“Siamo nati e cresciuti in questa splendida valle umbra, e la nostra azienda è stata fondata nel cortile di casa dei nostri genitori”.
Umile, sincero, pacato ma determinato Giacomo Filippi Coccetta, amministratore delegato di Fabiana Filippi di cui è fondatore con il fratello Mario e la moglie Donatella, rispettivamente presidente e ceo e responsabile prodotto.
“Le nostre radici sono qui, a Giano dell’Umbria e a Montefalco. E qui abbiamo sviluppato la nostra idea grazie non solo al nostro impegno e alla nostra passione, ma anche e soprattutto grazie alle persone che, con altrettanta dedizione, lavorano, con noi fin dal 1985, anno di fondazione di Fabiana Filippi (l’azienda porta il nome della figlia di Coccetta, Fabiana). Abbiamo iniziato facendo maglieria di qualità in cashmere ma oggi produciamo e distribuiamo collezioni di abbigliamento, sempre realizzate con tessuti nobili”.
L’ad spiega come l’azienda, che porta il nome della figlia Fabiana, si sia sviluppata in oltre 30 anni di passione e ambizione. Con un fatturato di circa 80 milioni di euro nel 2021, 250 dipendenti, oltre 150 piccole aziende umbre fornitrici esterne e 80 negozi monomarca nel mondo, Fabiana Filippi è un brand internazionale.
Sorride Giacomo Filippi, spiegando che “l’accessorio è stato implementato soprattutto negli ultimi anni anche grazie alle idee di Fabiana, mia figlia, che ne è responsabile. Una linea che pesa circa per il 10% del fatturato e su cui vogliamo crescere ancora, per questo stiamo investendo molto in ricerca e sviluppo di nuove linee”. Presente in oltre 40 Paesi, Fabiana Filippi è simbolo di raffinatezza e classe, sempre riconoscibile anche per la sua sobria eleganza. Come conferma Filippi, “puntiamo al prodotto di qualità”. Una donna i cui capi devono essere duraturi nel tempo, perché sostenibili e rispettosi dell’ambiente. “Produciamo e vendiamo quello che è nei nostri valori: rispetto della terra, delle tradizioni e dell’artigianalità umbra”.
Cresciuti fino a metà degli anni ’90 con la grande distribuzione, Filippi ricorda con commozione il tanto lavoro e qualche notte insonne, fino a quando “decidemmo poi di provare a presentare una nostra mini collezione. Che andò bene, soprattutto in Germania. E nel 1997, capito il valore che il nostro marchio stava riscuotendo, e le sue potenzialità, decidemmo di concentrarci solo su Fabiana Filippi”. La cui novità, però, fu quella di abbinare la maglieria al tessuto e di sapere mantenere un’alta selezione delle materie prime come cashmere naturale e cotone organico, sviluppando processi produttivi per la maglieria con scarti di prodotto pari a zero e processi di sartoria che riducono ai minimi i dispendi di tessuto.
Crescita sostenibile anche nei fatti. “L’azienda investe molte risorse per abbassare l’impatto ambientale dell’intera filiera, anche post vendita dei capi, e pretende lo stesso impegno e la stessa attenzione anche dai fornitori. Non solo. Vogliamo anche che i nostri dipendenti e collaboratori lavorino in sicurezza e in serenità. Una società è prospera e felice se anche i suoi membri lo sono”. Etica e rispetto delle persone sono due elementi che si respirano subito entrando nella sede umbra, una struttura elegante e minimal, incastonata tra le colline che confinano con quelle dei pregiati vigneti del Sagrantino di Montefalco. Una realtà dove c’è identità artigianale e responsabilità sociale.
“Il nostro cuore è qui, ma per supportare la strategia di crescita del brand abbiamo anche un quartier generale a Milano in Viale Filippetti 37 e stiamo accelerando sullo sviluppo della omnicanalità.” Esigenza dettata dai cambiamenti del mercato, come spiega Giacomo Filippi: “La pandemia ci ha permesso di perfezionare alcuni strumenti e di capire meglio come ottimizzare il rapporto con il consumatore la cui esperienza di acquisto deve essere differente”. Un’experience emozionale? “Si, anzi un viaggio esclusivo e sensoriale. Entro Natale, in tutte le nostre boutique in Italia e nel mondo i clienti potranno fare acquisti accompagnati da un profumo che li seguirà fino a casa”.
Fabiana Filippi non punta però ai profumi. “No, vogliamo continuare a supportare natura e cultura umbra, siamo fedeli al nostro core business; tuttavia abbiamo sul tavolo progetti che riguardano il potenziamento di alcuni mercati come l’Asia e l’America, in particolare New York. Ma siamo prudenti per natura, e non siamo soliti fare passi azzardati. Non a caso, conclude Giacomo Filippi, la pianificazione strategica, soprattutto in una realtà familiare come è la nostra, riteniamo sia fondamentale per permettere alla Fabiana Filippi, ai suoi azionisti e ai suoi prodotti, di proseguire il percorso intrapreso guardando al futuro con fiducia”.
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