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Chi sono i 10 ceo italiani più attivi sui social network

(Shutterstock)

I ceo italiani sono presenti sui social network, ma non li usano. È questo il quadro che emerge da Connected Leadership, la ricerca volta ad analizzare la presenza digital e social dei ceo delle principali società quotate nel mondo, che da quest’anno arriva anche in Italia. A realizzarla è stata Brunswick, società internazionale di consulenza strategica in comunicazione aziendale.

La ricerca ha messo sotto la lente i leader delle aziende quotate alla Borsa Italiana, sugli indici borsistici FTSE Mib, Mid Cap & Small Cap, dopo aver esaminato la presenza digital e social dei CEO delle aziende quotate in Regno Unito, Stati Uniti e Paesi nordici. La società ha analizzato in Italia la presenza online di un totale di 221 ceo ed ha evidenziato come poco più della metà dei CEO, il 55%, è presente su almeno un social media, superando la percentuale dei Paesi anglosassoni pari al 48%, ma solo il 15% degli italiani ha una gestione attiva del proprio profilo su almeno un canale social, contro il 25% nei Paesi anglosassioni.

Riguardo all’utilizzo dei singoli social media, i risultati erano piuttosto prevedibili. LinkedIn è il canale principale con il 53% di leader italiani presenti mentre viene usato dal 44% degli anglosassoni. Il secondo canale è Twitter, con la presenza del 5% dei CEO italiani contro un 12% in Regno Unito e Stati Uniti. Infine, solo cinque CEO sono presenti su Instagram e due su Facebook con una pagina ufficiale. Sul fronte digital il 66% dei CEO in Italia ha una biografia sul sito della propria azienda, mentre nei Paesi anglosassioni la percentuale sale al 98% e solo il 21% ha una pagina Wikipedia, meno della metà rispetto al 44% dei CEO in Regno Unito e Stati Uniti.

I ceo più attivi online sono 28, hanno un’età media di 56 anni e sono tutti uomini e rappresentano i settori delle utilities, industrial good & services e media. Tra questi ceo spiccano per presenza attiva sui social, contenuti prodotti e interazioni ricevute Nerio Alessandri (Technogym), Marco Alverà (Snam), Luca Valerio Camerano (A2A), Stefano Cao (Saipem), Luigi Capello (LVenture) Claudio Descalzi (Eni), Philippe Donnet (Assicurazioni Generali), Andrea Gibelli (FNM), Corrado Passera (Illimity) e Francesco Starace (Enel).

Nella compilazione della ricerca, per l’area digital sono state considerate la pagina Wikipedia, la biografia sul sito aziendale e il profilo Glassdoor. Per i social sono state esaminate la presenza e l’attività su LinkedIn, Twitter, Facebook e Instagram. Un leader è considerato presente su un canale social quando ha un profilo pubblico mentre viene considerato attivo se ha pubblicato almeno un contenuto nell’ultimo anno.

L’importanza di un’accurata presenza digitale dei CEO è motivata dal crescente interesse da parte della comunità finanziaria verso l’uso dei social media. Il Digital Investor Survey di Brunswick, effettuato tra analisti sell-side e buy-side in Europa, Stati Uniti e Asia, evidenzia come i social media siano sempre più usati come fonte informativa e come base per decisioni di investimento: ben il 49% degli investitori a fine 2018 ha dichiarato di seguire i profili LinkedIn dei CEO per conoscerli meglio e valutarne l’operato. Questo dato è in netta crescita del 21% rispetto all’anno precedente. Linkedin infatti è il social network ritenuto più affidabile come mezzo per ottenere informazioni preceduto tra i canali puramente digitali solo dai motori di ricerca e Wikipedia.

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