In un’estate particolare, dove anche la calura impietosa ha lasciato il posto a temperature più miti quasi come a non volersi accanire, l’Italia cerca la giusta formula per far ripartire l’economia e ridare respiro alla sua gente. Così succede che, in quegli scorci unici che solo il nostro Paese può offrire, il turismo sperimenta nuove modalità di rilancio, meno chiassose e più di contenuto, occasioni per svagarsi ma anche per riflettere insieme su quello che è stato e quello che potrebbe essere il nostro futuro. Ed è tra questa tipologia di eventi che il Cenacolo Artom, l’apprezzato format (in onda anche sui canali 511 di Sky e 61 di TiVuSat di BFC e online nella formula “One to One” – rivedi qui tutte le puntate) che porta il nome del suo ideatore, l’ingegnere e imprenditore Arturo Artom, ha trovato la sua naturale collocazione in una dimensione partecipativa. Dalla Riviera Ligure alla Versilia, passando sotto i piedi del Monte Bianco, Artom, con la sua capacità di mettere in luce gli angoli più intimi come le esperienze di maggior successo dei suoi ospiti, ha portato sui palchi italiani, ridotti per pubblico ma non per valore, le testimonianze di personalità nell’ambito della finanza, della cultura, dell’imprenditoria. Un modo per raccontare come quel mix unico di fortuna e ingegno può segnare il destino di ognuno di noi, un modo per aprire la mente a nuove visioni e comprendere meglio il mondo che ci circonda.
Parte dunque dalla Piazzetta di Portofino, tra le luci vibranti riflesse sul mare e la cortina di case color pastello, il “Grand Tour” estivo del Cenacolo di Arturo Artom che dalla tradizione eredita la voglia di conoscenza e la capacità di lasciarsi ispirare. Ospite d’onore il professor Carlo Cottarelli, affiancato nella seconda parte della serata da Luca Baffigo Filangieri, socio e responsabile dello sviluppo di Eataly, e Alessandro Giglio, presidente del Teatro Nazionale di Genova e proprietario di Giglio Group, società specializzata nello sviluppo di progetti e-commerce a respiro mondiale per le eccellenze del Made in Italy con oltre 100 brand partner. Tanti gli aneddoti raccontati da Cottarelli, come quando, grazie allo spirito d’iniziativa di una collega che, una domenica in cui lui si trovava nuovamente in Bankitalia per completare una pubblicazione, passando per caso lo aveva sentito dirsi insoddisfatto della sua posizione attuale (era l’anno in cui Cottarelli, dopo gli anni al Servizio Studi della Banca d’Italia, lavorava per Eni) gli aveva proposto di presentarsi al concorso internazionale rivolto a giovani economisti indetto dal Fondo Monetario Internazionale. Inizia proprio così, per un caso fortuito, la carriera di Carlo Cottarelli all’interno del FMI. O la storia del “Kebab Cottarelli”: tanto famoso era diventato in Turchia grazie al suo impegno per riassestare l’economia del paese negli anni Novanta da avere un kebab a lui dedicato. Ma non solo squarci della sua vita privata, Cottarelli si è confrontato con gli altri ospiti sul problema della burocrazia, sollevato da Baffigo, per lo sviluppo del Paese e su come il digitale stia cambiando le abitudini di mercato, tema caro a Giglio. Quella sera di luglio hanno preso il microfono anche il sindaco di Portofino, Matteo Via Cava e il sindaco di Rapallo, Carlo Bagnasco, che, insieme al sindaco di Santa Margherita, Paolo Donadoni, collaborano di comune accordo per il rilancio della Riviera Ligure.
Dalla Piazzetta di Portofino al Bagno Piero di Roberto Santini a Forte dei Marmi che, dal 1933, racconta la storia della Versilia. Qui, insieme a Cottarelli, hanno raccontato il proprio pensiero sull’Italia post Covid dibattendo su diversi temi – dagli effetti dello smart working sul genere femminile a come ripensare case e uffici per una nuova modalità di lavoro a distanza e uno stile di vita in sicurezza, dagli aspetti fiscali e burocratici relativi al rilancio delle PMI al boom dell’e-commerce: Andrea Panconesi, ceo di LuisaViaRoma; Franco Gussalli Beretta, consigliere delegato Beretta Holding SpA; Giuseppe Colombo, amministratore delegato di Gallo 1927; Daniela Santanchè, politica e imprenditrice; l’architetto Marco Casamonti e l’avvocato Antonio Tomassini di DLA Piper Global Law Firm.
Con la salsedine ancora sulla pelle, il Cenacolo Artom lascia il mare alle spalle per raggiungere il Jardin de l’Ange di Courmayeur dove, il 3 agosto, Arturo Artom ha incontrato Mario Lavezzi. Accompagnato dalla pianista e vocalist Cristina di Pietro, l’artista ha ripercorso i suoi 50 anni di carriera celebrati dal libro “E la vita bussò” che rievoca il titolo della canzone scritta da Lavezzi per quella che fu la sua compagna di cinque anni, Loredana Bertè: “E la luna bussò”. Dal primissimo brano noto scritto durante la leva, “Il primo giorno di primavera” e portato al successo dai Dik Dik, a “Come si cambia” per Fiorella Mannoia sino a “Vita” per Dalla e Morandi, le canzoni di Mario Lavezzi hanno segnato mezzo secolo di musica italiana e continuano ancora oggi a farci ballare e sognare.
E il “Grand Tour” del Cenacolo di Arturo Artom non finisce qua. Sempre al Jardin de l’Ange di Courmayeur, giovedì 13 agosto alle ore 21:30 Arturo Artom incontrerà Marco Castoldi, in arte Morgan, per scoprire gli incredibili aneddoti della storia personale di uno degli artisti italiani più geniali della nostra contemporaneità. Il ciclo di incontri si conclude da dove questo è partito, la Piazzetta di Portofino, con l’appuntamento di domenica 30 agosto che vede protagonista nuovamente Mario Lavezzi.
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