Speciale 100 Professionals 2021
In difesa di chi cerca ancora giustizia
Lo studio svolge attività di consulenza e assistenza legale in favore di persone fisiche e società in materia civile, penale, amministrativa e di privacy con l’apporto di collaboratori e partners nonché di professionisti con competenze tecniche specifiche. Vanta tre sedi, Roma, Beirut e Buenos Aires, e numerosi partner internazionali. Il curriculum dell’avvocato Sgrò, nonché i suoi titoli di avvocato rotale, avvocato della Corte di Appello dello Stato della Città del Vaticano nonché avvocato dell’Ufficio del Lavoro della Sede Apostolica le hanno consentito di patrocinare in noti processi anche di risonanza internazionale. Il secondo Vatileaks, il più importante processo celebrato in Vaticano per fuga di documenti riservati l’ha vista protagonista; difende familiari di vittime di orrendi crimini ancora senza giustizia, tra cui la famiglia di Emanuela Orlandi, cittadina vaticana scomparsa nel 1983, la cui sparizione si è incrociata con le più scottanti inchieste italiane del novecento nonché la madre di Cédric Tornay, la guardia svizzera pontificia accusata di avere ucciso due persone prima di suicidarsi. Combatte gli abusi sessuali e la pedofilia. Lo studio offre un servizio di monitoraggio legislativo dei lavori parlamentari e governativi nelle aree di interesse e svolge un’attività di intelligence politica mirata a perseguire nel migliore dei modi gli obiettivi del cliente.
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In primo piano
Portavoce della famiglia Orlandi
“La verità non è negoziabile” è il principio che costantemente guida le scelte professionali dell’avvocato Laura Sgrò e che lei stessa spesso ripete quale voce della famiglia di Emanuela Orlandi. Due indagini archiviate dalla procura di Roma e una aperta nello Stato Vaticano non hanno ancora portato alla verità sulla sparizione avvenuta nel 1983 della giovane cittadina vaticana. Non trovando adeguato sostegno nella magistratura d’Oltretevere, l’avvocato Sgrò continua a svolgere indagini difensive, anche sulle attività finanziarie del Vaticano, ritenendo che gli opachi flussi di denaro da questo movimentati negli anni ’80 potrebbero avere dato vita a un ricatto politico-economico ancora in essere che fa sì che la scomparsa di Emanuela resti ancora un mistero avvolto da una cappa omertosa.
(Nella foto Laura Sgrò)