Questo articolo di Stephanie Sarkis è apparso su Forbes.com.
Ford ha annunciato mercoledì che 30mila dipendenti di tutto il mondo avranno la possibilità di lavorare da casa. Per sempre.
Da luglio questi dipendenti potranno tornare in ufficio per compiti che necessitano di incontri faccia a faccia, come i progetti di gruppo. Potranno scegliere però di svolgere da casa qualsiasi altra mansione. Gli orari flessibili che vengono talvolta concessi a chi si trova in smart working dovranno essere approvati dai dirigenti della Ford.
Negli ultimi sei mesi Ford ha svolto un sondaggio tra i dipendenti che lavorano da casa dal marzo 2020. L’azienda ha formato anche un consorzio per delineare i possibili scenari determinati dall’adozione dello smart working. Nel giugno 2020, un sondaggio interno all’azienda aveva rilevato che il 95% dei dipendenti avrebbe gradito una combinazione tra lavoro in ufficio e lavoro da casa.
Perché la mossa di Ford è significativa, quando già Facebook e altre società hanno affermato di essere in fase di transizione verso il lavoro a distanza? Nel settore automotive, nessuna società al di fuori di Ford ha annunciato formalmente che il lavoro da remoto diventerà permanente, almeno per una parte del personale. Toyota e General Motors, al contrario, hanno annunciato che riporteranno i dipendenti in ufficio a giugno o a luglio.
È significativo anche che grandi aziende si stiano muovendo verso il mantenimento del modello del lavoro da casa, con la possibilità di migliorare la qualità della vita dei dipendenti, grazie a un migliore bilanciamento tra impegno professionale e vita privata.
Va da sé che il passaggio allo smart working in pianta stabile permette anche alle imprese di risparmiare denaro. Con ogni probabilità, non passerebbero a questo modello se i loro profitti calassero. Alcune società stanno ridimensionando i luoghi di lavoro: è il caso di Target, che chiuderà gli uffici nel centro di Minneapolis perché i dipendenti ora lavorano da remoto. Ford, dopo l’ultimo annuncio, ha in programma di vendere edifici e consolidare gli spazi di lavoro.
L’altro aspetto significativo della decisione di Ford è la sua rapidità. L’azienda ha iniziato infatti a svolgere ricerche su questo modello poco dopo l’inizio della pandemia da coronavirus. La quantità di energie profuse da Ford nello studio del lavoro a distanza trova pochi confronti con altre società, a eccezione di quelle del settore della tecnologia.
In generale, si registra una tendenza verso il mantenimento del lavoro a distanza anche dopo la pandemia. Il sito di annunci di lavoro Indeed ha fatto sapere che gli annunci per impieghi che non prevedono di andare in ufficio sono raddoppiati rispetto all’era pre-Covid e continuano a salire. La tendenza, dunque, si conferma anche mentre aumentano le vaccinazioni.
Se la pandemia da Covid-19 ha avuto almeno un effetto positivo, è proprio che il passaggio al lavoro a distanza ha accelerato molto più del previsto. E la tendenza si sta affermando un po’ ovunque. I dati indicano, inoltre, che lavoro da remoto rende i dipendenti più felici e più sani.
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