di Mariana Husia
Non chiamatelo startupper solo perché ha fondato un incubatore a Milano, ma non chiamatelo nemmeno l’enfant prodige della logistica perché Federico Pozzi Chiesa ha alle spalle anni di gavetta, formazione e grandi sfide che lo hanno portato a essere, a 36 anni, un imprenditore a capo di uno dei più grandi gruppi italiani. Pozzi Chiesa è a.d. di Italmondo, da 65 anni uno dei maggiori player nel settore delle spedizioni e dei trasporti a livello europeo, e fondatore di Supernova Hub, incubatore certificato con cui ha investito 10 milioni in 12 startup.
Nell’azienda di famiglia, Pozzi Chiesa è entrato quando aveva 20 anni: il nonno Giacinto, allora a capo della società, decide che è il momento che il nipote veda con i suoi occhi e che tocchi con mano ogni fase del processo aziendale. Federico viene mandato in diverse sedi del gruppo in giro per il mondo: trascorre sei mesi in Belgio a lavorare in magazzino, coprendo il turno notturno, poi è la volta di Lione, Parigi, Hong-Kong, Shanghai, Mosca dove ricopre diversi ruoli, dal magazzino, passando per la dogana, fino agli uffici operativi delle varie divisioni. Ma la gavetta continua anche a Milano: nonno e nipote entrano ed escono dall’azienda insieme ogni giorno, Federico partecipa alle riunioni, incontra i clienti e a 25 anni entra nel consiglio d’amministrazione dell’azienda, sempre per volere del nonno stesso. Nel 2018 il padre, allora a.d., diventa presidente del gruppo, e Federico ne prende il posto, lanciando il rebranding del gruppo per rinnovare e coordinare l’immagine di tutte le aziende: nasce ITLM Group di cui fanno parte sia le società di trasporto e logistica, sia quelle dell’ambito IT e della consulenza.
Prima di diventare a.d. del gruppo, infatti, Pozzi Chiesa ha anche esplorato altri settori industriali, tra cui quello della moda, fondando alcune startup – che oggi sono realtà di successo – e creando un incubatore. Facciamo un passo indietro.
È il 2010 e Pozzi Chiesa decide di investire in un marchio simbolo dell’eccellenza del made in Italy, Fragiacomo, storico brand di calzature. L’acquisizione viene fatta con l’intento di preservarne l’alto profilo e di rilanciarlo a livello internazionale, pur mantenendo viva la preziosa storia.
Federico è anche pioniere in Italia della e-logistics fondando, nel 2015, Sendabox, il primo comparatore online di spedizionieri. L’idea, anche grazie alla crescita costante dell’e-commerce, ottiene molto successo, investe in un gestionale proprietario per supportare piccoli e-commerce, tanto da diventare in un anno una società a responsabilità limitata autonoma, e oggi permette, oltre alla scelta del corriere migliore, di aggiungere anche servizi extra come il ritiro a domicilio o l’assicurazione gratuita.
L’imprenditore ha avuto la lungimiranza di capire che la rete non è solo un mezzo di comunicazione, ma è il presente ed è anche un grande potenziale mercato e continua quindi a fare investimenti.
Nel 2013 conosce Alessandro Andreozzi, co-fondatore di BorsadelCredito.it, un marketplace-lending dove le imprese possono trovare una soluzione di credito e i risparmiatori un’opportunità di investimento, che a oggi ha erogato oltre 56 milioni di euro alle Pmi. Federico decide di investire nella startup ancora prima che sia online e oggi fa parte del consiglio d’amministrazione.
Affiancato da Andreozzi, Pozzi Chiesa dà vita ad un’altra startup, Termostore.it, specializzata nella distribuzione online e nell’installazione “chiavi in mano” di impianti di riscaldamento e condizionamento, attraverso una piattaforma full digital service unica in Italia.
Il ventaglio delle aziende create si amplia, insieme anche all’esperienza e alle competenze dei diversi team, così Pozzi Chiesa decide di riunire tutto sotto un unico cappello per creare nuove sinergie, dando vita a un acceleratore e a un centro di consulting all’interno del gruppo. Nasce l’incubatore Supernova Hub di cui fanno parte oggi 12 startup e che in tre anni ha investito circa 10 milioni di euro. Si tratta di un modello nuovo, che può contare sull’esperienza di 65 anni del gruppo Italmondo, ed è per questo in grado di fornire agli imprenditori un supporto completo – dall’investimento iniziale, agli skill informatici, alle competenze manageriali, agli spazi – ovvero tutto ciò che realmente serve a dare vita in maniera rapida ed efficace a un’azienda sostenibile. Con un modello di business che si configura come un unicuum nel panorama domestico, sovverte le categorie classiche di chi fa il mestiere dell’incubatore: Supernova Hub entra nella creazione stessa delle startup che poi verranno incubate, mettendo a frutto un contesto di open innovation che nasce dentro un’industria tradizionale e si allarga all’esterno in maniera quasi naturale.
Supernova Hub funziona un po’ come divisione Ricerca&Sviluppo del gruppo. Ne è esempio Supernova Factory, la società di Software Development fondata da Pozzi Chiesa per rispondere a una richiesta di risorse altamente specializzate da parte di Italmondo, delle startup incubate ma anche più in generale del mercato. Un modello, quello di Supernova Hub, unico nel suo genere e che si sta rivelando vincente perché entra nella creazione stessa delle startup che poi verranno incubate, costruendo business sostenibili nel medio periodo. Pozzi Chiesa applica il mindset di un imprenditore tradizionale alla creazione di società digitali, spesso nate internamente. Il punto di partenza è l’analisi delle basi di mercato in cui sia possibile innovare i modelli di business, verificando che l’idea di startup sia first mover e che abbia un mercato potenziale abbastanza grande per poter “scalare”, prima di realizzare un nostro investimento.
D’altronde dal nonno Giacinto, Federico ha ereditato lo spirito imprenditoriale e una concretezza visionaria che lo hanno portato a rendere Italmondo un gruppo con un core business, quello dei trasporti e della logistica, ben definito e forte a livello internazionale, ma anche aperto e pronto ad affrontare ogni nuova sfida del mercato. Intuito, costanza e passione hanno permesso a Pozzi Chiesa non solo di mantenere la solidità dell’azienda familiare, ma anche di farla crescere costantemente, cogliendo l’opportunità più grande offerta dal suo mercato, la digitalizzazione, riuscendo a non subirla, ma anzi a cavalcarla.
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