di Luca Gardini
Le analisi economiche più recenti, oltre alle testate più autorevoli come Bloomberg, confermano: il vino è ormai uno tra i bene-rifugio. Gli analisti lo ritengono capace di rendimenti da interessanti a sconcertanti, soprattutto se comparato a investimenti finanziari. Attenzione però: come dimostra Cult Wines, società inglese specializzata in investimenti su vini di fascia alta, l’andamento del mercato vinicolo è interessante, ma riservato ad animali a sangue freddo. Come dire che le competenze di chi investe in vino sono simili a quelle di chi il vino lo produce. Basti pensare che per i prodotti di eccellenza – vini dalla capacità di invecchiamento sovrumana – il culmine della vita evolutiva può collocarsi a 10, 15, talvolta 20 anni dalla vendemmia. Per questo, investire nel vino significa essere capaci di aspettare.
Come per le migliori imprese, i risultati si ottengono se non si cade alla speculazione e si ha la pazienza (e le risorse) per rimettere le bottiglie sul mercato al momento opportuno. Sotheby’s conferma che, a dispetto della produzione in costante crescita, il rendimento dei premier crus di Bordeaux è superiore a quella degli altri prodotti di fascia lusso. L’annata 2016 – caldissima, mitigata solo in parte da precipitazioni non intense – rimarrà nella storia come una delle migliori della Guascogna. Al pari di 2008, 2000, 1990 o 1982. Ecco perché questo è il momento giusto per puntare su questo nobile vino.
Pomerol Pétrus 2016 – Château Petrus
Un grande classico, dotato di impatto emotivo difficilmente traducibile in parole. Mirtilli e note di viole al naso, la bocca è frastornante, tannica, intensa, succosa, di una densità quasi solida eppure mai pesante.
Pauillac 1er Cru Château Lafite Rothschild 2016 – Domaines Barons de Rothschild
92% Cabernet Sauvignon e 8% di Merlot per il prodotto di uno dei primi premier cru al mondo, risalente al 1855. Ampissima la tessitura, ribes, foglia di pepe, un sentore di liquerizia al naso, finissimo velluto al palato.
Pomerol 2016 – Château Le Pin
Un merlot in purezza dalle caratteristiche straordinarie, chiaro esemplare di pura razza di un’annata irripetibile. Frutto densissimo, naso di grande impatto emozionale, ciliegie sotto spirito e note salmastre, bocca fresca e straordinariamente morbida. Ottima persistenza.
Bordeaux – 1er cru Classé Pessac-Léognan 2016 – Château Haut-Brion
Altrettanto eccezionale, datata 1855, questo premier cru arriva in bottiglia con un blend di 56% di Merlot, 37,5% di Cabernet Sauvignon e il 6,5% di Cabernet Franc. Petali di viola e frutti rossi, bocca straordinaria, decisa, intensa, succosa e pastosa, una vera esperienza gastronomica.
St. Émilion 1er Grand Cru Classé “A” 2016 – Château Cheval Blanc
Un altro mito della denominazione, nella versione 2016 è Merlot al 59%, Cabernet franc al 38% e un petit Cabernet Sauvignon. Colore notturno, naso balsamico, screziature di foglia di menta. Vivacissimo alla beva, grande spinta minerale equilibrata da un bel tono fruttato. Lunghissimo il finale.
Bordeaux 1er Cru Classé Margaux 2016 – Château Margaux
Bordeaux su spina dorsale di Cabernet Sauvignon con special guest Merlot, Cabernet Franc e Petit Verdot. Grande eleganza di volume dovuta al Sauvignon, belle note aromatiche di contorno apportate dagli altri uvaggi. Ampio, denso, quasi edibile, persistenza infinita.
Sauternes 1 Er Cru Supérieur 2016 – Château d’Yquem
Una tavolozza aromatica inebriante, un assemblaggio con tre parti di Sémillon e una di Sauvignon Blanc. Ananas, mango e frutta candita al naso, bocca acida e vibrante. Un vino mozzafiato.
Pomerol 2016 – Château Lafleur
La versione 2016 con lieve prevalenza di Cabernet franc sul Merlot, muscolare spinta sapida al naso, sfumature di frutta sotto spirito e a fare capolino una screziatura balsamica, lievemente tostata. Alla bocca pieno, avvolgente, di grande fragranza.
Pessac – Léognan AOC Blanc 2016 – Château Haut-Brion
Sémillon e Sauvignon blanc quasi fifty-fifty per un bianco insuperabile, naso generoso, agrumi e sottobosco abbracciati, ricchezza mozzafiato di frutta a polpa gialla alla beva, prolungata innaturalmente nella persistenza da una costola gustativa acida piena, grassa e intensa.
Bordeaux – 1er grand cru classé “A” Saint-Emilion 2016 – Château Ausone
Un vino da banchetto regale. Sontuoso, magniloquente e pieno dal naso, fitto di frutta secca da guscio e sottobosco, alla bocca, ampia, vellutata e romanticamente persistente.
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