Quanto guadagna un amministratore delegato di una quotata in Italia? A rispondere a questa domanda è un’indagine dell’Area Studi di Mediobanca sulle Caratteristiche dei board delle società con sede in Italia quotate al segmento MTA relativamente ai compensi percepiti nel 2018.
Il compenso medio totale annuale di un amministratore delegato sfiora gli 850mila euro (849.300) in calo del 10,8% sul 2017 (952.400 euro) quando però era cresciuto del 14,5% sul 2016 (831.700 euro). Il massimo compenso registrato per un a.d. è pari a quasi 6 milioni di euro (5.986.000). Se si escludono compensi per inizio carica e buonuscita, l’a.d. percepisce in media 355.300 euro fino a un massimo 2,5 milioni (2.503.000).
Il presidente di una quotata invece percepisce in media 458.200 euro (7 milioni massimo), un consigliere poco più di 77 mila euro (massimo 2.026.000 euro).
Lo studio di Mediobanca osserva come il compenso di un amministratore delegato sia mediamente pari a 14,4 volte il costo del lavoro nell’azienda presso la quale ricopre la carica. Moltiplicatore che sale a 24,4 volte nelle società che hanno capitalizzazione superiore al miliardo fino a un massimo pari a 114,2 volte.
Nella graduatoria per rapporto tra compenso del soggetto con carica e costo del lavoro in azienda segue il presidente del CdA il cui compenso è in media pari a 8,5 volte il costo del lavoro (92,7 volte il massimo).
Il report dell’Area Studi di Mediobanca non fa nomi ma, come osservato dal Sole 24 Ore, questi nomi sono pubblici in quanto contenuti nelle Relazioni sulla remunerazione e in altri documenti di bilancio. Da ciò risulta che l’a.d. più pagato con 5,986 milioni lordi è Philippe Donnet di Generali, mentre tra i presidenti è Massimo Della Porta di Saes Getters con 7,006 milioni.
La ricerca, tuttavia, oltre a non comprendere i compensi per inizio carica e buonuscite, non tiene in considerazione nemmeno il cumulo di cariche (e dunque di stipendi) ed esclude le società che hanno trasferito la sede legale all’estero (per esempio Fca, Ferrari, Cnh Industrial, Exor) o che si sono quotate all’estero (per esempio Prada e Luxottica dopo fusione con Essilor).
Ecco la top ten dei più pagati secondo il “pay watch” del Sole (pubblicato il 31 marzo 2019): primo è Carlo Cimbri, ad e dg Unipol, con 7,917 milioni lordi nel 2018; secondo Giovanni Tamburi, presidente e ad Tip, con 7,7 milioni; terzo Della Porta. Seguono Remo Ruffini, presidente e ad di Moncler (6,515 milioni), quarto e quinto Claudio Descalzi, presidente è ad Eni (6,456 milioni). Sesto è Donnet. Chiudono le utltime quattro posizioni Pierroberto Folgiero, ad e dg di Maire Tecnimont (5,952 milioni), Giovanni Castellucci, ex ad e dg Atlantia (5,688 milioni), Carlo Messina, ad e dg Intesa Sanpaolo (5,658 milioni), Pietro Salini, ad Salini Impregilo (5,608 milioni).
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