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Umberto Montano porta a Milano il Mercato centrale. Joe Bastianich alla griglia e un investimento da 7 milioni di euro

Di Marco Gemelli

 

Più o meno negli stessi anni in cui Oscar Farinetti creava Eataly, lui è riuscito a dare vita a un format incentrato sulla valorizzazione dei mercati come luoghi simbolo della cultura gastronomica italiana. Partendo da Firenze, dalla rinascita del primo piano del Mercato Centrale nello storico quartiere di San Lorenzo nel 2014, l’imprenditore lucano Umberto Montano ha esportato questo modello di business in altre città italiane, da Roma (2016) a Torino (2019), fino all’apertura a Milano il 2 settembre – già prevista l’anno scorso e poi bloccata a causa della pandemia – per riqualificare un pezzo della stazione centrale del capoluogo lombardo, quella che affaccia su piazza Duca d’Aosta, di proprietà di Grandi Stazioni.

Un investimento, per Montano e soci (in primis ha Human Company, colosso fiorentino attivo nei settori ricettivo e ristorativo, leader in Italia nel turismo open air) di oltre 7 milioni di euro, che dovrebbe diventare operativo in autunno. Allo stesso modo, le aperture di Roma e Torino furono determinanti per la riqualificazione, rispettivamente, della Cappa Mazzoniana e del quartiere di Porta Palazzo. Come nelle precedenti location, anche il Mercato Centrale di Milano avrà decine di botteghe con oltre mille posti a sedere e duecento metri quadrati di dehor esterni, dove poter fare di tutto, dalla spesa alla colazione, dal pranzo alla cena passando per l’aperitivo.

Tra le aziende presenti nella struttura, Umberto Montano ha selezionato un caseificio con mercato biologico ad opera della storica azienda cremonese Carioni, un mulino, due macellerie (Savigni e Toraia), un’enoteca, una pizzeria, chioschi di frutta e verdura, ristoranti etnici (Agie Zhou della Ravioleria Sarpi) e uno spazio per la carne alla brace affidato a Joe Bastianich. E ancora: una delle più grandi pescherie d’Europa con un banco del pesce lungo 13 metri e un ristorante di pesce dell’Isola d’Elba che aprirà la sua prima attività a Milano, cucinando pesce a carbone.

“Saremo la sintesi della cucina italiana tradizionale aperta al dialogo con le altre tradizioni culinarie” spiega Montano. Non solo cibo, però: dietro l’apertura del Mercato Centrale di Milano c’è anche il disegno di creare un forte legame con il quartiere, gli enti e le istituzioni, attivando un fittissimo calendario di eventi culturali, dalle mostre alle presentazioni di libri fino alle installazioni artistiche. Niente male, per un imprenditore classe ’56 partito dalla Basilicata negli anni ’80 alla volta di Firenze, che quando aprì un proprio ristorante in città, al cui interno vi ritrovò l’unico ritratto di Dante Alighieri ritratto documentato di Dante Alighieri oggi esistente al mondo.

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