Articolo di Caterina Lo Casto apparso sul numero 2 di BIKE (allegato a Forbes Italia di ottobre) in edicola da ottobre a dicembre 2020
Quando un cuoco bergamasco con la passione per la bicicletta approda a Parma per studiare scienze gastronomiche e si innamora della cucina emiliana si creano sinergie inaspettate. Questa è la storia di Davide Pagani, classe 90’, amante dell’orticultura sostenibile e gastronomo della cucina italiana. Nel 2009 appena trasferito nel parmense compra una bicicletta e girando tra le vallate Emiliane, mentre rimane folgorato dai paesaggi e dalla genuinità del cibo locale, immagina la possibilità di poter costruire una sua startup nella culla di molte eccellenze gastronomiche italiane.
Nel 2015 Davide da vita a Bike Food Stories una startup che si occupa di cicloturismo enogastronomico. Il suo motto è “discover, experience, taste”. Il core business è l’esperienza gastronomica itinerante, pedalare per la Food Valley, alla scoperta dei sapori e della storia delle piccole e medie aziende produttrici di cibo. “L’obbiettivo è dare voce al territorio, ma anche ascoltare i racconti dei turisti che decidono di seguirmi nei miei percorsi”, racconta Davide, “mi piace pensare di poter donare loro un’esperienza unica lontana dall’idea di performance ciclistica”.
L’assaggio del Parmigiano Reggiano, del Prosciutto di Parma e dei vini si fa in loco, direttamente nelle aziende, osservando il ciclo produttivo, interagendo con gli artigiani, entrando in relazione con questo ricco territorio; partendo dal centro di Parma, passando per Salsomaggiore, Fidenza e Busseto. Ogni esperienza dura un giorno, ogni percorso è diverso dall’altro e ogni occasione è buona per riempirsi la bocca e gli occhi di bellezza.
L’autenticità è il primo valore di Bike Food Stories, dei sapori, dei luoghi e delle persone. “I miei clienti cercano il rapporto umano, si meravigliano ogni volta della genuinità di certi cibi fatti con amore, della cultura e dell’accoglienza emiliana”. Non c’è da stupirsi se nel 2019 Davide ha pedalato per 24.094 km, ha accompagnato 964 persone provenienti da 39 paesi diversi, ogni turista ha percorso in media 25 km, si sono stappate 277 bottiglie di vino locale e tagliate 1.400 fette di salame.
Vivere in un mondo globalizzato stimola la riscoperta del pensare locale, con la possibilità lasciare un’impronta attraverso scelte consapevoli a partire dal modo di viaggiare e fare turismo. Non solo bici, non solo cibo, non solo storie, ma anche comunicare uno stile di vita sostenibile, essere un esempio, un vettore per un turismo più verde, più slow in Italia. Il sogno è allargare il format Bike Food Stories a tutta l’Italia, creare un circolo virtuoso, una rete di persone che possano condividere la visione.
“I partner sono fondamentali per far crescere l’azienda” dice Davide, e aggiunge: “Il cicloturismo è il presente ma soprattutto il futuro del turismo in Italia”. Unire sport all’aria aperta e degustazioni fa bene a noi, all’economia locale e all’ambiente. Agire sul locale per arrivare al globale: un progetto ambizioso che Davide Pagani porta avanti con grande dedizione e preparazione.
Il futuro dell’azienda? Bike Food Stories è un format fluido e agile, in grado di comunicare con tante realtà del made in Italy, un’azienda che può mettere radici anche fuori dalla Food Valley. Davide sta già immaginando nuovi percorsi e non esclude la possibilità di scrivere una guida enogastronomica che raccolga le eccellenze italiane, per dare visibilità al settore cicloturistico e per continuare a raccontare e raccontarsi attraverso i suoi viaggi tra natura e papille.
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