“Dal 1974 produciamo ventilatori polmonari, ovvero quei macchinari destinati unicamente alle terapie intensive, che consentono di pompare ossigeno ai polmoni di quelle persone che non riescono a respirare in autonomia. Questi ventilatori li costruivamo – fino al 6 marzo giorno in cui abbiamo ricevuto la telefonata del presidente del Consiglio dei ministri, Giuseppe Conte- per il 90% per il mercato estero e in particolare per General Electric, nostro storico partner, e solo per il 10% per il mercato domestico degli ospedali e delle case di cura. La nostra produzione era di 5 ventilatori al giorno. E mio padre, a 74 anni, certamente non avrebbe voluto essere conosciuto come il produttore del salvavita dal coronavirus, seppure sia orgoglioso che la sua intuizione di 45 anni fa oggi possa contribuire a salvare delle vite.” A parlare, emozionato ma deciso, è Gianluca Preziosa, figlio di Giuseppe Preziosa, fondatore della Siare Engineering International Group srl, seconda generazione a capo dell’azienda di Crespellano-Valsamoggia in provincia di Bologna, unica realtà italiana attiva nella produzione di ventilatori polmonari, con 35 dipendenti, di cui 14 in produzione e un fatturato nel 2019 di 11 milioni e mezzo di euro.
“Il presidente Conte ci ha telefonato e ci ha chiesto di realizzare per l’Italia, almeno 20 ventilatori polmonari al giorno. Ho accettato l’impegno, ho ridotto del 50% il prezzo dei ventilatori anche perché voglio aiutare il mio Paese anche con un gesto di solidarietà, e ho chiesto che mi aiutassero con l’invio dei migliori tecnici dell’Agenzia industriale della difesa. Cosi è stato. Dopo il 6 marzo, ho bloccato le produzioni che andavano ai Paesi confinanti con la Cina – che già a gennaio mi aveva chiesto i ventilatori polmonari – e ho potuto spedire subito le prime 320 macchine che erano pronte agli Ospedali del Nord – in particolare a Lombardia, Emilia Romagna e Piemonte- e via via giornalmente sto spedendo. Dall’8 marzo, giorno in cui è partita la produzione per l’Italia, 125 ventilatori sono già stati prodotti e inviati, e da allora stiamo andando avanti.”
La produzione di Siare è dunque passata da 5 a 20 ventilatori giornalieri, con l’azienda che ha firmato l’impegno di realizzare 2.000 ventilatori polmonari entro il prossimo 31 luglio.
“Per poter ancora incrementare la produzione, abbiamo iniziato una collaborazione con Ferrari, FCA Torino e Magneti Marelli di Bologna affinché ognuna di esse possa aiutarci a recuperare i componenti strategici per la produzione del ventilatore che avverrà unicamente nel nostro stabilimento. Se questo processo va a buon fine, come auspico, arriveremo a produrre 30 ventilatori al giorno”.
Nessuna conversione di produzione dunque per Ferrari, FCA e Magneti Marelli, ma solo fornitura di pezzi strategici alla realizzazione del ventilatore. Spiega infatti ancora Preziosa: “Ferrari si sta occupando dei monitor, video e dei particolari elettrici. FCA e Magneti Marelli di assemblaggio e meccanica di alcuni particolari anch’essi strategici.”
La capacità imprenditoriale unita all’orgoglio della famiglia Preziosa non può non sfociare anche in un appello alle istituzioni. Dice ancora Gianluca Preziosa: “Mi piacerebbe che tutte le aziende italiane del settore biomedicale congiuntamente almeno alle realtà strategiche per il nostro paese fossero più tutelate dallo Stato. Perché oggi saremmo stati molto più pronti ad affrontare le calamità e, in particolare, la crisi sanitaria. La sensibilità del Governo italiano deve essere quella di assistere e affiancare le imprese concretamente perché, anche se non ci auguriamo ricapitino, di fronte a stati di necessità le imprese interne al nostro territorio possano fare la propria parte a supporto delle necessità italiane.”
Quella stessa capacità di fare squadra che le sole cinque aziende produttrici di ventilatori polmonari in Europa sono state in grado di dimostrare, come racconta Preziosa: “Ci siamo noi in Italia, due in Germania, una in Francia e una in Finlandia. In particolare la fabbrica finlandese è di General Electric e quest’ultima essendo uno dei nostri principali storici clienti mi ha già proposto, se fosse necessario, di aprire il proprio stabilimento finlandese per dedicare una parte di produzione anche per noi italiani”. Celerità e professionalità nei fatti, senza proclami.
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