L'eleganza del vino

I segreti del successo di Signorvino, il format che ha rinnovato il concetto di enoteca

Signorvino

Articolo di Riccardo Corazza apparso sul numero di settembre 2020 di Forbes. Abbonati

La nascita della catena Signorvino, nel 2012, ha indubbiamente rappresentato uno di quei momenti in cui lo storytelling del settore enoico è cambiato irreversibilmente. Quando Sandro Veronesi, creatore e presidente del gruppo Calzedonia (che accorpa altri brand storici come Intimissimi, Tezenis e Falconeri, per un fatturato totale di 2,3 miliardi e circa 32 mila dipendenti), accompagnato in questa avventura dal figlio Federico, ha ideato un nuovo format destinato a promuovere il vino italiano, lo ha basato proprio sullo svecchiamento del concept. Addio quindi al linguaggio da iniziati, addio alle sapienze arcane del vecchio enotecario. Semplificazione delle informazioni trasmesse, rafforzate da un’importante azione di training del personale (capeggiato dal wine specialist, sorta di sommelier 2.0), raffinata selezione delle etichette, più di 1.500 referenze, tutte italiane, una base comune, impreziosita da un 20% di vini territoriali, con in aggiunta alcune chicche, microproduzioni di culto presenti in esclusiva. La cucina proposta, di pari passo con il vino, è anch’essa 100% italiana e ripercorre la territorialità e la tradizione con un’accurata selezione e ricerca delle materie prime.

Soprattutto, ormai si è arrivati ai 18 punti vendita, con ultima apertura a Parma, al Centro Commerciale La Galleria – ex Barilla Center – in linea con i piani pre-Covid, mentre è stato necessario un significativo lavoro di riprogrammazione per quanto riguarda l’altro payoff di Signorvino, ovverosia il nutrito calendario di eventi a focus enologico che animano i punti vendita. Federico Veronesi, attuale general manager, sostiene, a riguardo, quanto “sia evidente che debba esserci una rimodulazione dei format legati agli eventi del settore senza però rinunciare alla promozione del vino italiano, che passa anche attraverso eventi formativi online e offline che permettano a platee variegate di incontrare produttori e degustare vini sempre nuovi o abbinamenti equilibrati”.

Detto fatto, dato che nel frattempo sono in via di attuazione eventi a prenotazione, mentre sta proseguendo la cospicua attività via social (le dirette Instagram di 1 bottiglia per 2, le consolidate Lezioni di Vino, che a breve saranno disponibili sui canali aziendali e, da settembre, le wine experience). Soprattutto, nel contempo Signorvino ha anticipato l’apertura del canale e-commerce, che, dotato dell’innovativo sistema o2o (online to offline), punta all’omnicanalità. Si potrà infatti acquistare sia dal sito sia ordinando direttamente in negozio, ricevere le bottiglie a casa oppure andare a ritirarle nello store. Ulteriore testimonianza, nel caso ce ne fosse bisogno, di quanto il format, che nel 2019 è valso un giro di affari di circa 35 milioni di euro, sia moderno e decisamente rispondente alle richieste dei consumer.

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