Partendo dal Friuli Venezia Giulia, Filare Italia vuole raccontare il vino italiano in modo contemporaneo e innovativo in tutto il mondo. Filare Italia nasce da un progetto del gruppo Greenway, che opera nel settore agro-energetico oltre che vitivinicolo, e l’attività svolta può essere dunque così sintetizzata: rinnovabile, sostenibile ma anche bevibile. Producendo 16,5 milioni di kilowatt all’anno, pari al fabbisogno di 20mila persone e un fatturato consolidato di gruppo di oltre 5 milioni di euro. Filare Italia si pone, quindi, due obiettivi ben precisi e concatenati: la cura e l’attenzione verso i clienti e l’arte di vivere in armonia. Per questo motivo, ha sviluppato una linea di prodotti giovani e freschi, con basse gradazioni alcoliche, perfetti per l’aperitivo, e per ogni momento di convivialità. Tenendo sempre a mente sempre a mente la salute e le esigenze del consumatore. Al cuore dell’attività troviamo, dunque, il rispetto per il territorio – da sempre punto di eccellenza – e l’esperienza della persona. La qualità dei prodotti proposti si adegua, così, al valore dell’essenzialità e del made in Italy. Senza dimenticare l’aspetto estetico che aggiunge vivacità, eleganza e minimalismo.
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Personaggi ed interpreti
Il punto forte
I vigneti si trovano nel territorio delle Grave del Friuli con una superficie vitata di 100 ettari, di cui 40 di proprietà del gruppo e 60 di proprietà delle due famiglie. Il 10% della superficie è destinata alla produzione del biologico, mentre il restante è condotto in regime di sostenibilità. È un modello di business complesso, che integra anche una parte di bioeconomia e di economia circolare oltre al territorio. L’azienda produce, infatti, il digestato, un fertilizzante organico risultante dalla lavorazione del biogas, che viene poi distribuito nei campi e nei vigneti. Gli impianti di biogas hanno staccato numeri importanti: 16.500.000 Kw/anno pari al fabbisogno di 20mila persone, riduzione del consumo di petrolio pari a 3mila t/anno e 26mila t/anno di digestato prodotto.