Questo articolo di Rachel Sandler è apparso su Forbes.com.
Il miliardario Bill Gates è convinto che il mondo abbia bisogno di un enorme sforzo globale per prepararsi alle future pandemie. Un piano che deve includere investimenti miliardari nello sviluppo scientifico, test di massa, un sistema di allarme globale per le pandemie e un team di “primi soccorritori per le malattie infettive”.
Che cosa c’è da sapere
- Nella lettera annuale della Bill and Melinda Gates Foundation, Gates – il quarto uomo più ricco del mondo – ha richiamato i paesi più ricchi a investimenti di decine di miliardi di dollari per prepararsi collettivamente alla prossima pandemia, dopo il Covid-19.
- Gates spera che il mondo sviluppi “mega-piattaforme diagnostiche” in tempo per la prossima pandemia, in grado di testare il 20% della popolazione globale in una settimana.
- Gates chiede anche un sistema globale di allerta, che permetta agli operatori sanitari di inviare campioni a un laboratorio per l’elaborazione. Se il campione risultasse altamente infettivo o contenesse un nuovo patogeno, un team globale di “primi soccorritori per le malattie infettive” verrebbe inviato nella regione.
- Gates ritiene che il mondo abbia bisogno di 3mila di questi soccorritori, che trascorrerebbero il loro tempo libero eseguendo “giochi con i germi”: “Simulazioni che ci permettono di esercitare, analizzare e migliorare le modalità di risposta all’insorgere di malattie, nello stesso modo in cui i giochi di guerra consentono ai militari di prepararsi ai conflitti nella vita reale”.
- Gates prevede che ci vorranno cinque anni per capire come sfornare nuovi trattamenti con anticorpi monoclonali, come i farmaci prodotti da Eli Lilly e Regeneron, per rispondere in tempi rapidi a nuovi virus. Spera che la lotta alle future malattie trarrà beneficio dai progressi sul fronte dei vaccini a mRna. Sviluppi che richiedono però, scrive Gates, che il mondo “moltiplichi i suoi investimenti in ricerca e sviluppo”.
“Per evitare che le difficoltà dell’ultimo anno si ripetano, bisognerà prepararsi alle pandemie con la stessa serietà con cui si guarda alla minaccia di una guerra” – Bill Gates.
Bill Gates e la lotta al Covid
Con la fortuna accumulata grazie a Microsoft, Gates e sua moglie, Melinda, hanno avviato nel 1997 la Bill and Melinda Gates Foundation, dedicata alla salute nel mondo. La fondazione è cresciuta fino a diventare la più grande organizzazione benefica privata del pianeta e ha rivestito un importante ruolo dietro le quinte nella lotta al coronavirus. La fondazione ha contribuito a finanziare lo sviluppo dei vaccini di Moderna e AstraZeneca, così come altre ricerche su trattamenti anti-Covid. Allo stesso tempo, Gates è stato al centro di teorie complottistiche prive di fondamento legate al Covid-19, secondo le quali il fondatore di Microsoft vorrebbe sfruttare i vaccini per impiantare microchip nella popolazione mondiale.
La fondazione, nonostante il suo impegno pubblico a favore dell’uguaglianza, è finita però sotto esame per avere esortato l’università di Oxford a vendere in esclusiva i diritti sul suo vaccino all’azienda farmaceutica AstraZeneca, invece di donarli, come ha riportato Kaiser Health News (Khn) in agosto. All’epoca, un portavoce disse a Khn che la fondazione Gates richiedeva a tutti i suoi beneficiari di impegnarsi a realizzare prodotti “disponibili su larga scala a un prezzo accessibile”.
L’avvertimento (ignorato) del 2015
In una conferenza Ted del 2015, che sembra oggi sinistramente preveggente, Gates avvertì che il mondo non era pronto per un’altra malattia globale dopo l’epidemia di Ebola. “Se nei prossimi decenni qualcosa ucciderà più di 10 milioni di persone, sarà con ogni probabilità un virus altamente infettivo, non una guerra”, disse. “Uno dei motivi è che abbiamo investito molto nella prevenzione di una guerra nucleare, ma molto poco in sistemi per fermare un’epidemia”.
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