Il gender gap in ambito lavorativo non è più un mistero per nessuno: le retribuzioni, i ruoli all’interno dell’organigramma, la possibilità di fare carriera in azienda, sono tutti parametri che vedono il genere maschile ancora fortemente predominante rispetto a quello femminile. E la situazione non si discosta di molto se viene presa in esame la possibilità di fare impresa affacciandosi sul mercato del lavoro in maniera indipendente. Sebbene, infatti, le donne imprenditrici stiano avviando attività autonome ad un tasso superiore rispetto a prima, tuttavia le sfide persistono. A rivelarlo l’Index of Women Entrepreneurs di Mastercard, giunto quest’anno alla sua terza edizione.
“Ciò che è chiaro attraverso questa ricerca è che la disuguaglianza di genere continua a persistere in tutto il mondo, sebbene si manifesti in modi diversi. Anche nei mercati con le condizioni imprenditoriali più promettenti, l’imprenditoria femminile non ha raggiunto il suo pieno potenziale. Questa emarginazione ostacola l’empowerment delle donne socialmente, professionalmente, economicamente e politicamente – a scapito della società nel suo insieme.” ha dichiarato Julienne Loh, Executive Vice President, Enterprise Partnerships, Asia Pacific, Mastercard
Mastercard Index of Women Entrepreneurs 2019: lo studio sull’imprenditoria femminile
Sulla base dei dati disponibili al pubblico di organizzazioni internazionali tra cui l’Organizzazione internazionale del lavoro delle Nazioni Unite, l’Unesco e il Global Entrepreneurship Monitor, il Mastercard Index of Women Entrepreneurs traccia i progressi e i risultati delle donne imprenditrici e titolari di un business in 58 mercati (che rappresentano quasi l’80% della forza lavoro femminile mondiale). Tre gli aspetti da valutare: i risultati sull’avanzamento di carriera delle donne; il patrimonio di conoscenze e l’accesso finanziario, inclusa dunque la capacità di garantire finanziamenti; i fattori a sostegno dell’imprenditoria femminile.
Attraverso l’analisi di questi parametri lo studio ha riaffermato che le donne sono in grado di fare affari e hanno tassi di partecipazione della forza lavoro più alti in mercati aperti e vivaci in cui il sostegno alle PMI e la facilità di fare affari sono elevati. Le donne imprenditrici sono inoltre in grado di attingere alle risorse disponibili, compreso l’accesso al capitale, ai servizi finanziari e ai programmi accademici.
Imprenditoria femminile: ecco dove conviene avviare la propria attività secondo il Mastercard Index of Women Entrepreneurs 2019
Tra i primi 20 mercati in classifica, l’80% è costituito da economie ad alto reddito, alimentate da condizioni imprenditoriali fortemente favorevoli. Non a caso, secondo l’Index of Women Entrepreneurs 2019 elaborato da Mastercard, gli Stati Uniti sono il miglior Paese al mondo per lo sviluppo dell’imprenditoria femminile, superando di poco la Nuova Zelanda, prima in classifica lo scorso anno.
Su un totale di 100 punti, infatti, gli Stati Uniti hanno raggiunto 70,3, grazie anche ad un aumento del tasso di attività imprenditoriale femminile e ad una spinta alle condizioni di supporto, come la facilità di fare affari. Seguono nella top ten dei migliori Paesi per le donne imprenditrici: Nuova Zelanda (70,2), Canada (69), Israele (68,4), Irlanda (67,7), Taiwan (66,2), Svizzera (65,8), Singapore (65,6), Regno Unito (65,6), Polonia (65,1) e Filippine (65.1).
Dei 58 mercati, 8 sono saliti di oltre 5 posizioni rispetto all’anno precedente, tra cui la Francia (+22), trainata da un aumento quasi doppio del tasso di attività imprenditoriale femminile, seguita da Indonesia (+13), Costa Rica (+11), Taiwan, Cina (+9), Irlanda (+7), Russia (+6), Tailandia (+5) e Ghana (+5).
Inoltre, è incoraggiante notare che le donne stanno raggiungendo la parità di genere con gli uomini in termini di attività imprenditoriale in sette mercati: Ecuador, Indonesia, Filippine, Vietnam, Ghana, Nigeria e Uganda . Nel frattempo, anche i miglioramenti in Angola, Malawi, Costa Rica, Tailandia, Emirati Arabi Uniti e Taiwan hanno contribuito a ridurre la disparità di genere.
Infine, all’altro estremo della classifica, dove troviamo Paesi quali Egitto, Bangladesh, Algeria e Arabia Saudita, le donne tendono a essere trattenute dalla mancanza di opportunità di assumere ruoli economici di livello superiore, sono emarginate da scarso sostegno alle Pmi, scarsa inclusione finanziaria, scarse opportunità per l’istruzione terziaria e sistemi aziendali e finanziari spesso restrittivi e sottosviluppati che rendono difficile fare affari. È importante sottolineare che le norme sociali e culturali le scoraggiano anche dal lavorare, essere ambiziose o assumere ruoli di leadership.
Donne e imprenditoria: Italia solo al 45° posto del Mastercard Index of Women Entrepreneurs 2019
Nel Mastercard Index of Women Entrepreneurs 2019, l’Italia si attesta solo al 45° posto con 53.2 punti, risalendo di un solo gradino la classifica dello scorso anno.
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