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Come funziona il poliambulatorio digitale fondato da due italiani Under 30

Articolo tratto dal numero di Forbes di gennaio 2020. Abbonati

Nel complesso mondo della sanità innovare non è sempre facile. Eppure ci sono tecnologie che promettono di migliorare la vita e la salute delle persone. Che è proprio l’obiettivo di due ragazzi torinesi che hanno fondato EpiCura, il primo poliambulatorio digitale in Italia che permette di prenotare in modo semplice visite mediche e socio-assistenziali nel luogo e all’orario preferito dal paziente. “Vogliamo offrire alle persone la possibilità di prendersi cura della propria salute o di quella dei propri cari nella comodità di casa”, dice Gianluca Manitto, ceo e co-fondatore insieme ad Alessandro Ambrosio. “Abbiamo l’obiettivo di diventare una soluzione di riferimento per le famiglie e per farlo stiamo costruendo un servizio che punta su tempestività di intervento, flessibilità e vicinanza al paziente”. Si tratta insomma, di un vero e proprio poliambulatorio 2.0: un incontro tra l’innovazione digitale tipica di un servizio semplice e scalabile e la vicinanza all’utente, caratteristica delle realtà più tradizionali. Una soluzione personalizzata che si prende cura del paziente dall’inizio fino alla fine del percorso di cura.

Grazie a un modello di prenotazione inverso, i pazienti non devono far altro che comunicare l’intervento richiesto, il luogo, il giorno e la fascia oraria preferita. EpiCura trova un professionista disponibile a prendere in carico la richiesta. Il servizio è attivo 7 giorni su 7 ed è prenotabile online 24 ore su 24 oppure telefonicamente, chiamando la centrale operativa che risponde 7 giorni su 7, dalle 8 alle 21. Tutte le prestazioni sono garantite entro 24/48 ore massimo, molto spesso anche in giornata.

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L’idea è nata in seguito a un viaggio in Inghilterra. “Nel 2016, dopo una breve esperienza a Londra in un corso alla Ucl di Londra, ho intravisto la possibilità di migliorare l’accesso alle cure, settore in crescita ma ancora molto arretrato”, racconta Gianluca, classe 1991, imprenditore dall’età di 19 e un passato da giocatore di poker cashgame. Dell’avventura fa parte anche Alessandro, stessa città, con una breve parentesi nel luccicante mondo del financial advisory e investment banking. “Mi sono accorto ben presto che la mia vocazione era diversa”, rivela Alessandro. “Mi sono così appassionato all’innovazione, all’imprenditoria e alle tecnologie come strumento per stravolgere settori rimasti ancora troppo arretrati. È così che mi sono unito al mio compagno di banco e amico da una vita, Gianluca, che aveva per le mani l’embrione di ciò che sarebbe poi diventato EpiCura”.

Quell’idea, da allora, è cresciuta parecchio. “Nel 2017”, ricordano i due ragazzi, “offrivamo servizi di fisioterapia, osteopatia e interventi infermieristici, due anni dopo la nostra proposta è molto più completa: abbiamo integrato anche prestazioni di pediatria, psicologia, assistenza domiciliare ad anziani, malati o disabili, fino a quelle di veterinaria. Da dicembre è inoltre possibile prenotare consulenze mediche telefoniche in tutta Italia”. Ad oggi EpiCura serve 3mila pazienti, ha erogato 15mila servizi e collabora con più di 700 professionisti nelle principali città italiane. “Abbiamo un tempo di attesa medio inferiore alle 24 ore e puntiamo a ridurlo ulteriormente”, dice ancora Gianluca.

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L’estate scorsa la startup ha raccolto 1 milione di euro, portando così il finanziamento totale a quasi 1,2 milioni di euro. L’operazione è stata guidata da importanti gruppi di business angel e fondi di investimento come Club degli Investitori, LVenture Group, Club Acceleratori e Boost Heroes e si è conclusa su Mamacrowd, tra le principali piattaforma italiana di equity crowdfunding. E le novità per il futuro sono tante. “A giugno è partita ufficialmente anche la distribuzione della nostra soluzione in farmacie, poliambulatori e catene alberghiere per permettere ai pazienti di prenotare le prestazioni in punti strategici sul territorio”. Il loro sogno? Far crescere ancora di più EpiCura: “Puntiamo a triplicare le aree coperte raggiungendo ben 30 città inserendo tante nuove opportunità di cura nell’offerta, non solo prestazioni mediche ma anche servizi legati al fitness”.

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