La nuova ondata di Covid-19 manda in tilt il sentiment positivo delle famiglie e delle imprese italiane e la corsa alla liquidità riprende a gran velocità. È vero, negli ultimi mesi, questa corsa frenetica non si era mai del tutto fermata, ma lo scorso settembre ha ripreso a viaggiare su ritmi degni del miglior maratoneta mondiale.
Secondo quanto riportato dai dati presentati ieri nel bollettino dell’Abi (Associazione Bancaria Italiana), la liquidità sui depositi degli italiani è andata incontro a un aumento anno su anno dell’8%, fissandosi quindi a 1.682 miliardi di euro. E visto che la seconda ondata di Covid-19 sta tenendo sotto scacco l’Italia dai primi di ottobre non è impensabile aspettarsi un ennesimo aumento, anzi.
La scelta dei conti correnti per le imprese
Se la paura per il virus, il lockdown, la non fiducia verso gli investimenti (visto il crollo dei mercati durante le settimane più dure) e l’incertezza del futuro sono i fattori essenziali che stanno spingendo gli italiani ad aumentare i propri risparmi sui conti correnti bancari, è anche vero che in generale lo Stivale non è stato mai molto avvezzo agli investimenti.
Rispetto agli anni scorsi, però, c’è una differenza più esemplare. Oltre ad essere stato colpito il cittadino italiano in quanto tale, anche gli imprenditori hanno deciso di ridurre le proprie spese ed aumentare sempre di più i propri risparmi sui conti correnti per non farsi trovare impreparati in caso di nuovi lockdown o coprifuoco (già attivi in alcune regioni italiane), sempre più stringenti.
Tra l’altro, non va dimenticato che proprio la liquidità è stato oggetto di uno dei decreti più discussi e più richiesti dalle aziende italiane (decreto liquidità). Se, quindi, la conversione tra risparmi sui conti correnti e Pil sembra ormai una certezza, in ultima battuta i dati del bollettino Abi hanno anche confermato la crescita dell’incremento dei finanziamenti a famiglie, imprese non finanziarie e imprese. Per le prime due l’aumento a settembre si attestato al 4,8% anno su anno (a quota 1.316 miliardi), per le imprese l’aumento dei finanziamenti è stato più rilevante: +6% anno su anno.
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