules Bianchi (morto nel 2015 dopo un incidente nel Gp di Suzuka 2014) e del padre Herve (ex pilota scomparso nel 2017). “Questi due eventi mi hanno costretto a crescere e reso più forte sia come persona e come pilota, mentalmente adesso sono più forte di prima”, ha spiegato Leclerc in un’intervista.
Il passaggio in Ferrari, dicevamo, ha fatto scomodare paragoni importanti, con qualcuno che guarda indietro fino a Giles Villenueve. Intanto Charles ha strappato a Vettel il record come più giovane poleman della storia (a 21 anni e 165 giorni) e i risultati finora sono simili, nonostante stipendi decisamente differenti. Secondo le indiscrezioni, infatti, il tedesco quattro volte campione del mondo guadagna circa 13 volte quanto incassa Leclerc: 40 milioni di euro per l’ex Red Bull, “solo” 3 milioni di euro circa per il monegasco, che tuttavia ha più che decuplicato il suo stipendio rispetto alla prima stagione in F1 da 120mila euro circa con l’Alfa Romeo. Entrate che potranno crescere ulteriormente nelle prossime annate per Leclerc, soprattutto dal punto di vista degli sponsor.
Per altri contenuti iscriviti alla newsletter di Forbes.it CLICCANDO QUI .
Forbes.it è anche su WhatsApp: puoi iscriverti al canale CLICCANDO QUI .