Sembra quasi inverosimile che in un Paese come l’Italia il settore dell’orologeria da tempo non goda di sviluppo e successo analoghi a quelli della moda e del design. Eppure, oggi qualcosa si sta muovendo e sembra esserci chi ci crede di nuovo. Ha da poco cambiato nome in Venezianico l’azienda fondata nel 2017 come Meccaniche Veneziane a San Donà di Piave, mezz’ora d’auto da Venezia. Che oggi punta a diventare una delle realtà di riferimento dell’orologeria italiana grazie a un nuovo approccio strategico. Ne parla Alberto Morelli, co-fondatore e ceo.
Perché l’orologeria?
Noi produciamo orologi automatici. Non hanno batteria, sono completamente meccanici. Li alimenta unicamente il movimento del polso di cui recuperano l’energia cinetica per ricaricarsi. Sono oggetti che vivono insieme a chi li porta, da qui il loro fascino.
L’orologeria è un settore saturo nel quale farsi notare è molto difficile. Qual è la vostra ricetta?
Abbiamo voluto imprimere in Venezianico un forte carattere di modernità, in particolare nel concept da cui trae origine ogni orologio e nell’approccio alla distribuzione, che fonde e-commerce e retail fisico.
Quali le novità lato prodotto?
Progettare un orologio è una vera e propria arte in cui il talento creativo opera per trovare un preciso punto di equilibrio tra estetica ed ingegneria, dalla cui sintesi derivano i prodotti migliori. Nel segno di questa continua ricerca – che rappresenta il vero tratto distintivo delle più grandi realtà imprenditoriali italiane – abbiamo recentemente depositato il nostro primo brevetto. Si tratta di una soluzione volta a ridurre pesi e ingombro attraverso una particolare costruzione multilivello del quadrante, adottata sul nostro modello più innovativo.
In cosa si distingue il vostro messaggio?
In Venezianico l’innovazione va al di là dell’aspetto puramente tecnico e riguarda anche il modo in cui creiamo una connessione tra l’orologio e chi lo indossa. Questo ha origine dal legame con la città di Venezia, nei valori espressi dalle sue opere d’arte e, soprattutto, in quell’anima irrequieta che ha sempre spinto il suo popolo ad andare oltre i confini d’acqua della città, a sviluppare relazioni internazionali, a vivere la multiculturalità. Ecco, dunque, come la modernità di Venezianico si esprime anche nel concepire i propri orologi come portatori di un messaggio di raffinatezza e cosmopolitismo in cui oggi ci si può pienamente immedesimare.
Parliamo della vostra distribuzione omnicanale.
L’altro grande ambito d’innovazione riguarda il nostro approccio alla distribuzione. In un contesto pandemico che ha premiato moltissimo il commercio elettronico – sdoganandolo definitivamente in Italia – è facile pensare all’e-commerce e al retail fisico come a due dimensioni contrapposte e non comunicanti, ma non deve essere necessariamente così. I clienti devono poter toccare i prodotti con mano, se lo desiderano. La rete dei concessionari è pertanto essenziale per far conoscere il brand, anche grazie alla sua presenza capillare sul territorio. Già dal 2018, avevamo capito che non potevamo essere presenti solo online; pertanto abbiamo elaborato un modello di business che includesse anche una rete fisica di concessionari. L’innovazione sta nel seguire un metodo che consideri online e offline come parti che cooperano al successo di un unico sistema di vendita integrato, appunto omnicanale. Considerando che spesso il primo contatto con i nostri prodotti avviene online, sui social media, la chiave affinché le due componenti di questo sistema non vadano in conflitto è nella gestione diretta del rapporto tra azienda e concessionari. Eliminando le intermediazioni, questi ultimi possono proporre i nostri prodotti a un prezzo sempre allineato con l’e-commerce anche durante il Black Friday. Analogamente, il cliente finale è soddisfatto perché ha la possibilità di scegliere la comodità di acquistare direttamente sul nostro sito oppure attraverso la propria gioielleria di fiducia, senza che quest’ultima opzione risulti penalizzante sotto il profilo economico. Grazie a questa strategia, Venezianico oggi conta più di 100 concessionari nel mondo.
I vostri piani per il futuro?
In questi anni abbiamo validato il nostro modello di business. L’obiettivo ora è la crescita, che passa attraverso l’ampliamento della rete fisica in Italia e l’espansione verso l’estero: negli Stati Uniti, nel Medioriente e soprattutto in Cina. Quest’ultima rappresenta il mercato dell’orologeria più grande per fatturato e quello in più rapida espansione, anche se è più difficile da penetrare. Per questo, rappresenta una sfida entusiasmante in cui non vediamo l’ora di cimentarci. Nei prossimi anni, dunque, ci sarà moltissimo da fare. Per questo vediamo Venezianico come un potenziale polo d’attrazione per talenti che cercano spazi e possibilità di crescita nell’ambito del design, dell’ingegneria e del marketing. Tutto questo sarà fondamentale per continuare a innovare nella progettazione e nell’esplorazione di nuovi canali per raccontare i nostri prodotti, al fine di poter essere una delle aziende che rappresentano l’imprenditoria italiana nel mondo e competere con i migliori.
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