La campagna Forti Insieme, lanciata da Pantene e Chiara Ferragni a luglio 2021 per supportare le start up femminili in collaborazione con Women’s Forum for the Economy & Society e LVenture Group, prosegue nel suo obiettivo di empowerment femminile. Il 24 maggio si è svolto infatti un talk con protagoniste Valeria Consorte, vice presidente di Beauty Care P&G Italia, Chiara Ferragni e Danila De Stefano, ceo fondatrice della startup vincitrice Unobravo.
Un talk tutto al femminile
Tre voci di donne in prima linea sul tema del gender gap, tre testimonianze per condividere con il pubblico i risultati ottenuti e i progetti messi in atto da Unobravo, grazie al supporto economico di 75mila euro ricevuto dalla call Forti Insieme. Un talk tutto al femminile nel mese dedicato alla salute mentale e trasmesso in diretta su @capellipantene e su @unobravo_net. E, soprattutto, un incontro promosso in un momento in cui la salute mentale sta diventando un tema sempre più importante, sul piano personale e sociale.
“Insieme le donne sono più forti”, ha detto Chiara Ferragni. “Insieme si sostengono, riescono a emergere, a costruire. La sorellanza ha questo enorme potere, rende ognuna di noi più consapevole delle proprie capacità e sicuramente più determinata. Anche attraverso i social vedo questo bisogno di unione, e il web rappresenta uno strumento che fa community anche in questo”.
L’impegno di P&G per l’inclusione
Anche per Valeria Consorte la forza è il punto di partenza: “Pantene vuole trasformare la cultura della nostra società per renderla più inclusiva e quindi migliore. L’iniziativa Forti Insieme è nata proprio con l’obiettivo di sensibilizzare sul gender gap nel mondo lavorativo, e aiutare l’imprenditoria femminile in Italia. Aver ricevuto più di 1700 candidature da parte di start femminili alla call di Forti Insieme è indicativo del grande fermento in atto nell’imprenditoria femminile dove certamente non mancano preparazione e capacità ma piuttosto pari opportunità e azioni concrete”.
“In P&G ci prendiamo cura del concetto di inclusione da anni. In azienda, il 48% delle senior leader è donna e questo è il frutto di anni e anni di attenzione sul tema. Per noi è anche importante attrarre talenti: lo testimonia l’iniziativa InspirinGirls con Valore D, dove abbiamo 90 donne manager italiane di P&G che nell’ultimo periodo hanno visitato 1600 studenti delle scuole medie per far conoscere la nostra realtà e sensibilizzare sul tema del gender gap. I mestieri per soli uomini o donne? Non esistono”. Nei piani di P&G, inoltre, ci sarà un investimento da 10 miliardi di dollari entro il 2025 a supporto di progetti guidati da donne o di proprietà di donne. “Agiremo su 4 aree: supply chain, creative chain, marketing e innovazione”.
Danila De Stefano, Unobravo: “Dobbiamo abbattere il retaggio culturale”
Un altro dato importante è emerso da Unobravo che, a causa della pandemia e dall’ulteriore instabilità geo-politica, ha stimato un peggioramento considerevole della salute mentale in Italia e nel mondo. Se prima si ipotizzava che circa un 10% sul totale di individui riportasse un malessere psicologico, oggi alcuni studi indicano addirittura una casistica tre volte maggiore di sofferenze tra le persone quali depressione, ansia e stress cronico. E nonostante l’amplificarsi del fenomeno, permane negli italiani una forte resistenza a rivolgersi a uno psicologo. Al contrario, l’offerta di opzioni di benessere mentale è sempre più vicina a noi, dalla terapia in videochiamata individuale a quella di coppia e di gruppo, quest’ultima forse meno conosciuta ma con un enorme potenziale per intervenire soprattutto sulle problematiche più richieste come ansia e autostima.
“Unobravo offre un servizio di psicologia online accessibile, e lavora per abbattere lo stigma che ancora persiste attorno al tema della salute mentale per creare un mondo in cui andare dallo psicologo sia considerato normale. Grazie al contributo di Forti Insieme abbiamo potuto finanziare progetti dedicati ai temi di salute mentale che ci stanno molto a cuore. Attraverso i social, ad esempio, abbiamo lanciato diverse campagne di comunicazione come “Dillo Liberamente”, nella quale abbiamo incoraggiato, anche con il coinvolgimento di influencer, più persone possibili a dire liberamente di andare dallo psicologo, così da sdoganare il tabù e abbattere il pregiudizio”, ha spiegato Danila De Stefano.
“I fondi stanziati dallo stato a favore della salute mentale non sono abbastanza. Ma il problema non è questo. In Italia non abbiamo abbastanza servizi pubblici in grado di coprire in maniera diffusa la domanda. Perché per questo paese la salute mentale non è una priorità? Questione di un retaggio culturale che ci vuole sempre strong, sempre forti e non contempla la vulnerabilità. Secondo me bisognerebbe stanziare più fondi per avere più psicologi nelle cliniche e negli ospedali, e diffondere il messaggio attraverso i giusti canali di comunicazione”.
Intanto, Unobravo mira a crescere. Dopo il recente ingresso in Spagna, l’azienda punta ora a lavorare con le aziende in modo da sensibilizzare i dipendenti sul tema attraverso il welfare aziendale. “Per i prossimi anni prevediamo un b2b più sviluppato, un b2c in crescita e l’internazionalizzazione”, ha concluso De Stefano.
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