Una foglia, simbolo di rinascita, fertilità e crescita, inserita in un quadrato che ricorda per il suo semplice motivo geometrico la terra coltivata dai produttori. Un’immagine chiara, come altrettanto chiaro è che per Boniviri, impresa benefit che produce olio extra vergine di oliva di altissima qualità, fare business è anche una questione di filosofia.
Tramite le esperienze di familiari e amici, Corrado Paternò Castello, Alessandra Tranchina e Sergio Sallicano, tre imprenditori under 30, si sono accorti infatti che in Sicilia molti coltivatori medio-piccoli, spesso creatori di prodotti eccezionali, si trovavano in difficoltà nella commercializzazione. Non abbastanza grandi da affermarsi sul mercato e il più delle volte costretti a vendere a un prezzo più basso ad altri attori della filiera.
Così si rendono conto che il tassello mancante poteva essere una figura intermedia che unisse i coltivatori sotto un unico brand, legato a due fattori chiave: qualità e sostenibilità. “Abbiamo fondato Boniviri a luglio 2020 come società benefit”, spiegano i fondatori, che per il nome del primo olio extravergine di oliva italiano a impatto positivo hanno scelto la parola latina boniviri, tradotta in “persone di valore”, per sottolineare i chiari obiettivi sociali e ambientali della società.
Il business model dell’azienda è molto semplice: prevede infatti l’acquisto di prodotti di alta qualità, salutari e sostenibili da coltivatori di eccellenza, coinvolgendoli in un percorso verso obiettivi di sostenibilità comuni e sostenendo la prosperità delle loro aziende agricole. Nel farlo, Boniviri ripensa la filiera e il packaging dei prodotti in ottica eco-friendly e responsabile e azzera l’impronta di carbonio dei prodotti tramite progetti di riforestazione.
Per superare le difficoltà innescate negli ultimi mesi dalla pandemia, la neo società si è focalizzata sugli store fisici come enoteche, negozi gourmet e sugli e-commerce food in cui poter inserire i prodotti. Intanto, le emissioni generate da tutte le bottiglie Boniviri sono compensate tramite progetti di riforestazione in Italia e per raggiungere gli obiettivi sociali e ambientali, basati sui Sustainable Development Goals delle Nazioni Unite, Boniviri ha analizzato con i coltivatori e i frantoi partner le emissioni di gas serra generate lungo tutta la filiera. L’analisi, che in quanto società benefit Boniviri includerà nel suo Impact report annuale, riguarda anche il packaging, ripensato per garantire appunto elevati standard di sicurezza e sostenibilità: dalla bottiglia con alta percentuale di vetro riciclato, prodotta localmente, all’etichetta a basso impatto ambientale realizzata con sottoprodotti di lavorazioni agro-industriali come le olive.
A giocare a favore della crescita della startup è stato anche l’e-commerce: “Dopo un piccolo test con amici e conoscenti, abbiamo creato la nostra piattaforma di vendita online dal primo momento in cui abbiamo commercializzato i prodotti a partire da novembre 2020. Ci sembrava fondamentale avere sin da subito una boutique online, che oggi pesa circa il 30% del fatturato. La nostra strategia è infatti fortemente incentrata sul B2B (canali di vendita online tematici su alimenti gourmet e sostenibilità, enoteche, ristoranti, alberghi, corporate gift) e per questo offriamo servizi di personalizzazione e comunicazione dedicata per i clienti corporate, che possono mostrare il ritorno sociale e ambientale della scelta legata ai nostri prodotti”.
Al progetto, che dovrebbe accogliere nuove categorie di prodotti, oltre all’olio e alle spezie, tra cui salsa di pomodoro, pasta, alga spirulina, miele e tisane, hanno già aderito diverse aziende agricole siciliane tra cui Azienda Agricola Sallicano Marianna (Noto), Fattorie Romeo del Castello (Randazzo), Azienda Agricola Bonfanti (Noto), Società Agricola Le Sette Aje (Santa Margherita di Belice), Sari-Azienda Agricola (Trecastagni), Terre sul Dirillo Società Agricola (Chiaramonte Gulfi) e Azienda Agricola Virzì (Cesarò).
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