articolo tratto dal numero di febbraio di Forbes Italia
di Camilla Conti
Dwf è l’unico studio legale quotato in Borsa, sul mercato primario del London Stock Exchange, da marzo 2019. Fondato a Liverpool e Manchester, è diventato uno degli studi legali più innovativi e apprezzati del mercato internazionale. Ha costruito la propria affermazione e la rapidissima crescita attraverso operazioni di rilievo e lateral hirings di standing elevato. Un unicum nel panorama mondiale del settore, sottolinea il managing partner di Dwf Italy, Michele Cicchetti, che guida il team nel nostro paese affiancato dai founding partner Luca Cuomo e Tancredi Marino, nonché dall’equity partner Matteo Cerretti, responsabile del dipartimento insurance dello studio. Grazie alla quotazione sono stati raccolti 95 milioni di sterline, risorse fresche per crescere, creare profitto e soprattutto avviare lo “shopping” di altri studi legali che si è subito concretizzato con l’acquisizione in Polonia di K&L Gates (oltre 100 professionisti) e in Spagna di Rcd (Rousaud Costas Durán), uno dei più importanti studi legali indipendenti spagnoli in termini di prestigio e di fatturato con oltre 300 professionisti, 40 partners e uffici a Barcellona, Madrid e Valencia.
Operazione che apre anche ad altri mercati come il Sudamerica e il Portogallo. “Un’espansione rapidissima se si considera che fino al 2015 Dwf non aveva studi all’estero ma operava solo in Uk. Ora invece è presente in 31 key locations nel mondo, tra cui Francia, Germania, Spagna, Polonia, Australia, Canada, Dubai, Qatar, Singapore e negli Stati Uniti con un’alleanza esclusiva, potendo contare su un totale di 3.600 professionisti. Oltre, ovviamente, all’Italia”, spiega Cicchetti. Quale è stato l’impatto dell’Ipo sul team di professionisti dello studio? “Possiamo remunerare gli avvocati non solo con i loro compensi, ma anche con bonus che possono essere pagati anche in azioni, aumentando così la fidelizzazione in un settore come il nostro in cui i professionisti si spostano facilmente da uno studio all’altro. Oltre ad evitare la conflittualità in termini generazionali”, evidenziano Cuomo e Marino. “Da noi l’età media è di circa 42 anni e il commitment è di almeno cinque anni, come per i manager di una normale azienda. Siamo la law firm giusta per professionisti già maturi ma ancora giovani che al tavolo non portano solo competenza e contatti, ma anche la voglia di spingere sull’acceleratore e di crescere sfruttando le sinergie e il cross selling dello studio. È meglio fare squadra che giocare come solisti”.
Non solo. I target del prospetto della quotazione avvenuta nel marzo del 2019 sono stati al momento tutti raggiunti, garantendo così anche la solidità del titolo in Borsa. Essere soci in Dwf è quindi anche un investimento sul futuro della firm. “Essendo quotati in Borsa, inoltre, siamo sempre sotto la lente degli investitori istituzionali, il che garantisce la massima trasparenza gestionale. Quello che diciamo è quello che facciamo: il mondo legale è costantemente in evoluzione ed è fondamentale anticipare le esigenze dei clienti con soluzioni innovative come i connected e i managed services, di cui siamo pionieri a livello globale”, aggiungono Cicchetti e Cerretti. Cicchetti prosegue spiegando quali sono le practice di punta dello studio: “La nostra backbone è l’insurance, affidata al partner Matteo Cerretti, esperto in diritto assicurativo, la cui squadra lavora a stretto contatto anche con i professionisti del dipartimento litigation & arbitration” guidato da Roberto Usai.
Lo studio è forte anche con i financial services, practice guidata da Luca Lo Po’, il real estate, guidato da Daniele Zanni, Lidia Scantamburlo e Matteo Polli, oltre alla consolidata esperienza nell’energy, guidato dallo stesso Cicchetti e da Guglielmo Fabbricatore, nel corporate m&a, guidato da Cuomo, nel tax guidato da Marino e nel fintech e nell’ip rispettivamente guidati da Giovanni Cucchiarato e da Marco Annoni. Le possibilità di sinergie tra Dwf Italy e il network internazionale sono, infatti, innumerevoli. A ciò si aggiunge lo spirito dinamico e la vocazione a lavorare in squadra che anima la sede italiana. È inoltre l’unico studio in Italia a poter contare su una società autonoma dedicata alla gestione dei sinistri assicurativi nella fase di pre-contenzioso (Dwf Claims), a supporto della forte specializzazione nel settore. Il team di Dwf Claims è salito da uno a otto professionisti assunti a tempo indeterminato nel giro di un anno. “Bisogna essere versatili con le grandi aziende e noi siamo pronti”, prosegue Cicchetti. Che in mano ha quattro assi da giocare per far crescere lo studio: l’unicum della quotazione in borsa, l’espansione internazionale che consente sempre nuove sinergie, la rivoluzione copernicana delle azioni come parte della remunerazione degli avvocati e la grande scommessa sui giovani professionisti, che in Dwf Italy trovano un ambiente ideale per crescere e sviluppare un approccio imprenditoriale innovativo. I giovani soci dello studio sono i protagonisti anche dell’attività filantropica della firm in Italia.
“L’anno scorso”, ricorda Cicchetti, “sono stati oltre 200 gli invitati al Palazzo Liberty del Circolo filologico milanese per il concerto Stand Up For Heroes del rocker newyorkese Willie Nile, che abbiamo organizzato per sostenere la causa del Centro cerca e ricerca per la diagnosi, la terapia e la ricerca sulle patologie delle alte vie digestive dell’Irccs Ospedale San Raffaele di Milano diretto da Riccardo Rosati, primario della Chirurgia gastroenterologica e da Ugo Elmore”. E l’obiettivo è stato quello di raccogliere i fondi necessari a supportare l’attività dei ricercatori “eroi dei nostri giorni” del San Raffaele. La squadra di Dwf Italy sta già preparando un nuovo evento per l’aprile 2020 che avrà come main sponsor primarie società italiane e internazionali.
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