Le emergenze richiedono reazioni veloci. Così, al tempo del coronavirus, come rapidamente ci siamo dovuti abituare a tenerci aggiornati sui numeri e le disposizioni di sicurezza, la necessità di proseguire una vita pseudo-normale ci ha fatto riscoprire tutti un po’ più tecnologici. Chiusi tra le mura delle nostre case sperimentiamo strumenti digitali che ci permettono di collegarci col mondo esterno e portare avanti le nostre attività. Tra questi un ruolo di primo piano ha assunto la piattaforma di videoconferenze online Zoom.
Come nasce Zoom, la piattaforma di videoconferenze online più scaricata adesso
Come accaduto per la app Google Classrom (già esistente dal 2014), Zoom nasce diversi anni fa, ma le sua fama planetaria è esplosa adesso. Secondo la società di mobile intelligence Apptomia, come riportato da Forbes.com, mercoledì scorso (il giorno più recente per il quale sono disponibili i dati) 343.000 persone hanno scaricato l’app in tutto il mondo, 60.000 solo negli Stati Uniti. Un enorme balzo in avanti rispetto alle 90.000 persone in tutto il mondo e 27.000 negli Stati Uniti di soli due mesi fa, numeri che hanno portato Zoom in alto nelle classifiche delle app gratuite più scaricate sull’App store di Apple.
È il 2011 quando l’ingegnere informatico cinese Eric Yuan fonda a San Jose in California la Zoom Video Communications, una società, come dice la sua stessa denominazione, specializzata in servizi di videoconferenza. Yuan, che allora aveva 41 anni, porta con sé una forte esperienza nel settore acquisita in dieci anni di guida del progetto Webex, l’applicazione per videoconferenze di Cisco. Insoddisfatto delle performance di Webex tanto da abbandonare la prestigiosa posizione, Eric Yuan decide così di rimboccarsi le maniche e mettersi a lavoro su un nuovo progetto. Il rischio non era da poco, visto anche la competizione presente sul mercato, ma Eric Yuan c’aveva visto lungo. Sono anni questi in qui si si susseguono implementazioni tecnologiche e investimenti sempre più importanti tanto che, nel gennaio 2017, Zoom entra ufficialmente a far parte del club degli “unicorni” con una valutazione di un miliardo di dollari.
Ma è il 2019 l’anno della svolta. Ad aprile Zoom entra in Borsa e alla fine della sua IPO la società viene valutata poco meno di 16 miliardi di dollari, trasformando il suo fondatore in miliardario. Oggi Eric Yuan possiede un patrimonio stimato da Forbes pari a 5 miliardi di dollari.
Come funziona Zoom, la app di videoconferenze che piace a tutti
Quello che fa di Zoom un sistema di videoconferenze vincente è la sua facilità di esecuzione, nonché l’intuitività dell’interfaccia. L’accesso alla piattaforma è totalmente gratuito e può essere effettuato direttamente dal browser se ci si trova al pc o tramite dispositivi mobili scaricando la app che gira su entrambi i sistemi operativi iOS e Android.
Attraverso la versione gratuita alle chiamate di gruppo posso accedere sino a 100 persone e il tempo a disposizione per ogni videoconferenza è di 40 minuti, mentre se si è solo in due il tempo è illimitato. Per coinvolgere i partecipanti non è necessario essere già connessi (aspetto molto importante che lo differisce da Skype), ma basta inviare il link di invito tramite email o qualsiasi tipo di messaggio digitale. Durante la videochat è possibile condividere link, documenti, video e foto, mandare messaggi scritti, registrare la conversazione. Con le versioni a pagamento accessibili tramite un abbonamento mensile, invece, il numero di partecipanti ammessi sale sino 1.000 (versione Enterprise Plus), il tempo delle conversazioni diventa sempre illimitato così come lo spazio per l’archiviazione delle registrazioni, oltre a poter accedere ad alcuni strumenti di controllo, come la possibilità di silenziare il microfono di altri partecipanti o creare un link di invito personalizzato.
Zoom, la app di videoconferenze offre il servizio illimitato alle scuole nei paesi colpiti da coronavirus
Consapevole della validità di Zoom come strumento per la didattica a distanza in questo momento di crisi, Eric Yuan ha comunicato attraverso il blog aziendale la decisione di offrire a tutte le scuole che si trovano nei paesi maggiormente colpiti dalla repentina diffusione del coronavirus la possibilità dell’utilizzo gratuito a tempo illimitato. E l’Italia, ahinoi, non poteva mancare all’appello. Per accedere al servizio basta registrare la propria scuola sul form e maestre e alunni potranno proseguire le lezioni guardandosi tutti negli occhi contemporaneamente come fossero in classe.
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