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Laura Bosetti Tonatto, il “naso” italiano di principesse e sceicchi

Laura Bosetti Tonatto ©Gian Mattia D’Alberto/Lapresse

di Alice Rosati

Laura Bosetti Tonatto una vita senza i profumi non riesce proprio a immaginarla e, se non fosse un “naso”, coltiverebbe comunque piante profumate. Da trent’anni crea fragranze fatte su misura e nella sua olfattoteca si possono contare più di 3mila note provenienti da tutto il mondo che lei sa riconoscere una per una. Il suo cuore, però, appartiene alla rosa: “Condivido quello che diceva il maestro Guy Robert, per fare un profumo bastano due ingredienti e uno di questi deve essere la rosa. È importante distinguere le tonalità di questo fiore per saperlo adattare ai diversi bouquet”. Per Laura, realizzare essenze più che una professione è una passione e per noi italiani è motivo di orgoglio. Non solo perché è un settore tipicamente maschile, ma soprattutto perché lei è uno dei nasi più conosciuti al mondo. Nel 2015 ha firmato la collezione “Essenzialmente Laura”: 39 fragranze per il corpo e la casa che ripercorrono la sua storia.

(essenzialmentelaura.it)

Il suo amore per la rosa l’ha portata a Taif, in Arabia Saudita, dove nei giardini della famiglia reale viene coltivata una rara rosa damascena trigintipetala, dalla profumazione molto intensa per effetto dell’elevata escursione termica. Se ne producono solo 16 chili all’anno e di questi uno le viene riservato  per le sue formulazioni. Un regalo del valore di 50mila euro, ma che in realtà nessuno può acquistare: “Una volta finita la distillazione, il re dona le essenze ai suoi dignitari più meritevoli sotto forma di confezioni che contengono una tolah, ovvero11,7 grammi di prodotto, usanza che fa della rosa una fragranza tipicamente maschile e che connota le persone di potere”, racconta Laura.

Tra le clienti di Laura non ci sono solo principesse: “Quando ho ricevuto una telefonata da Buckingham Palace pensavo fosse lo scherzo di un amico londinese e invece poco tempo dopo mi arrivò l’invito formale per creare il profumo personale della Regina Elisabetta II. L’unica cosa che sapevo è che doveva rispettare la sua gaiezza e gioia di vivere. Ci è voluto un anno di lavoro, inizialmente ho creato 12 fragranze di cui Sua Maestà ne ha selezionate e provate quattro prima di arrivare a quella definitiva che oltre all’eau de parfum comprende anche il diffusore per ambiente e le candele”. Il profumo della Regina non ha un nome, ma reca solo il logo dorato con le iniziali stampate a caldo, è un bouquet fiorito con note fissative di ambra, che fin dai tempi di Cleopatra e Lucrezia Borgia rappresentano una donna di elevato carisma. Laura non ha solo creato una profumazione per la Regina ma ne ha scoperto un lato della personalità molto privato: il suo buonumore. “Quando sono stata invitata al Garden Party ho incontrato personalmente la Regina prima dell’inizio dell’evento, fuori pioveva e la cosa che sembrava averla stupita di più era il fatto che non mi fossi bagnata. È una persona normale e l’ho percepito da come cercava in tutti i modi di farmi sentire a mio agio”.

I profumi per Laura Tonatto sono ispirazione, ricordi, ma anche studio. Per esempio, la profumazione ideata per il quadro Il suonatore di liuto di Caravaggio all’Hermitage di San Pietroburgo è frutto di un lungo lavoro filologico, alla ricerca della connotazione olfattiva dell’opera e di quei profumi percepiti dal pittore mentre dipingeva, una decifrazione che va al di là del puro estro creativo. Come scegliere, quindi, l’alchimia perfetta per ognuno di noi? “Consiglio di non avere fretta nella selezione di un profumo, l’emozione giusta arriva quando meno ce lo aspettiamo, ma soprattutto, non bisogna lasciarsi attrarre solo perché lo si è sentito su un’amica, una fragranza è estremamente personale”.

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