L’Italia sul podio dei Paesi con il migliore rapporto lavoro-vita privata. A certificarlo è l’ultima edizione del work-life balance index stilato dall’Ocse, che ci colloca in seconda posizione alle spalle dell’Olanda e davanti alla Danimarca. Con un punteggio di 9,4 su 10, solo uno zero virgola in meno del 9,5 fatto segnare dagli olandesi.
Gli indicatori presi in considerazione dall’Ocse per misurare l’equilibrio tra lavoro e vita privata sono principalmente due: il tempo libero (famiglia, hobby, sport, …) e quello complessivamente speso per la cura della propria persona (mangiare, dormire, ecc.), da un lato, la percentuale di lavoratori dipendenti che lavorano troppe ore al giorno, dall’altro.
Conciliare lavoro e vita privata, dunque, è qualcosa in cui gli italiani sono all’avanguardia. Qualche numero che emerge dalle indagini alla base dell’indice: in Italia solo il 4% dei dipendenti lavora un eccessivo numero di ore al giorno, a fronte di una media Ocse pari all’11%; mentre il tempo speso per la propria persona dai lavoratori italiani è pari (sonno compreso) al 69%, 16,5 ore al giorno a fronte di una media europea di 15 ore e il 63% del tempo totale. In Olanda la percentuale di quanti lavorano un eccessivo numero di ore al giorno, invece, è quasi nulla (0,4%).
Completano la top ten del work-life balance index dell’Ocse, nell’ordine, Spagna, Francia, Lituania, Norvegia, Belgio, Germania e Svezia. Sul sito dell’Ocse la classifica completa.
“Lavorare molte ore al giorno – secondo l’Ocse – può danneggiare la salute personale, mette in pericolo la tenuta della società e aumenta lo stress. Senza dimenticare che più lavoriamo e meno tempo abbiamo a disposizione per altre attività”. Specie la famiglia che, secondo l’Ocse, è “particolarmente” segnata da questo tipo di sfida nella società attuale.
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