Sono 10.835.317 le caselle di posta elettronica certificata risultanti attive in Italia a dicembre 2019, caselle che hanno veicolato più di 2 miliardi e 380 milioni di messaggi nell’arco di tutto l’anno, ossia una media di più di 6,5 milioni di messaggi Pec scambiati al giorno. Questi i numeri pubblicati dall’Agenzia per l’Italia Digitale che accompagna il nostro Paese attraverso la rivoluzione tecnologica in atto.
I vantaggi della posta elettronica certificata
Era il 2005 quando, col DPR N. 68 dell’11 febbraio, veniva introdotta la Pec quale tassello fondamentale della strategia digitale italiana. Via via, da quella data ad oggi, attraverso successivi decreti, l’obbligo del suo utilizzo è stato esteso dai liberi professionisti alle ditte individuali, dalle aziende alla pubblica amministrazione. La ragione è sotto gli occhi di tutti. Pensata per coloro che hanno l’esigenza di inviare e ricevere comunicazioni formali (e documenti allegati) con valore legale, la posta elettronica certificata presenta importanti vantaggi: ha valore legale, ovvero equivale ad una raccomandata A/R con la differenza però di far risparmiare costi e tempi e, non prevedendo l’uso della carta e del trasporto, essere ecosostenibile; è sicura (l’utilizzo di crittografia con protocolli TLS garantisce l’integrità del contenuto della Pec che risulta essere così “certificato”); è semplice da usare (una casella di posta elettronica certificata non si differenzia quasi per nulla nell’interfaccia da una casella di posta elettronica normale).
La posta elettronica certificata piace anche ai privati, lo conferma Aruba Pec
Tutti i vantaggi appena elencati hanno indotto sempre più privati, sebbene non obbligati, ad aprire una casella di posta elettronica certificata. Ai dati rilevati dall’AgID si affiancano infatti quelli ricavati internamente da Aruba attraverso l’utilizzo del proprio servizio Aruba Pec che offre anche una app dalla quale poter gestire comodamente la propria casella di posta in mobilità.
Secondo l’analisi Aruba, nel 2019 i principali titolari di caselle Aruba Pec sono stati proprio i soggetti che non avevano l’obbligo legale di usarla, ossia i privati (per il 43%, pari ad un +4% rispetto allo scorso anno), seguiti dalle ditte individuali (25%), dalle aziende (25%) e dai liberi professionisti (7%).
Tra gli altri numeri emersi dall’analisi è interessante segnalare anche i dati ricavati dai principali scenari d’uso degli utilizzatori della Pec Aruba. Per il 57,4% si tratta di comunicazioni di lavoro ma per un ingente 30,9% sono comunicazioni di tipo privato, quali ad esempio la partecipazione a concorsi pubblici, le comunicazioni inerenti supplenze scolastiche, la sottoscrizione di contratti o disdette. Nel dettaglio: il 25,8% degli utenti privati utilizza la Pec per comunicare con la Pubblica Amministrazione, mentre il 9.8% per comunicare con aziende. Nel 7,2% dei casi si utilizza la Pec per partecipare a bandi, gare d’appalto e concorsi; nel 9.1% per la ricezione di fatture elettroniche.
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