I regolatori statunitensi hanno aperto la più grande indagine sul pilota automatico di Tesla dall’introduzione dell’assistenza alla guida. A farla scattare è stata una serie di collisioni con veicoli d’emergenza che hanno prodotto numerosi feriti e almeno un morto.
La National Highway Traffic Safety Administration (Nhtsa, agenzia del dipartimento dei Trasporti statunitense che si occupa di sicurezza stradale) afferma che il 13 agosto il suo Office of defect investigations ha avviato un esame su 11 incidenti in cui auto Tesla hanno colpito veicoli di soccorritori. Si stima che l’indagine riguardi 765mila veicoli prodotti tra il 2014 e il 2021, inclusi tutti i modelli della gamma Tesla (Model S, X, 3 e Y).
L’inchiesta “valuterà le tecnologie e i metodi utilizzati per monitorare, assistere e rafforzare il coinvolgimento del conducente durante le operazioni di guida autonoma”, ha dichiarato l’Nhtsa. L’indagine determinerà l’efficacia della tecnologia Object and event detection and response del sistema (un meccanismo che dovrebbe identificare gli oggetti intorno all’auto e prendere misure adeguate) e le circostanze nelle quali la guida autonoma è progettata per funzionare.
Tesla non ha risposto a una richiesta di commento. Né l’azienda né il suo amministratore delegato, Elon Musk, hanno commentato l’indagine tramite i loro canali social.
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L’indagine è la più grande nella storia dell’azienda e arriva in un momento in cui Tesla espande la disponibilità della sua funzione Full self-driving (“guida autonoma completa”), che, secondo quanto dichiarato dalla società ai regolatori californiani, non è in realtà una tecnologia di guida autonoma. Nel gennaio 2017, l’Nhtsa concluse che Tesla non era responsabile di un incidente avvenuto in Florida che coinvolse una Model S su cui era attiva la guida autonoma, nel quale morì il conducente. La famiglia di un guidatore di Model X, morto in un incidente nella Silicon Valley mentre il sistema era attivo, ha fatto causa a Tesla nel maggio 2019, affermando che la tecnologia è difettosa.
Le Tesla coinvolte in tutti gli 11 incidenti sotto esame stavano utilizzando il pilota automatico o il Traffic aware cruise control (cruise control che tiene conto del traffico). L’Nhtsa, all’inizio del 2021, ha affermato che stava analizzando 23 incidenti in cui la guida autonoma poteva essere coinvolta.
Da quando il sistema è stato introdotto, sette anni fa, molte persone preoccupate per la sicurezza hanno sollevato dubbi sullo stesso nome Autopilot: a loro giudizio, avrebbe potuto portare molti utenti a riporvi troppa fiducia. La conferma, del resto, è arrivata dai numerosi proprietari di Tesla che, negli anni, hanno postato video in cui mostravano di trattare l’Autopilot come un sistema autonomo. Alcuni dormivano al volante, oppure sedevano sul sedile posteriore mentre viaggiavano in autostrada. Autopilot è un 2 Advanced Driver Assistance System (Adas, sistema avanzato di assistenza al guidatore), e la società avverte gli utenti che devono restare pronti ad assumere il controllo del veicolo in qualsiasi momento.
“Tesla ha trattato i suoi clienti come cavie e ha implementato una tecnologia difettosa che può uccidere gente con la falsa promessa di fornire un pilota automatico”, ha dichiarato Jamie Court, presidente di Consumer Watchdog, un gruppo di attivisti per la sicurezza con sede a Los Angeles.
Nel 2020, un tribunale tedesco ha stabilito che chiamare il sistema Autopilot era fuorviante per i consumatori. Ha vietato perciò a Tesla di utilizzare sia quel termine, sia Full self driving, per i veicoli venduti sul mercato tedesco.
Musk pubblicizza spesso Tesla come leader sia nel campo dell’intelligenza artificiale, sia in quello della guida autonoma. La società, tuttavia, non ha fornito lo stesso genere di dati sulla sicurezza che altri sviluppatori di veicoli autonomi – come Waymo, Cruise, Argo AI e altri – condividono regolarmente con gli enti governativi, come il dipartimento dei Veicoli motorizzati della California.
Peraltro, l’indagine dell’Nhtsa è stata annunciata pochi giorni prima dell’AI Day di Tesla, previsto per il 19 agosto. Musk, in genere, usa eventi del genere per promuovere la tecnologia di Tesla.
Le azioni di Tesla hanno perso il 4,3% al Nasdaq e hanno chiuso a quota 686,17 dollari. La caduta ha fatto diminuire di 6,9 miliardi di dollari il patrimonio di Elon Musk, che si attesta così a 179,9 miliardi.
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