La North American Bitcoin Conference (Tnabc) è uno dei maggiori eventi del continente americano dedicati alle criptovalute: andrà in scena nel centro di Miami i prossimi 18 e 19 gennaio, in un periodo particolarmente “caldo” per il suo tema d’elezione. Eppure, nonostante tutto il bailamme generato dalla bolla Bitcoin, la più celebre delle criptovalute non troverà spazio alla “sua” conferenza: gli organizzatori hanno appena annunciato di non accettare più Bitcoin per gli acquisti dei biglietti dell’evento, motivando la scelta con i costi e le difficoltà delle operazioni di pagamento.
Non si tratta dell’unico caso di questo tipo: di recente, tra gli altri player di rilievo, Microsoft aveva reso pubblica la decisione di sospendere l’opzione di pagamento in Bitcoin dei suoi servizi. Il motivo è da ricercare nei tempi di liquidazione dei pagamenti in Bitcoin, e soprattutto in costi sempre più alti, che in alcuni casi arrivano a 30-60 dollari a transazione. Queste difficoltà hanno portato molti venditori a fare la stessa scelta della Tnabc, che pure dal canto suo si difende: “Abbiamo accettato e accetteremo sempre le criptovalute”, ha dichiarato l’organizzatore Moe Levin al sito di news Bitcoin.com, “fino a quattordici giorni prima dell’inizio dell’evento, abbiamo accettato pagamenti in Bitcoin e processato manualmente tutte le transazioni, il che è diventato un costo a livello di intensità di lavoro”.
Levin ha aggiunto: “Vorremmo che la situazione fosse più facile, ma non esistono opzioni di ticketing in grado di gestire ampi volumi di vendita, e le commissioni delle transazioni sulla blockchain superano i 30 dollari in certi momenti del giorno”. Certo, non è una bella figura per il Bitcoin come movimento, ma d’altronde – disse una volta John McAfee – sarà il mondo a doversi adattare alle criptovalute, non viceversa.
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