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Banca Ifis e Bei insieme per le pmi: il sostegno sale a 100 milioni di euro

Villa Fürstemberg, sede di Banca Furstemberg

50 milioni di euro per finanziare e sostenere progetti di investimento e crescita delle piccole e medie imprese italiane. È questo quanto prevede la nuova intesa sottoscritta tra Banca Ifis e la Banca Europea per gli Investimenti (BEI). Si tratta, come dichiara la stessa banca, del secondo accordo finalizzato con l’istituzione finanziaria europea.

Infatti, dopo quello firmato nel 2019 che prevedeva caratteristiche simili a quelle odierne e lo stesso investimento (ossia 50 milioni di euro), il finanziamento totale diventa di 100 milioni di euro e ciò rafforza ulteriormente il canale di approvvigionamento per Banca Ifis.

“La nuova convenzione, sottolinea l’istituto di credito, fa parte di un ampio progetto paneuropeo finanziato da BEI del valore complessivo di cinque miliardi di euro e definito “Covid-19” che vuole essere la prima risposta di BEI al sostegno dell’economia reale durante la pandemia mondiale”.

I dettagli dell’accordo Banca Ifis e BEI

“Questo accordo, in linea con la strategia di diversificazione delle fonti di raccolta della Banca – spiega Luciano Colombini, amministratore delegato di Banca Ifis– rafforzerà ulteriormente il nostro impegno a immettere, in modo agile e veloce, nuova finanza nel sistema economico italiano integrando, anche in questa nuova e complessa fase di ripartenza, le diverse misure messe in campo dalla banca fin dall’inizio della pandemia a sostegno della liquidità delle imprese”.

Entrando nel merito dell’accordo, “i contratti di finanziamento – evidenzia Banca Ifis – interesseranno le piccole e medie imprese di tutti i settori produttivi: dall’agricoltura all’artigianato, dall’industria ai servizi, dal turismo al commercio, ai trasporti, all’energia e all’ambiente”.

Banca Ifis metterà a disposizione di queste aziende contratti di finanziamento, a tassi di interesse e durate più vantaggiosi. I progetti finanziabili riguardano: investimenti materiali e immateriali, tra cui l’acquisto di impianti, attrezzature e macchinari, spese per ricerca, sviluppo e innovazione, per la tutela ambientale e le energie rinnovabili, oltre al finanziamento del capitale circolante necessario per l’attività operativa. Le aziende interessate devono avere, a livello consolidato, un numero massimo di 249 dipendenti. Sono esclusi i progetti di puro investimento finanziario e/o immobiliare.

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