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Al cenacolo Artom ospite Corrado Ferriani, esperto in crisi d’impresa che ha contribuito a riformare il diritto fallimentare in Italia

Questa sera alle 22.30 su BFC (canale 511 di Sky e 61 di TiVuSat) va in onda il Cenacolo, il talk show che porta la firma dell’imprenditore Arturo Artom. Ispirato al format di Cenacolo Artom, che da anni ospita leader provenienti da differenti settori, dall’arte al design, dall’imprenditoria allo spettacolo, il talk narra in circa 30 minuti un’esperienza di successo dal mondo imprenditoriale e manageriale. Nel rispetto delle norme anti-Covid, la puntata di questa sera del Cenacolo Artom One to One ospita Corrado Ferriani, commercialista aostano classe 1972, esperto in crisi d’impresa e diritto penale dell’economia.

Figlio d’arte, segue le orme del padre sin dalla giovinezza. Dal liceo all’università, approda al mondo del lavoro molto presto. “Il primo ingresso in ufficio è stato tremendo” rivela, facendo riferimento agli iniziali compiti tipici della gavetta del commercialista – dall’archivio alla registrazione manuale delle fatture – che il padre riteneva essenziali per iniziare una fulgida carriera. La morte prematura di quello che era per lui un genitore, ma anche un mentore, ha costretto Ferriani a rimboccarsi le maniche e a caricarsi sulle spalle tutto il peso dell’attività.

Da commercialista “tradizionale”, entra per uno strano caso del destino nel settore della crisi d’impresa: viene nominato curatore fallimentare in molte procedure, fino ad uscire dalla sua regione natia per aprire uno studio a Milano. Ferriani è stato tra coloro che hanno contribuito ad estirpare il concetto di “fallimento” dalla cultura italiana, introducendo quello di “crisi d’impresa”, in riferimento al chapter eleven americano, norma della legge fallimentare statunitense che consente alle imprese che lo utilizzano una ristrutturazione a seguito di un grave dissesto finanziario. “La parola ‘fallimento’ porta con sé un disvalore” dichiara il commercialista, nonché docente universitario al Politecnico di Milano. “In un convegno a Saint Vincent, nel 2011, nasce l’idea di dividere l’imprenditore che delinque da quello che per sfortuna è costretto a chiudere”. Il modello statunitense, insomma, funge da modello di riferimento per riformare il diritto fallimentare in Italia.

“Dalla crisi d’impresa parte il rilancio del sistema Italia” afferma Ferriani. Il caso Corneliani è senz’altro tra i più rappresentativi di questo concetto. Tra le varie iniziative del Governo nel periodo della pandemia c’è quello della salvaguardia dei “marchi storici”, ovvero marchi di interesse nazionale che possono usufruire di importanti aiuti da parte dello Stato. Corneliani, azienda mantovana di abbigliamento maschile da tempo in crisi, è stata salvato con un finanziamento pubblico da 10 milioni dello stato.

Il futuro del nostro Paese non è così buio. “Le aziende hanno trovato la crisi e, grazie anche a questi interventi, la stanno superando” continua l’esperto in crisi d’impresa. Vuole dare un messaggio di speranza e di ottimismo, parlando del mese di settembre come di un punto di svolta. “Grazie anche alla campagna vaccinale e al ritorno progressivo nei nostri uffici, riusciremo ad uscire da questo pantano”. Il nodo da sciogliere, ricorda Ferriani, è quello del debito fiscale.

È possibile rivedere tutte le puntate del Cenacolo Artom accedendo a questo link.

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