Speciali
Ci troviamo in Salento, nella parte meridionale della Puglia, bagnata dal Mar Ionio e dall’Adriatico, circondato dal promontorio delle Murge Salentine, elemento collinare a sud della linea che congiunge Gallipoli e Otranto. In quest’area con da terreni aridi, ricchi di nutrienti e poco profondi, l’azione del sole e la brezza consentono alle viti della Cantina Monsellato di crescere rigogliose e conferire all’uva un gusto forte, intenso e dolce: combinazione perfetta per produrre vini di altissima qualità. Una simbiosi tra tradizione e innovazione, è la chiave dell’azienda vinicola che guarda alla coltivazione di varietà locali, accettando la sfida di dar nuova veste a vitigni antichi e un po’ dimenticati. Bianco di Alessano, Primitivo e Negroamaro sono uve che si prestano perfettamente sia per vini in purezza che per blend. Grazie all’eccellente ubicazione dei vigneti, sulle colline che si affacciano sullo Ionio, le viti sono soggette al fresco vento della brezza marina, donando sapore e gusto. Se è vero che “un buon vino si fa nel vigneto”, l’intervento in cantina da parte dell’enologo completa il lavoro.
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OBIETTIVI
In primo piano
Grazie al background vivace ed internazionale del presidente dell’azienda Luca Russo – un passato da economista, oggi prestato al mondo dell’enologia – unito alla passione di altri amici, l’azienda vinicola Monsellato si sta sviluppando con una proiezione sui mercati esteri. “Come azienda vinicola artigianale – spiega Russo – ci piace puntare su vini raffinati e dal carattere unico. Attribuiamo quindi grande importanza a una vinificazione adeguata per ogni tipologia di vino”.
Il punto forte
Ottenuto da viti di oltre vent’anni, coltivate in un’area ventilata e in prossimità del mare, Primium sorprende con un bouquet aromatico ricco e affascinante. Note di prugna matura, ciliegia nera e mora si intrecciano con sfumature calde di vaniglia e spezie. Ogni sorso rivela strati di sapori complessi, bilanciati da una dolcezza leggera e una vena tannica morbida che avvolge il palato: il passaggio in barrique lo rende un invito naturale alla meditazione.