Blockchain & Co

L’evento italiano sulle crypto dalle mire internazionali

Francesco Radaelli, co-fondatore di Crypto Conference.

Per capire quanto il tema delle criptovalute sia diventato importante nel tempo per Francesco Redaelli, co-fondatore di Crypto Coinference e marketing manager di Eidoo, bisogna riavvolgere il nastro di un bel po’ di anni. “Tutto inizia nel 2012, in cui avevo un mio carico amico che ai tempi, minava Bitcoin in camera da letto, ne rimasi colpito”, racconta. Erano i tempi della crisi finanziaria e nell’approfondire le ragioni di uno dei crolli finanziari più gravi della storia Francesco scoprì un nuovo settore: il fintech, l’unione tra finanza e tecnologia. “Decisi di buttarmi all-in e non ne uscii più, iniziando a operare prima per una piattaforma di equity crowdfunding e poi trasferendomi a Londra”. In seguito, passare dal settore fintech a quello cripto e blockchain fu quasi naturale.

Francesco entrò quindi attivamente in questo settore tra il 2016 e il 2017, aprendo una delle principali community italiane Koinsquare, insieme a Tiziano Tridico, youtuber italiano. Erano anche gli anni del boom dei bitcoin. “Con l’attuale socio fondatore di questo progetto, Federico Lagni, ci rendiamo conto che in Italia non esisteva ancora nessun evento nazionale strutturato, con una vision che andasse al di là dei tanti meetup territoriali, dove solo le persone esperte di questo mondo se la raccontassero tra di loro”. Fu così che nacque il format Crypto Coinference, con una campgana di user acquisition a fine 2017: “A inizio 2018 già avevamo raccolto oltre 500 lead interessati al tema”. Una vision difficile da riassumere, ma Francesco ci prova: “In primis creare una experience offline, che riunisce tutta l’audience italiana di persone interessate al mondo cripto e blockchain – siano essi neofiti incuriositi o professionisti attivi di medio-alto livello – insieme a tutto il panorama italiano business del settore, facendo emergere tutti i più importanti esperti che abbiamo nel nostro paese, oltre a tute le aziende di rilievo, dalle più piccole alle multinazionali più grandi con sedi italiane”. Ma, visto l’argomento globale, l’obiettivo si è allargato oltrepassando i confini nazionali e attrarre una audience di livello internazionale.

Proprio per questo, dopo una prima edizione di successo lo scorso novembre, quest’anno “abbiamo centrato a pieno la vision internazionale, con oltre 550 delegati, più di 50 speaker provenienti dalle più importanti realtà internazionali e nazionali del settore oltre a Binance tra cui OKEx, Revolut, Wirex, Brave, Luno, Utrust, Stasiss, Intesa IBM, Banca Mediolanum, Trading View, il Ministero dello Sviluppo Economico, Poseidon, Eidoo, Chainside, The Rock Trading insieme alle oltre 40 aziende partner e sponsor”, anticipa Francesco.

Tra i trend del settore individuati dal Francesco Radaelli c’è quello del DeFi (Decentralized Finance).

L’edizione 2019 sarà presentata da Barbara Carfagna, tra le più note giornaliste televisive italiane della Rai attiva in questo settore da vari anni. Verrano approfonditi insieme ai tanti ospiti il mondo cripto e blockchain a 360 gradi, parlando di exchanges, wallet, fundraising e investimenti nel settore, finanza centralizzate nel mondo cripto, servizi custodian e no-custodian, verranno messi a confronto l’industria bancaria tradizionale con quella fintech e con il nuovo trend DeFi (Decentralized Finance), regolamentazioni fiscali e legali di settore, cybersecurity, trading, protocolli di pagamento, lighting network, applicazioni blockchain nel settore energetico e molto altro.

“Dobbiamo partire dal presupposto che questo mercato già solo a livello globale è ancora molto piccolo, capitalizzato ad oggi meno di 300 miliardi di dollari con un picco storico di 800 miliardi”, sottolinea ancora Francesco, “numeri piccolissimi se paragonati ad altri settori paralleli, come quello azionario o persino il settore venture capital, private equity, hedge fund o persino al forex. Nonostante ciò, prendendo le dimensioni attuali, questo settore in Italia a livello consumer è davvero molto forte ed è tra i principali in Europa, in alcune fette di mercato è persino il più importante”.

Insomma, una nota positiva per guardare al futuro con fiducia. “Un primo trend che stiamo già vedendo sarà l’affermarsi di asset volatili come Btc e altri, che diventeranno sempre più store of value di natura volatili (come l’oro e altre commodities) e come strumenti security (come shares e stocks), ma sempre meno come strumenti di pagamento consumer. È molto più probabile che vengano sostituiti da un secondo trend, che è quello delle stable-coin, monete emesse sempre su blockchain private e pubbliche, ma stabili nel prezzo (pensiamo al progetto di Libra di Facebook), molto più simili alle nostre valute tradizionali e tale evoluzione a mio avviso impatterà anche su tutto il mondo degli utility token, molto simili ai punti e crediti reward offerti da una particolare azienda o insieme di aziende”.

Ma la vera novità che potrebbe letteralmente esplodere nei prossimi 10-20 anni è il mondo della DeFi, la vera finanza decentralizzata basata su prodotti e servizi che non sono centralizzati. “Strano a dirsi, ma la maggior parte dei servizi nell’industria cripto oggi esistenti sono centralizzati, poiché le leggi e regolamentazioni scritte dagli organi statali ed applicate dagli enti regolatori, sono rivolte a servizi centralizzati e privati che offrono servizi di custodia e deposito, al pari di una qualsiasi banca tradizionale. Nonostante ciò, stanno già nascendo vere e proprie soluzioni totalmente decentralizzate, molto simili a classici servizi fintech, che con il passare degli anni potrebbero davvero diventare comuni. Mi aspetto quindi in primis nel breve termine, l’affermarsi dell’industria Fintech e successivamente un’evoluzione di questo settore, verso uno più aperto, decentralizzato o per lo meno davvero distribuito e P2P”.

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